Storie di Provincia: la corsa del Bologna nella Coppa Uefa del ’99
Al termine della stagione1997-98, il Bologna di Ulivieri, concluse un ciclo iniziato nel ’94, addirittura dalla serie C1, conquistando con il nono posto in serie A il diritto a disputare il Torneo Intertoto. Trascinatore della squadra, fu Roberto Baggio, autore di 22 gol che valsero al Bologna l’accesso all’Intertoto e a Baggio la convocazione ai Mondiali di Francia (chi ne ha ricordo, forse conserva nella memoria l’immagine del gesto di delusione di Baggio, quando nella sfida con la Francia un suo tiro angolato, finì fuori “di tanto così”).
Così, nell’anno seguente, salutati Ulivieri e Baggio e sostituiti con Carlo Mazzone e Beppe Signori, il Bologna affrontò un lunghissimo percorso in Europa, stabilendo, per l’epoca, il record italiano di 16 gare europee in una stagione.
La marcia europea iniziò fin da luglio, quando il Bologna eliminò il National di Bucarest con un 2-0 casalingo, siglato da Paramatti e Ingesson e resistendo al ritorno dei rumeni il 25 luglio (esattamente 18 anni fa), grazie ad una rete di Kolyvanov, nella sconfitta patita per 3-1.
Nel mese di agosto, il Bologna sostituì le amichevoli estive con la sfida tutta italiana contro la Sampdoria e anche in questo caso bastò una vittoria interna (3-1, reti di Anderson, Paramatti e Kolyvanov per il Bologna e Palmieri per la Samp), seguito da una sconfitta indolore per 1-0.
La finale di Intertoto, sempre nel mese di agosto vide il Bologna superare i polacchi del Ruch Chorzow, vincendo sia in casa per 1-0, grazie ad un autogol, sia in trasferta per 2-0, con le reti di Kolyvanov e Signori.
Così, entrati nel torneo vero e proprio, nel mese di settembre il Bologna trovò immediatamente avversari di spessore. Per quanto il calcio italiano di fine anni ’90 fosse competitivo infatti, i portoghesi dello Sporting Lisbona erano pur sempre una squadra storicamente abituata alle coppe e tradizionalmente ostica. Eppure, gli emiliani transitarono oltre l’ostacolo, rifilando un 2-0 a domicilio ai portoghesi (reti di Nervo e d Eriberto – all’epoca non si chiamava ancora Luciano). In casa, grazie a Nervo e ad un rigore di Signori, il Bologna si impone per 2-1.
Sono già quattro gli “scalpi” raccolti dal Bologna in questa Coppa Uefa e prima della fine dell’autunno arriverà il terzo, appartenente allo Slavia Praga. Il “paso doble” sembra il numero preferito del Bologna, che ne rifila due ai moravi, sia all’andata (2-1, Signori, Ingesson) che al ritorno (2-0, Signori, Cappioli).
A novembre, il Bologna riceve una nuova visita iberica, quella del Betis di Siviglia. Il risultato è rotondo, 4-1 (Doppietta di Fontolan, Kolyvanov ed Eriberto) e mette subito al sicuro il Bologna, che può permettersi di perdere 1-0 al ritorno.
Di stagione in stagione, il calendario continua a riservare per i rossoblu sfide ad alto tasso emotivo e stavolta l’avversario primaverile è francese, il temibile Olympique di Lione.
Qui la lotta è più dura ma il Bologna, dopo aver vinto alla grande in casa con un favoloso 3-0, griffato da una doppietta di Signori e da Binotto, soffrirà il ritorno dei francesi, che tuttavia non andranno oltre il 2-0, cozzando contro le barricate rossoblu. Memorabile lo sfogo di Mazzone ai microfoni Rai: “Questa squadra c’ha le palle, capito? C’ha le palle!”.
Si arriva così alla semifinale. Di fronte, ancora un avversario transalpino, ancora un Olympique, ma questa volta di Marsiglia (campione d’Europa, quattro anni prima). Nelle fila dei francesi militano campioni del mondo come Blanc, Dugarry e Pires e, in attacco, l’ex juventino Ravanelli.
Siamo nel mese di Aprile e la stanchezza inizia a farsi sentire nelle gambe dei giocatori. Il gioco è diventato più sparagnino e calcolatore e meno spregiudicato. Grazie all’accortezza tattica del proprio allenatore, il Bologna da vita ad una partita ad “impatto zero” in casa dei marsigliesi e con lo 0-0 conquistato, si appresta a vivere la sfida di ritorno, al Dall’Ara.
Le squadre scenderanno in campo con queste formazioni:
Bologna: Antonioli, Rinaldi,(43′ St Kolyvanov), Bia, Mangone, Paramatti, Binotto (30′ St Cappioli), Ingesson, Marocchi, Fontolan (30′ St Nervo), Andersson, Signori. (In panchina, Brunner, Paganin, Boselli, Maini). Allenatore: Mazzone.
Olympique Marsiglia: Porato, Gallas, Domoraud, Blanc, Edson, Brando (1′ St Maurice), Luccin, Bravo (30′ St Gouvernec), Pires, Ravanelli, Dugarry (22′ St Camara). (In panchina: Lemasson, Issa, Jambay, Guel). Allenatore: Courbis
Nel silenzio televisivo di una partita andata in onda senza telecronaca, dopo pochi minuti il terzino d’arrembaggio Paramatti trafisse Porato ed il pubblico iniziò a sognare legittimamente la finale di Mosca, magari in uno scontro tutto emiliano con il Parma. E continuò a sognare per 85 minuti, finchè un rigore causato da un buco difensivo non venne ad interrompere quel sogno. Fu Blanc a trasformare il rigore, sia la prima volta, sia la seconda, dopo averlo ripetuto.
Allo scadere, fu Beppe Signori ad avere la palla della vittoria sui piedi, ma il tre volte capocannoniere, stavolta non riuscirà ad evitare l’amarezza del risultato finale. Poi, l’espulsione del capitano Marocchi per un bruttissimo fallo, la rissa in campo seguita alle provocazioni di Luccin e dei dirigenti francesi e un grottesco far west conclusivo, che costò la squalifica per diversi turni a Mangone, Maini e Marocchi. Ma purtroppo,i calciatori rossoblu non ebbero modo di scontarla in quella lunghissima stagione, che terminò quel giorno, non senza il rimpianto di un mancato finale, Laconico il commento di Mazzone: “Avrei preferito venir battuto da una squadra più forte”.
Di seguito, il link al video della partita.