Il Tour de France inizia la tre giorni alpina e la inizia col botto. La diciottesima tappa parte da Gap fino ad arrivare allo storico traguardo dell’Alpe d’Huez dopo 172,5 chilometri. E sono ben sei le salite da affrontare. Si parte subito dopo la partenza da Gap col Col de Manse, salita di seconda categoria lunga 6,6 km e con una pendenza media del 6%, con vetta collocata dopo 13 km dalla partenza. Poi, il dentello di terza categoria della Rampe du Motty, lunga 3 km e con cima piazzata dopo 45 km dalla partenza. A metà tappa, arriva il Col d’Ornon, salita di seconda categoria lunga 5 km con una pendenza media del 7% e con cima situata a 76,5 km dal traguardo. Ma queste tre salite sono solo l’antipasto di questa pantagruelica “abbuffata alpina”. Il “primo piatto” è la prima scalata all’Alpe d’Huez, salita classificata “Hors catégorie“, lunga 14 km con una pendenza media dell’8% con i famosi 21 tornanti che hanno scritto pagine importanti nella storia del ciclismo. La cima è collocata a 50 km dalla conclusione . Breve discesa e si affronta il “secondo”, il Col de la Sarenne, salita di seconda categoria lunga poco più di 3 km, con pendenza media attorno all’8% e con vetta piazzata a 41 km dal traguardo. Poi, la discesa, impegnativa e molto tecnica, lunga 27 km e che potrebbe causare molti danni, soprattutto a chi è impacciato quando la strada scende. E poi c’è il “dolce”, la seconda scalata all’Alpe d’Huez, anche questa classificata “Hors catégorie“, affrontata nel versante che parte da Le Ferrière, lunga 14 km e con pendenza media dell’8%.
Una frazione dove quindi non manca il terreno per chi avesse gambe e voglia di inventarsi qualcosa. Facile ipotizzare la classica fuga di 30-35 corridori che si svilupperà a inizio tappa, con la speranza che qualcuno di loro riesca ad arrivare al traguardo. Molto dipenderà dagli uomini di classifica. Vedremo se Froome vorrà fare poker o se la Saxo-Tinkoff vorrà far saltare il banco, magari attaccando fin dall’inizio con Kreuziger per favorire un’azione nel finale di Contador. L’importante è che il tempo non faccia i capricci e che l’ipotesi di annullamento della discesa del Col de la Sarenne e di successiva seconda scalata all’Alpe d’Huez in caso di maltempo, resti soltanto un’ipotesi. Sarebbe davvero un delitto che la prima tappa alpina venga amputata.
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