Milito fissa rientro e obiettivi: “A metà settembre c’è una certa partita. Abbiamo l’obbligo di arrivare nei primi tre posti”
Ormai ci siamo, Diego Alberto Milito, meglio noto come “Il Principe” Milito, sta per riassaporare il gusto del calcio giocato della Serie A, sta per tornare a difendere i colori dell’Inter, squadra con la quale ha vinto praticamente tutto.
Dopo la rottura al legamento crociato del ginocchio sinistro dello scorso 14 febbraio nel match di Europa League contro il Cluj, l’argentino ha già fatto passi da gigante tanto da meritarsi la tournée negli States con la squadra. Il suo ritorno con la maglia dell’Inter potrebbe avvenire molto presto ma intanto, alla Gazzetta dello Sport, il Principe racconta quegli attimi di paura subito dopo l’infortunio a San Siro: “Ricordo il dolore che ho sentito, mai così forte. Prima non avevo mai avuto infortuni gravi e sempre muscolari: non c’è paragone con quel dolore. Venivo da un mese di stop per un colpo dietro il ginocchio, prima di Natale contro il Genoa. Il fastidio era al crociato posteriore, che non ha avuto problemi: mi sono rotto il crociato anteriore, che era sano. Come mi hanno detto i medici: ‘Diego, doveva succedere’. Parlo spesso con i dottori del rientro ma non abbiamo segnato una data sul calendario. Vado avanti giorno per giorno: siamo sulla buona strada, diciamo alla fase della rifinitura, ma con il dovere di non rischiare nulla. Per rientrare devo stare non bene ma benissimo, non vale la pena bruciare le tappe: a questi livelli nessuno ti regala nulla. E a me manca ancora qualcosa: il ritmo, il giocare una partitella ‘tosta’”.
E se il rientro fosse contro la Juventus? “Il primo sogno forse era quello di esserci per l’inizio del campionato, ma oggi sinceramente non so se potermi sbilanciare. Certo, a metà settembre a San Siro c’è una certa partita (Inter-Juve, n.d.r.)… Preferisco non illudermi, però magari la sosta mi dà una mano e ce la faccio. Non c’era però nulla di previsto, se non le reazioni ideali del ginocchio: ed è vero che il ginocchio non si è mai gonfiato, non ha mai fatto passi indietro rispetto a quello che si sperava”. Milito che poi si sofferma sulla nuova coppia d’attacco formata dai giovani Icardi e Belfodil: “Sono il futuro dell’Inter, hanno 20 anni e devono crescere. A me piace l’idea di aiutare due giovani: l’Inter non è una squadra come le altre, è pericoloso caricarli di troppe responsabilità, se crescono piano cresceranno meglio”.
Infine, l’approdo di Walter Mazzarri che l’attaccante dell’Inter commenta così: “Se ho una virtù è quella di sapermi adattare alle esigenze della squadra e dell’allenatore. Non è un caso che nella mia carriera abbia giocato con 100 moduli offensivi diversi. L’obiettivo? Dopo la scorsa stagione arrivare fra le prime 3 dobbiamo vederlo come un obbligo”.