ChievoVerona, Sannino: “Nessuna presunzione, solo corsa, sacrificio e voglia di lottare”

Il “miracolo ChievoVerona” resta ancora in vita nella nostra Serie A e dopo la bella stagione di Eugenio Corini sulla panchina veronese, la società ha deciso di affidare la gestione della prima squadra a Giuseppe Sannino. Oggi c’è stata la presentazione ufficiale ed era presente naturalmente anche il presidente Luca Campedelli che insieme al mister ex Siena e Palermo ha confermato che come allenatore in seconda ci sarà “Ciccio” Baiano.

Sannino appare calmo e convinto della sua nuova avventura con il Chievo e alle domande dei giornalisti presenti ha risposto così: “Sacrificio, corsa e voglia di lottare. Ma, soprattutto, nessuna presunzione. Il mio Chievo dovrà essere questo”.

Parlando del nuovo accordo: “Il fatto di essere arrivato così tardi alla firma con il Chievo era dipeso solo da alcune questioni burocratiche, in fin dei conti i contratti nel calcio iniziano dal primo di luglio”.

Sulla realtà del ChievoVerona: “Il Chievo è piccolo magari solo per il numero dei propri tifosi, pochi ma certamente molto appassionati. Però ho capito di essere arrivato in una grande società, soprattutto sotto l’aspetto organizzativo. Arrivo in un anno particolare perché Verona può addirittura vantare due squadre in serie A. L’obiettivo è ancora la salvezza. Un traguardo importantissimo per una realtà come il Chievo. Qui inizio un’altra storia, ho tantissima voglia, ma questa non mi è mai venuta meno. A me non piace stare a casa nemmeno in vacanza. Non vedo l’ora di iniziare questa bella avventura. In questi casi ripeto sempre una frase. E’ tutto scritto, vedremo quindi alla fine dell’anno cosa ci sarà scritto. Qui c’è una tradizione fatta di cuore e passione. Si è partiti tutti insieme sin dai dilettanti per arrivare alla serie A. A me piace metterci il cuore e la passione”.

Sullo stile di gioco, che abitualmente gira intorno al 4-4-2, Sannino ha dichiarato: “I numeri lasciano il tempo che trovano. L’importante è che riusciamo a fare un buon calcio. Ognuno di noi ha una sua idea, l’importante è che quella idea si concretizzi sul campo. Comunque a me piace dare certezze alla squadra, per cui inizieremo giocando il modulo che conosco meglio. In questi anni, però, ho imparato che il calcio non è un dogma e se è necessario si può, anzi si deve cambiare. Verona deve essere onorata di avere due squadre nella massima serie. Il Verona ha storia e tradizione e molti tifosi. Dobbiamo essere onesti, quando si parla di Verona nel calcio si pensa all’Hellas. Ma dico anche che negli ultimi anni a Verona la serie A si è vista grazie al Chievo”.

Fonte dichiarazioni: Tuttomercatoweb.com