VIDEO – Copa Libertadores: Atlético Mineiro e Olimpia Asunción volano in finale
Ribaltoni, conferme, gol spettacolari e giocate da capogiro. Il tutto condito dalle cornici spettacolari in cui si è battagliato, dal pathos e dalla tensione. L’Olimpia resiste in modo stoico al “Campin” di Bogotà e strappa il pass per la finale soffrendo sino all’ultimo respiro. Nell’altra semifinale, invece, l’Atlético Mineiro di Ronaldinho recupera lo svantaggio maturato in terra argentina e – dopo la lotteria dei rigori – si guadagna la finale sfruttando gli errori dagli undici metri del Newell’s.
INDEPENDIENTE-OLIMPIA 1-0 (76′ Medina (I))
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Il cuore non basta all’Independiente de Santa Fe. Dopo lo 0-2 maturato in terra paraguayana, i biancorossi di Gutiérrez sbattono contro il muro eretto dagli ospiti e vedono sfumare la prima finale della loro storia. Dopo un inizio equilibrato, “Los Cardenales” prendono in mano le redini del gioco e creano nello spazio di pochi minuti tre clamorose palle gol, tutte fallite in modo sconsiderato. La più eclatante è quella che capita sui piedi del bomber Wilder Medina, che con la porta sguarnita calcio a lato da non più di due metri. La prima frazione termina a reti bianche, ma non senza recriminazioni per i colombiani.
L’episodio che riapre il discorso qualificazione e incendia il finale si materializza al 76′ minuto: punizione di Omar Pérez velenosa, Silva respinge come può sul palo e Medina la butta dentro. Esplode il “Campin”. Il finale è convulso e ricco di emozioni. Non adatto ai deboli di cuore. L’Olimpia serra i ranghi, l’Independiente prova a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Medina prova a farsi perdonare gli errori precedenti cercando il gol da urlo in rovescia, ma – la vera occasione per prolungare la sfida ai rigori – capita sul destro di Martínez Borja, che al volo colpisce un palo clamoroso. I tre fischi del pessimo arbitro Martín Vázquez fanno calare il sipario sul match. Si fa festa per le vie di Asunción; si battono le mani,invece, ai calciatori di casa a Bogotà, nonostante la prima storica finale sfumata, e vicina centimetri. L’ultimo atto della Copa vedrà in campo ancora l’Olimpia di Hugo Almedia (giunta alla settima finale della sua storia), undici anni dopo l’impresa contro il São Caetano.
TABELLINO
Santa Fe (4-3-1-2): Vargas, Roa (85′ Centurión), Meza, Valdés, Acosta, Torres, Anchico, Molina (6′ Martínez Borja), Pérez, Cuero (60′ Lalinde), Medina. All.: Wilson Gutiérrez.
Olimpia (4-4-2): Silva, Manzur, Miranda, Candia, Silva, Pittoni, Aranda, Benítez, Giménez (46′ Mazacotte), Prono (46′ Castorino, 73′ Paredes), Bareiro. All.: Ever Hugo Almeida-
Arbitro: Martín Vázquez (Uruguay).
Note: ammoniti: Benitez (O), Castorino (O), Cuero (I), Medina (I).
ATLÉTICO MINEIRO-NEWELL’S 2-0 (2′ Bernard (A), 96′ Guilherme (A))
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Il calcio che si fonde con il misticismo e il sacro, fino a toccare punte di devozione totale al “Dio pallone”. Stadio “Independendencia” di Belo Horizonte, Atlético Mineiro e Newell’s si giocano l’accesso alla finale, tra un pallone “benedetto” (quello parato da Victor nei quarti con il Tijuana al 93′) e un’altare stracolmo di icone sacre. Questa la vigilia brasiliana. Di fronte, per esorcizzare la maledizione della Copa, il Newell’s Old Boys di Martino, con due gol di vantaggio da custodire e un’invidiabile tranquillità celata sotto le dichiarazioni della vigilia.
La voglia di rivincita del “Galo” emerge in modo preponderante sin dalla prime battute dell’incontro, e dopo neanche due minuti l’invenzione di Ronaldinho serve a Bernard il pallone per l’1-0. Pronti via, Atletico Mineiro in vantaggio. Newell’s stordito e incapace di reagire. Grandina nei primi venti minuti sugli argentini, “abbandonati” anche dal “Gringo” Heinze per infortunio. A placare la tempesta perfetta bianconera ci pensa Casco, che crea l’unica occasione ospite della prima frazione. Ma è solo un’illusione effimera. I brasiliani dominano, spingono e assediano la porta di Guzmán, senza tuttavia trovare la rete.
Nel secondo tempo il copione della sfida non cambia. L’Atlético Mineiro è trascinato da un Ronaldinho scatenato, mentre la “Lepra” fatica a tenere su palloni, lasciano isolati al proprio destino Scocco e Maxi. Passano i minuti e il risultato non cambia, almeno fino al 96′ minuto. Mateo sbaglia il rilancio e serve inavvertitamente il neo-entrato Guilherme: gran botta di destro sul primo palo di Guzmán e palla in rete. All’ultimo respiro, quando sembrava finita, l’Atlético trascina la sfida ai rigori. Nella lotteria finale sbagliano nell’ordine Jô, Casco, Richarlyson, Cruzado. Segna successivamente “Dinho” che “scarica” tutto il peso dell’intera Copa su Maxi Rodriguez. “La Fiera” sceglie l’angolo destro, apre il piattone e calcia. Victor para e indossa di nuovo i panni dell’eroe. Atlético Mineiro in finale per la prima volta nella propria storia, Newell’s fuori a testa alta, anzi, altissima.
TABELLINO
Atlético Mineiro (4-2-3-1): Victor, Rocha, Silva, Gilberto Silva, Richarlyson, Pierre (76′ Luan), Josuè, Tardelli (91′ Alecsandro), Ronaldinho, Bernard (91′ Guilherme), Jô. All.: Ricardo Cuca.
Newell’s Old Boys (4-3-3): Guzmán, Càceres (54′ Orzán),Vergini, Heinze (25′ Lòpez), Casco, Bernardi, Mateo, Cruzado, Figueroa (73′ Tonso), Scocco, Maxi Rodriguez. All.: Gerardo Martino.
Arbitro: Roberto Silvera (Uruguay).
Note: ammoniti: Tonso (N), Casco (N), Càceres (N), Pierre (A), Bernard (A).