Bene ha fatto Patrizia Panico, centravanti e capitano delle azzurre, a scrivere su Twitter “La Germania. Riprendiamoci ciò che 4 anni fa gli abbiamo lasciato: la semifinale!“. Perché mentalità e spirito contano tantissimo, quando la posta in palio si fa preziosa.
Loro, le tedesche, in verità non hanno fatto sinora un grande Europeo. Come l’Italia, le campionesse uscenti si sono piazzate seconde nel girone, con 1 vittoria, 1 pareggio e 1 sconfitta. Un percorso, se vogliamo, senza infamia e senza lode. Forse non è la squadra schiacciasassi che ha dominato la storia degli Europei femminili, ma mai sottovalutare queste calciatrici.
La vittoria ce l’hanno nel sangue, il loro movimento è in salute e, come ha confermato nell’intervista concessa al nostro sito il cronista francese Charles Chevillard, “nei grandi match le tedesche rispondono sempre presente“. Allora attenzione Italia, senza paura ma con rispetto di un avversario che ha vinto di più, che è attrezzato e pronto alla battaglia.
Peraltro, sino a questo momento solo la Francia ha rispettato tutte le aspettative. Al gruppo di Bruno Bini si chiedeva primo posto nel girone e primo posto è stato, con tanto di scampagnata e cappotto alla malcapitata Inghilterra, che da quell’eliminazione (come Gran Bretagna) ai quarti di Londra 2012 si è persa d’animo. Vero però che nel roster inglese figuravano (si pensi al blocco dell’Arsenal, semifinalista di Champions League quest’anno) calciatrici di gran classe, quindi è un Europeo anche sorprendente. È la prova che rango e pronostici non bastano.
Lo sa bene la Germania questo, nostra avversaria. Ne sono coscienti di certo le sorprendenti spagnole, che giocano un calcio tecnico e frizzante. Che praticano il possesso palla ma cercano la soluzione a rete, con pragmatismo. Non come l’Olanda, insomma, altra squadra che di progressi ne ha fatti pochi.
Detto del dato strettamente tecnico, fa piacere notare il crescente interesse che sta montando attorno alla manifestazione. Siamo sicuri che, dalle nostre parti, la qualificazione delle ragazze di Cabrini ai quarti abbia contribuito, ma siamo anche fieri di aver fatto il nostro dovere per coprire l’evento, come queste ragazze meritano.
Senza inutili (e fuori luogo) paragoni con il calcio maschile, tutto al naturale: ci sono le belle partite come le partite noiose, c’è l’errore ma non manca il gesto tecnico (e atletico), basti pensare alla Francia o al bel gioco praticato dalle spagnole.
Tutto questo con la cornice della Svezia, nazione che sta onorando sul campo (la squadra è fortissima e fra le favorite, vedi il 3-1 all’Italia all’ultima giornata) e sugli spalti l’evento calcistico dell’anno a livello femminile. Vuoi vedere che Lotta Schelin si vuol prendere la rivincita dopo la beffa nella finale di Champions?
A partire da domenica, la sentenza: l’Italia gioca alle 18 contro la Germania. Pleonastico ma sempre suggestivo ricordare che Italia-Germania non è mai una partita qualsiasi, chiunque la giochi.