Ora è ufficiale, la Fiorentina risponde al Super Mario nazionale del Milan portando in Italia la versione teutonica. Dopo una lunga attesa la dirigenza gigliata è riuscita a strappare il definitivo sì al Bayern Monaco, regalando ai propri tifosi Mario Gomez, un colpo di mercato abbastanza oneroso. Una trattativa sofferta, annunciata da tempo, ma concretizzata soltanto nella giornata di ieri. Troppi gli intrecci di mercato e le paure che si aggiravano dalle parti dell’Artemio Franchi. L’esperienza dello scorso anno con il caso Berbatov ha lasciato un segno profondo ed era forte il timore che la Juventus o il Napoli all’ultimo momento potessero mettere i bastoni tra le ruote e inserirsi nella trattativa. C’erano poi i dubbi sull’effettivo valore del giocatore in rapporto al suo prezzo e la questione Jovetic che si voleva risolvere prima dell’arrivo dell’attaccante tedesco.
A Firenze poche ore dopo l’annuncio ufficiale è scoppiata la Gomez mania. Una follia collettiva giustificata per una tifoseria che mai come quest’anno è estremamente riconoscente nei confronti dei Della Valle e del loro staff. Sui social network impazza la canzone che accompagnò Gomez alla vigilia degli europei dello scorso anno e già spuntano le prime magliette personalizzate. Dalla Curva Fiesole attendo che scenda in campo con la maglia viola n° 33; un numero a cui Firenze è legata particolarmente per motivi danteschi. Il 33 come gli anni di Cristo nella smorfia in una città che aspetta da anni il “miracolo” di un nuovo tricolore, il terzo della sua storia.
La struttura della squadra gigliata adesso è quasi al completo; definita la parte offensiva, cruccio della passata stagione per Vincenzo Montella, resta da risolvere ora la grana portiere dopo la rinuncia a Emiliano Viviano. Difesa e centrocampo, invece, sono reparti già rodati e meritevoli di piena fiducia dopo la passata stagione. Bisogna solo non farsi tentare dalle sirene spagnole che vorrebbero un Borja Valero in maglia blaugrana perché una eventuale cessione del centrocampista spagnolo rischierebbe di far crollare tutto.
La Fiorentina dunque fa paura agli avversari, Juventus inclusa, e il quarto posto dello scorso anno dietro al Milan ha lasciato una forte voglia di vendetta sportiva. Vincenzo Montella è il condottiero appropriato e se davvero la squadra dovesse raggiungere un “obiettivo” importante, la città di Firenze sarà sicuramente pronta a realizzare una statua in suo onore come accaduto in passato con Gabriel Omar Batistuta. Ora non resta che attendere gli ultimi sviluppi di mercato e poi vedere se in campo verranno rispettate le attese della vigilia.