Rugby: trionfo Lions a Sydney, prima serie vinta dal 1997

I British and Irish Lions portano a casa il terzo test contro l’Australia, vincendo l’intera serie, la prima dal 1997. Dopo un primo tempo in parte dominato ma caratterizzato dalla reazione Wallabies nel finale, i Lions straripano nella ripresa, su input dato dalla meta dell’irlandese Sexton. Australia ko a testa alta ma punteggio pesante da digerire.

Se è vero che è la sfida decisiva, gli staff si sono preparati da ogni punto di vista. Si percepisce subito il peso della storia, si capisce che è la partita della vita: ruggiscono subito i Lions, a segno con Corbisiero praticamente nel primo respiro della gara. Bella rivincita questa meta, nata su errore dell’australiano Genia, da parte di questo giocatore dei London Irish mix di nazionalità, esperienze e biografie: è il nipote di un emigrato napoletano negli States. Gli Wallabies dovrebbero reagire ma sono i ragazzi delle Home Natons a far male, continuando a mettere pressione: Halfpenny è sempre impeccabile al piede, da qualunque distanza. 3-13 e poi 3-16 per i Lions, abili anche a “giocare sull’arbitro”, come suole dirsi. Il metro arbitrale di Poite è congeniale al gioco da Emisfero Nord e l’Australia ci mette troppo a carburare. Nel secondo quarto di gara diminuiscono gli errori. Proprio prima dell’intervallo, la fiacca difesa dei Lions permette agli skills individuali di O’Connor (ex ragazzo prodigio del rugby union australiano) di riaprire tutto: 10-19 al riposo, strada in discesa per gli ospiti ma pendenza variabile.

L’avvio di ripresa parla con accento australiano: i padroni di casa forzano soluzioni che penalizzano i Lions e, grazie ai calci precisi di Leali’ifano, fanno 16-19 al 46′. Forse i leoni hanno fatto i conti senza l’oste, ma la partita svolta nuovamente poco dopo, perché Sexton va in meta da offload di Halfpenny ed è 16-29. A dire il vero l’arbitro ha qualche dubbio ma il TMO conferma l’assenza di prove di passaggio in avanti ed è la svolta della gara, che si direbbe aperta ma inizia a suggerire una soluzione, già solo nella differenza dei body language fra i due XV. La forza d’urto dei Lions è allora straripante, travolgente e l’Australia ne è colpita in pieno: il solito North fa dilagare i suoi ed è trionfo. Roberts chiuderà i conti per il 16-41 finale, punteggio pesantissimo, punizione anche eccessiva per gli Wallabies, mai domi almeno sul piano caratteriale.

I British and Irish Lions vincono dunque la loro prima serie dal 1997, allorché il Sud Africa venne trafitto dalle punizioni di Jenkins (Galles) e dal drop di Guscott (Inghilterra). È un trionfo dal sapore soprattutto gallese, data la prevalenza di rappresentanti del Galles in rosa e il momento d’oro di questa nazionale. Un grande momento per tutti i protagonisti, per le rispettive federazioni e per Warren Gatland, l’allenatore della vittoria. L’Australia registra invece un ko non inaccettabile ma certo doloroso.

AUSTRALIA-LIONS 16-41 (10-19)

Australia:
Meta: O’Connor
Con: Leali’ifano
Pen.: Leali’ifano 3
Cartellino Giallo: Alexander

Lions:
Mete: Corbisiero, Sexton, North, Roberts
Con.: Halfpenny 3
Pen.: Halfpenny 5

Australia: 15 Kurtley Beale, 14 Israel Folau, 13 Adam Ashley-Cooper, 12 Christian Lealiifano, 11 Joe Tomane, 10 James O’Connor, 9 Will Genia, 8 Wycliff Palu, 7 George Smith, 6 Ben Mowen, 5 Kane Douglas, 4 James Horwill (captain), 3 Ben Alexander, 2 Stephen Moore, 1 Benn Robinson.
Riserve: 16 Saia Faingaa, 17 James Slipper, 18 Sekope Kepu, 19 Rob Simmons, 20 Ben McCalman, 21 Michael Hooper, 22 Nick Phipps, 23 Jesse Mogg.

Lions: 15 Leigh Halfpenny, 14 Tommy Bowe, 13 Jonathan Davies, 12 Jamie Roberts, 11 George North, 10 Jonathan Sexton, 9 Mike Phillips, 8 Toby Faletau, 7 Sean O’Brien, 6 Dan Lydiate, 5 Geoff Parling, 4 Alun-Wyn Jones (c), 3 Adam Jones, 2 Richard Hibbard, 1 Alex Corbisiero.
Riserve: 16 Tom Youngs, 17 Mako Vunipola, 18 Dan Cole, 19 Richie Gray, 20 Justin Tipuric, 21 Conor Murray, 22 Owen Farrell, 23 Manu Tuilagi.

Arbitro: Romain Poite (Francia)