Europei femminili: Danimarca ko, la Norvegia va in finale grazie ai rigori (4-2)
La Norvegia affronterà la Germania nella finalissima degli Europei femminili 2013. Contro la Danimarca, gara a due facce e decisa ai calci di rigore. Successo storico per le norvegesi, che incontreranno a Solna un’autentica superpotenza del calcio continentale e mondiale e vorranno rivivere i fasti del passato.
Partita importantissima, partita storica per entrambe. La Norvegia, più attrezzata e meglio strutturata, parte col botto e mette il naso avanti già al 3′ minuto, quando Christensen, su situazione confusionaria negli sviluppi di un corner, segna e supera Petersen. È uno scossone importante alla partita, perché la Danimarca certo l’aveva studiata diversamente e laddove si parte da outsider rimontare è proibitivo. Ad esser franchi le danesi ci provano, imbastiscono azioni e cercano sbavature nella retroguardia avversaria, ma né Rydahl né Knudsen riescono a marcare. La Norvegia, pur attenta a difendersi, è più pericolosa e frizzante, con calciatrici brave anche sullo stretto e tecnicamente adeguate ad una semifinale di calcio internazionale: Hegerberg a 18 anni ha numeri importanti e la Danimarca se la vede proprio brutta. 1-0 norvegese all’intervallo e l’impressione è che alle danesi manchi del peso offensivo: servirebbe una torre fisicamente adeguata, là davanti.
Nella ripresa, la Norvegia fa l’errore, spesso fatale, di abbassarsi troppo, schiacciandosi. Tale atteggiamento incoraggia la Danimarca, che inizia a dare ritmo alla manovra pur nella frustrazione dei minuti che passano e avvicinano l’eliminazione. Knudsen si fa viva al 53′, mentre dall’altra parte Petersen si supera e salva sul contropiede di Harder. Certamente il n.10 norvegese poteva far meglio, ma l’estremo difensore della Danimarca segna praticamente un gol, salvando baracca e burattini. Scampato il pericolo, come sempre accade, chi insegue si rinvigorisce: i due gruppi hanno linguaggi del corpo diversi, le danesi arrivano con costanza prime sul pallone e il pubblico inizia a crederci. I cambi di Pellerud sono difensivisti e l’obiettivo è la difesa a oltranza del risultato. Se la Norvegia è lontana parente della squadra ammirata nel primo tempo, la Danimarca gioca per davvero e spaventa più volte Hjelmseth. La befferà Knudsen di testa a 3′ dal termine, in un pari meritato. Alla signora Kateryna Monzul non resta che fischiare e decretare che, per dare alla Germania una sfidante nell’atto finale della coppa, urgono altri 30′ di calcio.
I supplementari confermano l’impressione della seconda frazione: Danimarca più fresca, Norvegia sulle gambe. Niente male lo stato di forma delle danesi, alla faccia della fatica dei 120′ contro la Francia. Nonostante le occasioni non manchino, nemmeno questi 30′ decretano un vincitore e per scoprire la finalista servono i calci di rigore.
L’arte del penalty non è una lotteria, ma in qualche modo la ruota gira o non gira. Hjelmseth è brillante, ipnotizza le calciatrici danesi mente le ragazze di Pellerud sono impeccabili: finisce 4-2 ai rigori. Danimarca ko all’ultimo respiro ma protagonista, pur non vincendo una singola partita, di un Europeo generoso e in qualche modo indimenticabile.
NORVEGIA-DANIMARCA 4-2 dcr (1-1)
Norvegia: Hjelmseth, Christensen, Akerhaugen, Mjelde, Rønning, Stensland, Gulbrandsen, Isaksen (63′ Dekkerhus), Hansen (58′ Thorsnes), Hegland, Hegerberg (80′ Haavi). A disp.: Vesterbekkmo, Gjøen, Lund, Holstad Berge, Ryland, Tofte Ims, Mykjåland, Kaurin, Bjånesøy. All. Even Pellerud
Danimarca: S. Petersen, Røddik, Ørntoft (82′ Madsen), Arnth (67′ Nadim), Nielsen, Brogaard, Søndergaard Pedersen, Knudsen, Rydahl (68′ Rasmussen), Harder, Veje. A disp.: Sørensen, Abel, L. Jensen, Olsen, Sandvej, Christiansen, S. Pedersen, Hovesen, Smidt Nielsen. All. Kenneth Heiner-Møller
Arbitro: Kateryna Monzul (Ucraina)
Marcatrici: 3′ Christensen (N), 87′ Knudsen (D)
Note: Ammonite: Hjelmseth e Stensland (D)