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Voci dai tifosi, Chris Pascone: “Spalletti? Una persona carismatica, divertente e intelligente”

Dopo aver sentito i commenti e le impressioni di due tifose la redazione di Mondopallone.it ha avuto il piacere di raccogliere le parole e i pensieri di Chris Pascone, tifoso dello Zenit San Pietroburgo nonchè web editor della versione inglese del sito ufficiale della squadra del presidente Aleksey Miller.

Quando hai iniziato a tifare lo Zenit? Come hai fatto a incontrare questa squadra per la prima volta?

La prima partita dello Zenit che andai a vedere fu nella primavera del 2000 a San Pietroburgo. Non ricordo esattamente la data, ma era un venerdì di inizio maggio, e lo Zenit ospitava il Chernomorets in una sfida di campionato. Si giocava al Petrovskij, ma lo stadio non era così pieno e rumoroso come adesso; fui invitato da un amico russo, e trovammo posto nel quarto settore, proprio dietro la porta. Era un giorno tipicamente primaverile, perfetto per giocare a calcio: fu così che incominciai a essere un tifoso dello Zenit. Nonostante ciò divenni un accanito supporter a partire dal 2004, quando conclusi i miei studi all’università statale di San Pietroburgo: avendo appreso la lingua mi riusciva più facile seguire le vicende della squadra.

Sei un uomo fortunato, lavori per la squadra che ami. Raccontaci, come hai avuto l’opportunità di entrare a far parte dello Zenit? Come vivi questa situazione?

Sì, è vero, mi sento molto fortunato a lavorare per lo Zenit, perchè è un club unico, formato da gente eccellente e con tifosi meravigliosi. Sono molto orgoglioso del nostro club e dei nostri fans. Tutti quelli con i quali lavoro o con i quali parlo durante le interviste mi rendono orgoglioso di fare questo lavoro. E’ un grande onore per me fare parte di questo club. Penso che i nostri tifosi siano davvero innamorati della città di San Pietroburgo e dello Zenit. E’ qualcosa di palpabile. Il mio lavoro è sempre interessente perchè tutti quelli che sono vicino a questo club sono veramente appassionati. Mi piace molto il mio lavoro. Nonostante questo, ho provato un grande legame con lo Zenit sin dal 2000, quando arrivai in città, dato che il calcio è comunque una mia grande passione. Così quando il club decise di espandere la sua presenza al di fuori della Russia organizzando una versione inglese del sito ufficiale nel 2010, e scelse me, rimasi estasiato. Fu in quei giorni che cominciai a credere in Dio. Andai a tutti i colloqui con un grande sorriso, pregando ogni giorno di ricevere quel posto. Quando finalmente questo accadde un sogno divenne realtà per me.

Qual è il tuo rapporto con Luciano Spalletti? Cosa puoi dire di lui?

Ho grande rispetto per Luciano Spalletti. Anzi, posso dire che, di tutte le persone che ho conosciuto, Spalletti è quella più carismatica. Ammiro Spalletti per svariate ragioni. Prima di tutto perchè è una grande persona, vera, coraggiosa, forte e piena di energia. In secondo luogo, è molto divertente. Ama scherzare. Infine, è molto intelligente. Capisce le persone, sa ascoltarle. E, soprattutto, è un vero leader. Quando sei accanto a lui, vuole che tu segua tutto ciò che fa. E’ una persona speciale, con delle caratteristiche che lo rendono eccezionale.

Pascone Bici Zenit

E con i giocatori? Con chi ti senti più spesso?

Il mio giocatore preferito era Szabolcs Hustzi. E’ passato all’Hannover 96 in Germania la scorsa estate, e devo dire che mi manca la sua presenza in squadra. E’ un ragazzo intelligente, simpatico. Sono addolorato anche per la partenza di Bruno Alves nel mese di giugno. Era un altro giocatore divertente e socievole. Era un piacere per me intervistarlo. Ora sono abbastanza vicino a Lombaerts, Danny, Neto e Witsel. Ma non credo ci sia alcuna ragione per dividere i giocatori in categorie. Intervisto soprattutto giocatori stranieri per il semplice fatto che loro preferiscono rilasciare dichiarazioni in inglese piuttosto che in russo, ma rispetto i nostri calciatori russi allo stesso modo. Ad esempio intervistare Roman Shirokov è qualcosa che non puoi scordarti facilmente.

Raccontaci il ricordo più bello legato allo Zenit.

Quando Domenico Criscito firmò con lo Zenit e arrivò a San Pietroburgo fui incaricato di incontrare lui, l’agente e il padre all’aeroporto, al momento del loro arrivo in Russia. Era un bel giorno di luglio ed ebbi il piacere di parlare con Mimmo. Lo intervistai nel van della squadra che lo portava al laboratorio medico per le visite di rito. C’erano un sacco di giornalisti all’aeroporto e fu eccezionale avere l’esclusiva della sua prima intervista a San Pietroburgo.

Per quanto riguarda una partita, invece, direi il 2-0 rifilato al Marsiglia negli ottavi di Coppa Uefa del 2008. Era una notte gelidissima, ma i nostri cuori riscaldavano l’atmosfera. Ma, ovviamente, il più grande ricordo che ho legato allo Zenit sono i festeggiamenti della vittoria di quella competizione, in finale con i Rangers. Ero a San Pietroburgo e tutta la città si riversò nelle strade per festeggiare. Una delle notti più belle della mia vita.

