Secondo titolo di Super Rugby consecutivo per i Chiefs, che in finalissima davanti al pubblico amico battono gli australiani Brumbies con punteggio di 27-22. Nonostante la prova opaca della stella Aaron Cruden, i neozelandesi bissano il successo dell’anno scorso, scrivendo pagine che rimarranno per sempre nella storia della franchigia.
A dire il vero i Chiefs erano favoriti, vuoi per la regular season giocata ad alti livelli vuoi per il fattore campo. Gli oltre 25mila del Waikato Stadium (Hamilton, casa anche del Waikato Rugby Union nella ITM Cup) hanno spinto i beniamini di casa, ma i Brumbies – dopo il successo in Sud Africa sui Bulls – della situazione ambientale non si curavano, nel tentativo del colpaccio.
Primo tempo equilibrato e francamente sorprendente, perché gli ospiti erano cinici e pratici, sbrigativi, seri: Leali’ifano perfetto nelle punizioni, Chiefs scottati e in difficoltà. Il 9-16 australiano all’intervallo era frutto della meta dello stesso ex Canberra Vikings prima dell’half time, e certo un po’ di preoccupazione serpeggiava fra i sostenitori Chiefs.
In particolare la meta di Robinson a 13′ dalla fine metteva fine ai sogni di gloria del XV in trasferta, ora vice campione di una competizione di alto livello ma massacrante nella sua organizzazione logistica.
Secondo trionfo consecutivo per la franchigia di Hamilton, per due anni fila campione del Super XV e non solo della New Zealand Conference.
Liam Messam nominato Man of the Match, ma menzione d’onore che va a George Smith, sconfitto ma sempre a testa alta, un’autentica enciclopedia vivente dei gesti tecnici di questo sport e di questo codice.
Super Rugby – Finale
Chiefs (Nuova Zelanda)-Brumbies (Australia) 27-22