Serie A, novità ed emozioni: ora si fa sul serio
“Prima o poi dobbiamo incontrarle tutte”: inaugurata dal “maestro” Nils Liedholm negli anni Ottanta del secolo scorso, è ormai la frase standard che accompagna ogni sorteggio del massimo calendario calcistico nazionale. Strumentalizzata a uso e consumo di tutti i club che compongono la Serie A, ripetuta come un mantra dagli allenatori, abusata dai dirigenti fino a rasentar l’ossessione: il tutto esattamente come nella miglior tradizione dei detti entrati, a buon diritto, nella memoria collettiva d’ogni calciofilo.
Mai come quest’anno, però, il senso della suddetta frase si rivela quantomai veritiero. Il campionato che, il 24 agosto prossimo, si appresta ad aprir battenti, sarà bellissimo fin dai primi turni: il freddo giudice computerizzato della Lega Calcio di Serie A che ieri, a Milano, ha alzato il sipario sulla nuova stagione che verrà, ha partorito i grandi incontri fin da subito.
Avrebbe buona ragione a costernarsi, Beppe Marotta: l’amministratore delegato juventino, ha infatti accolto con amara ironia il sorteggio riservato alla squadra bianconera per le battute iniziali. Non è da tutti partire con subito Sampdoria fuori casa (lo scorso anno i blucerchiati inflissero due sconfitte ai Campioni d’Italia), Lazio e Inter: opinabile e recriminabile cosa, certo, ma sarà qui il banco di prova da cui emergerà la conferma del valore bianconero. Tanto più che romani e milanesi saranno avversari con il dente avvelenato più che mai (quella con la Lazio sarà, infatti, la rivincita della finale di Supercoppa Italiana – che si giocherà il 18 agosto, una settimana prima dell’inizio del torneo).
Il Milan incomincia a Verona, città evocatrice di ricordi non bellamente edificanti (ne sanno qualcosa i sostenitori più anziani): nel 1973, con il 3-5 che sancì il sorpasso della Juventus sui rossoneri di Rivera e Rocco, e nel 1990, con la sconfitta che segnò irrimediabilmente la rottura dei rapporti fra i giocatori (col trio olandese in testa) e il tecnico Sacchi (di lì a poco “dirottato” in Nazionale). Ma quelle erano altre epoche: difficile pensare, anche solo per un istante, che il neopromosso Hellas di Mandorlini, Jorginho e del sempiterno Luca Toni possano anche solo mettere in difficoltà la truppa d’Allegri. Tutto è possibile, per carità, ma un pronostico orientato per gli scaligeri appare quantomeno azzardato.
Il Napoli inizierà il suo cammino contro il Bologna: c’è curiosità e ammirazione per la squadra allestita da De Laurentiis con i soldi della cessione di Cavani al Psg: confermati in blocco i top player, ne sono anzi stati aggiunti altri. Higuaín, Callejón, Albiol, Pepe Reina: tutti elementi d’indiscutibile valore e con solida esperienza internazionale, forgiata nella fucina dei più grandi luminari in materia, il Real Madrid. Il valore aggiunto fornito in panchina da Rafa Benítez è senz’altro foriero di garanzia di sicura competitività anche sul piano internazionale. Resta solo da capire l’adattamento ai ritmi del calcio italiano.
L’Inter, reduce da quella che è forse la stagione più disgraziata degli ultimi dieci anni e col mercato sostanzialmente bloccato in attesa di sviluppi sulla trattativa Moratti-Thohir per il cambio al vertice societario, partirà in casa contro un Genoa che deve assolutamente riscattare le due ultime stagioni disputate. L’impressione che si ha è quella di assistere a una sfida fra nobili decadute, ma i nerazzurri hanno uomini e staff tecnico necessari per poter rinascere e lottare come si deve. Sui rossoblù pesa l’incognita Liverani, uno dei tre allenatori debuttanti in Serie A (gli altri sono Garcia della Roma e Nicola del Livorno).
Quello che verrà sarà il primo campionato della storia con cinque derby: ad aprir le danze, il 15 settembre, la stracittadina della Lanterna, seguito una settimana dopo da quella capitolina. Dato interessante per le statistiche: è la prima volta in assoluto che Roma-Lazio si giocherà nel mese di settembre. Resta solo da capire a che ora, date le immancabili allerte della Prefettura sui rischi per la sicurezza. Sicuramente, non sarà in notturna.
Torna anche il derby di Verona, dopo ben undici anni: il 24 novembre, con l’Hellas in casa. Un mese dopo, il 22 dicembre, a regalare emozioni e spettacolo saranno Inter e Milan. Con la sua consueta ironia, l’ad rossonero Adriano Galliani lo ha già ribattezzato “il derby del Panettone”: speriamo solo che nessuno faccia indigestione.
Ci sono tutti i presupposti perché la Serie A 2013-2014 sia avvincente e spettacolare come non lo è ormai da tempo: la liberazione dal vincolo delle “teste di serie” ha avuto, se non altro, il merito di mettere i brividi per una partita importante che potrebbe aprire come chiudere il torneo (come avviene in Inghilterra, dove alla seconda giornata assisteremo a Manchester United-Chelsea).
Uno dei turni più ricchi sarà senz’altro il settimo: in una sola giornata, infatti, avremo un concentrato di gran calcio, con Inter-Roma, Juventus-Milan e Lazio-Fiorentina. Nuovi giocatori, nuovi tecnici, nuove idee, batticuore, spettacolo e divertimento assicurati. Rinascere, si può: basta semplicemente non rovinare la festa.