Perché, fra tutti gli Italia-Germania vissuti nel corso della storia, eleggere a partita del cuore l’ultimo scontro a Euro 2012? Gli uomini di Lippi nel 2006 insegnarono calcio alla truppa di Klinsmann, battendo i tedeschi al fino allora inviolabile Westfalenstadion e avviandosi al trionfo mondiale. All’apparenza è il copione perfetto per una partita del cuore: cosa ha portato quindi a propendere per il trionfo di Balotelli e Prandelli? Semplice: nel 2006 eravamo più forti noi, nel 2012 invece partivamo nettamente sfavoriti.
Il lavoro di Löw pareva ormai completo. Lahm, Schweinsteiger e Podolski, unici reduci dell’appena citata disfatta del 2006 nell’undici titolare, guidano una formazione giovane ma preparata alla sfida: una selezione pronta a far suo l’Europeo, per poi ambire al trono mondiale. Non vale lo stesso discorso per Prandelli. Intorno a Buffon, Pirlo e De Rossi (Barzagli era in panchina al Westfalenstadion), la Nazionale presenta delle incognite: la vittoria ai rigori sull’Inghilterra (schiacciante sul piano del gioco) ha caricato gli italiani, che sono ancora in attesa però della svolta decisiva in attacco. Risiede qui il problema principale: Cassano dispensa giocate di classe ma non è in forma, mentre l’enorme potenziale di Balotelli non sfocia ancora in una vena realizzativa implacabile.
In apertura di gara sono i tedeschi ad attaccare con maggior convinzione: Hummels batte Buffon ma viene respinto da Pirlo sulla linea, Barzagli sfiora l’autorete e Kroos impegna da fuori il nostro portiere. Domata l’iniziativa teutonica, l’Italia inizia ad affacciarsi in avanti: ci provano Montolivo e Cassano, ma Neuer blocca sicuro in entrambi i casi.
Al 20′ Chiellini serve sulla sinistra Cassano, che ubriaca Hummels con una finta di corpo per poi crossare al centro. il movimento di Balotelli è perfetto: Badstuber non riesce a tenerlo e l’italiano scarica di testa in rete a pochi passi da Neuer. Nell’esultanza il costato del cronista è colpito da un’involontaria gomitata del tifoso accanto, ma l’euforia maschera il dolore: ci saranno ancora 70′ di sofferenza davanti alla televisione.
La Germania è scossa, tenta una reazione ma si scopre eccessivamente. Al 36′ Montolivo effettua un lancio perfetto per Balotelli, scattato in posizione regolare: la punta controlla con l’esterno e non lascia ancora scampo a Neuer, trafiggendolo con una vera e propria bomba all’angolino. La festa seguente stavolta è indolore.
La partita, di fatto, finisce qui. Nella seconda frazione la Germania spinge per accorciare lo svantaggio, sfiora il gol con Reus ma si espone ai contropiede azzurri: Marchisio e Di Natale però non riescono a battere Neuer, tenendo in vita gli avversari. Al 92′ Özil realizza con freddezza il rigore fischiato da Lannoy: è 1-2, ma ormai è troppo tardi.
La finale di Kiev non regalerà nuovi sorrisi all’Italia: la Spagna vincerà 4-0, spezzando i sogni di gloria della squadra di Prandelli. Ciononostante, l’impresa con la Germania rimarrà nella storia.
Germania – Italia 1-2
Reti: 20′ e 36′ Balotelli, 92′ rigore Özil
Germania: Neuer, Boateng (71′ Müller), Hummels, Badstuber, Lahm, Schweinsteiger, Khedira, Kroos, Özil, Podolski (46′ Reus), Gomez (46′ Klose). All.: Löw
Italia: Buffon, Balzaretti, Barzagli, Bonucci, Chiellini, De Rossi, Pirlo, Marchisio, Montolivo (63′ Thiago Motta), Cassano (58′ Diamanti), Balotelli (68′ Di Natale). All.: Prandelli
Arbitro: Lannoy