La partita di… Luca Ghigliani

E‘ l’ultimo canto di Del Piero, nello stadio della Juventus con la maglia bianconera. Alex Del Piero, una vita nella Juve, esce dal campo dopo aver giocato più di tutti con la maglia bianconera, dopo aver segnato più di tutti con la maglia bianconera, e forse più di tutti ha scritto la storia di questo club. E’ un momento storico per tutto il calcio italiano”  http://www.youtube.com/watch?v=TIWNRnMT6B8

  Domenica 13 maggio 2012, Juventus-Atalanta, 38esima giornata di campionato. Sulla carta una partita che non ha niente in particolare da dare, con due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato: 28esimo scudetto ottenuto la settimana prima, per la Juventus, e una comoda salvezza per gli uomini di Bonaventura. Se si aggiunge il caldo di una domenica pomeriggio di metà maggio, si penserebbe davvero alla classica partita “pre-vacanze”, con spazio alle riserve e con la testa già in spiaggia. Beh, non è esattamente una partita così. E’ la partita che segna la fine di un’era, è l’ultima partita di una leggenda con la maglia bianconera, è l’ultima volta che gli scarpini di Alessandro Del Piero avrebbero calpestato il manto dello stadio sotto la Mole.

L’emozione è tangibile, si sente, passa anche attraverso lo schermo della TV della mia stanza. Lo stadio è gremito, il nome in bocca ai tifosi è uno solo: Alex Del Piero. Le coreografie sono veramente spettacolari, tutta Torino è pronta per la festa scudetto numero 28.

Marrone e Del Piero I loro gol – virtuale e simbolico passaggio di testimone tra il nuovo che avanza e il passato e presente bianconero – caratterizzano la vittoria della Juventus sull’Atalanta. La squadra di Conte conclude così il campionato imbattuta: è la prima volta che succede in un campionato a 20 squadre. Ma la partita della festa scudetto allo Juventus Stadium – per la cronaca finita 3-1, autorete di Lichtsteiner nel finale e rigore di Barzagli allo scadere, e così i marcatori stagionali salgono a 20 -, è stata soprattutto l’addio accorato, sinceramente commovente, del popolo juventino al suo (al nostro) capitano e simbolo, Alessandro Del Piero, che ha giocato l’ultima partita da bianconero in uno stadio di Torino. L’ultima uscita in assoluto arriverà la domenica dopo, ed è giusto che si tratterà di una finale, di Coppa Italia, col Napoli. Emblematico anche che il numero 10 abbia segnato, per la 289/a volta in 704 partite con la Juve: entrambi record. Sostituito a inizio ripresa, ha fatto il giro di campo, quasi a salutare uno per uno i suoi tifosi, durante la gara, a partita in corso. Una roba eccezionale. Come il giocatore e l’uomo. “Grazie di tutto” il coro più semplice. E più bello, riservatogli dalla curva. Il loggione, per un artista del pallone, nel teatro di uno stadio. Il “suo” stadio. Molto diversa, purtoppo, l’uscita dal campo di Giorgio Chiellini, il cui infortunio al 43′ del secondo tempo sarà più grave del previsto (anche il suo Europeo sarà condizionato, e non poco)

 Si parte con lo stadio colorato di bianco, rosso e verde e i giocatori della Juve che entrano in campo, prima del fischio d’inizio con i figli in braccio o per mano. Bello. La partita inizia col brivido. Passa meno di un minuto e finisce per terra Del Piero. Lo Juventus Stadium trattiene il fiato, c’è un silenzio che fa impressione, quando un secondo prima c’erano i decibel da discoteca il sabato sera. Ma è solo un attimo di paura. Del Piero si tiene un ginocchio, poi si rialza. Parte l’applauso. Ricominciano i cori a squarciagola. Del Piero comincia a carburare: pallone delizioso per Borriello che alza appena la mira da ottima posizione. Assist sfiorato. Mi fermo qui per adesso, ma la storia di Del Piero in questa partita la riprendo tra poco. Manca il meglio.

Nel frattempo segna Marrone, al 10’, dopo una bella azione personale di Borriello, rifinita da un colpo di tacco. Primo gol per la Juventus del centrocampista torinese classe 1990. Pandemonio generale. Lo Juventus Stadium si placa, soddisfatto, ma si risveglia con un boato al gol del Novara a San Siro contro il Milan. E parte il “chi non salta rossonero è” per chi vuole stravincere nel duello scudetto.

Al 28’ viene giù lo stadio. No, non sono peggiorate le condizioni atmosferiche: ha smesso di piovere prima della partita. E l’agibilità di un gioiellino come lo Juventus Stadium non è certo a rischio. Piuttosto segna capitan Del Piero, di cui si contano i passi come quelli di un ballerino. Non è di certo una trottola come Giaccherini, ma il Capitano predica calcio ogni volta che tocca lo strumento di lavoro, e quel pallone lui lo accarezza come nessun altro. Segna di destro, Ale, da fuori area, il quinto stagionale, il terzo in campionato. Lo abbracciano tutti i compagni di squadra. Uniti. Arriva dalla porta pure Storari. Lo abbraccia tutto lo stadio, che urla “Un altro anno“. Non sarà così, ma è bello crederci. Anche se la meravigliosa storia tra Del Piero e la Vecchia Signora finirà dopo Juve-Napoli di Coppa Italia. E lo sanno tutti. La gara è una passerella trionfale bianconera. L’Atalanta è salva da un bel po’, non si risparmia, ma neanche si danna. All’intervallo è 2-0.

L’Atalanta prova a rispondere, ma quasi più per dare un cenno della propria presenza e onorare l’impegno che per reale voglia di guastare il piano imbattibilità della Signora. Anche la ripresa comincia su bassi ritmi, gli orobici si fanno quasi preferire agli uomini di Conte. Ma il clima, ormai, è quello delle celebrazioni.

 L’emozione più grande arriva dopo un’ora di gioco, con il cambio di Alex Del Piero, per l’ultima volta protagonista davanti ai propri tifosi. Si fermano tutti, avversari e compagni, per tributare il giusto omaggio ad una leggenda della storia bianconera e del calcio italiano. La scena resterà tutta per lui anche dopo il cambio, con il giro di campo e le prevedibili lacrime di uno stadio intero.

Prima del fischio finale ci sarà tempo per la rete di una Dea comunque apprezzabile per l’impegno messo in un’occasione decisamente speciale, per la risposta della Juve affidata ad un rigore di Barzagli e – soprattutto – per il preoccupante infortunio muscolare di Chiellini, uscito piangendo dal terreno di gioco.

Finisce 3-1, finisce un campionato esaltante per la Juventus, campione d’Italia con zero sconfitte all’attivo: un trionfo destinato a restare nella storia.

Dal fischio finale, quello del secondo tempo, alla festa. Cori tanti, gioco pochino. Per forza. Al 12’ il clou: esce Del Piero, che saluta il suo pubblico ai 4 angoli del campo, come Federer. Manda baci. Ricambiato. Rimbomba il coro “Un capitano, c’è solo un capitano“. E poi “Alessandro Del Piero olè“. Da pelle d’oca, credetemi. E’ la sua ultima volta nello stadio della Juventus. Indimenticabile. Come lui è, e sarà, indimenticabile per tutti i tifosi della Juve. Per tutti i tifosi che amano il calcio.

http://www.youtube.com/watch?v=biluhSEoou0

Quel che resta del Capitano nella mia stanza, oltre alle emozioni di quella partita, è la maglietta numero 10 autografata e appesa alla parete. Grazie di tutto Capitano, sempre con te.