Golf, Open Championship: il lungo viaggio in auto di Paul Lawrie
Mentre è appena iniziata la giornata finale (e decisiva) del 142° Open Championship, sul percorso scozzese di Muirfield, facciamo un passo indietro alla serata di venerdì, per la curiosa vicenda capitata a Paul Lawrie.
Al termine del suo giro, un buon 69, il golfista scozzese si è messo al volante ed è tornato verso casa, ad Aberdeen, praticamente certo che il totale di +8 per il torneo fosse davvero troppo poco per superare il “taglio” che seleziona i qualificati ai successivi due giri del fine settimana (soprattutto perché penalizzato dal punteggio del giovedì, un 81 quasi pessimo). Era ormai sera tardi e Lawrie stava portando il cane a fare un giro quando un sms del figlio, direttamente dal campo di gara, gli ha fatto sapere che molti altri avevano fatto brutti punteggi in giornata e il taglio si era abbassato proprio a +8, riportandolo tra i qualificati.
Non pensavo di avere alcuna possibilità. Per me nemmeno il +7 poteva farcela, figuriamoci un +8, e sul momento ho trovato incredibile che i ragazzi che arrivano dagli Stati Uniti non avessero già fatto le valigie in direzione aeroporto.
Alle 11.30 di venerdì sera, quindi, Lawrie ha dovuto improvvisamente cambiare idea, rimontare in macchina e tornare a Muirfield, per altre due ore e mezza di strada e circa 240 km in senso opposto. Con la certezza, questa volta, di restare in gara per altri due giorni.
C’è da dire che la cosa positiva è che la stanza in albergo ci viene riservata per 7 giorni a prescindere, indipendentemente dal fatto che passeremo il taglio o no. Quindi non ho avuto problemi nel tornare all’improvviso. È la prima volta che mi succede una cosa del genere, e per fortuna non era così complicato per me tornare indietro di corsa.
D’altra parte, qualcuno in passato disse che “non è finita finché non è finita”, e aveva ragione.