Lavori per il sito dello Zenit, quindi conosci molti fans in giro per il mondo e le storie che possono raccontare. Come è seguito lo Zenit nel mondo e in Italia?

Beh, ovviamente sono orgoglioso del fatto che lo Zenit abbia sempre più tifosi nel mondo. E’ il mio lavoro, dopo tutto. Credo che lo Zenit abbia una grande schiera di seguaci in ogni angolo del globo. Ho intervistato supporters dal Nepal, dall’Argentina, dal Canada, dal Ghana. Esistono in tutto il mondo persone che capiscono l’unicità e la bellezza di San Pietroburgo e dello Zenit. Eccetto i paese dell’ex Unione Sovietica, la maggior parte dei tifosi si trovano negli Stati Uniti e in Italia. Amo parlare con i nostri tifosi italiani perchè sono veri esperti di calcio. Hanno un grande rispetto verso Spalletti, lo Zenit e la Russia in generale. Gli italiani e i russi hanno molte cose in comune. So che esiste un gruppo di grandi fans dello Zenit in Italia, e li ammiro. Credo conoscano lo Zenit meglio di me. Prima di Milan-Zenit dello scorso Dicembre ho avuto l’opportunità di incontrare qualcuno di loro: un’esperienza fantastica! Credo che quella notte è stata magica per tutti i nostri fans italiani.

Sei contento del ritorno di Tymoschuk? Vorresti vedere tornare anche Arshavin(l’intervista è precedente all’arrivo del russo allo Zenit, ndr) o credi che lo Zenit non possa limitarsi a comprare soltanto giocatori di età avanzata, calcisticamente parlando?

Sono molto contento che Tymoschuk sia tornato a vestire la nostra maglia. Credo che sia una incredibile persona, e i suoi gol da fuori area sono semplicemente spettacolari. Lo ricordo durante le partite internazionali al Petrovskij, aveva una marcia in più. Tutti i tifosi lo amano, ed è facile capire perchè. E’ una persona incredibile, appunto, che ama il suo lavoro e che lo fa in maniera eccelsa. Credo che sia una buona cosa permettere questi ritorni, ma non piace che si dica che questa sia l’unica politica della società. Sono certo che non è questa la strategia del club. I nostri acquisti precedenti (Hulk, Witsel, Djordjevic, Neto e Rodic) sono tutti giovani ragazzi che non hanno mai giocato per lo Zenit nè tantomeno in Russia. Per cui è assurdo affermare che Tymoschuk e Arshavin siano la dimostrazione che lo Zenit sia interessato soltanto a giocatori d’esperienza. Credo che Tymoschuk abbia grandi doti di spogliatoio, e affidargli il nostro gruppo sarebbe soltanto un vantaggio.

Pascone Lavoro Zenit

Sei mai stato in Italia? Cosa ami di più del nostro paese?

Sono stato in Italia quattro volte. La prima nel 2005, a Roma, per l’ultimo dell’anno. Mi trovavo con un amico ceco e invitai la mia fidanzata e mia madre. Ci divertimmo molto! La seconda “visita” è datata 2006, quando stavo volando da Miami verso San Pietroburgo e ho fatto scalo a Milano. Il mio secondo volo, da Milano a San Pietroburgo, fu cancellato. Questo accade il primo gennaio, per uno sciopero dei piloti. C’erano soltanto una decina di persone ad aspettare il volo e Alitalia ci spedì in un hotel novarese. Ero da solo e, credetemi, Novara è una città desolata il primo gennaio! Non c’era nulla da fare, era tutto chiuso: una città fantasma. Il mio terzo viaggio è stato nel 2007, in Sicilia. Prima a Catania, poi a Messina. Meraviglioso. Amo la natura sicula. Il complesso montuoso dell’Etna è un posto bellissimo da vedere, straordinario. Sono stato anche a Taormina e in altri posti speciali dal punto di vista culturale ma, credetemi, tornerei in Sicilia per la sua natura selvaggia. Posso dire che la Sicilia è il posto più romantico dove sia mai stato. Il mio quarto viaggio è quello più recente, a Milano lo scorso dicembre. Ero davvero eccitato di poter seguire lo Zenit in trasferta e di incontrare i miei amici italiani. Mi piace la città e la gente che ci vive. Certo, la Sicilia è più selvaggia e forse più interessante.

A tal proposito devo aggiungere che la famiglia di mio padre è di origini italiane. Inoltre la nonna di mia madre era di Sciacca, in Sicilia, e la nonna di mio padre era di Torino. Anche i genitori di mio nonno giunsero in America dal nord Italia. Tutto questo all’inizio del ventesimo secolo.

A parte lo Zenit, quale squadra ami? In Italia cosa tifi?

Non amo nessuna squadra in particolare tra quelle più “popolari”. Ad esempio odio la Premier League. E’ troppo controllata dai media. E non mi piacciono i tifosi che la seguono. Preferisco il calcio olandese, quello italiano, ucraino, russo e croato. Il mio giocatore preferito di sempre è Zvonimir Boban. L’ho visto giocare dal vivo una sola volta, quando la sua nazionale giocò una amichevole allo Stade de France di Parigi con la Francia. Fu la sua ultima apparizione con la casacca croata, e i francesi lo salutarono tra gli applausi.

Per quanto riguarda l’Italia, non una squadra preferita. Ma quando ero in Sicilia e il Milan vinse la Champions League nel 2007, quella fu per me una notte speciale. Non dimenticherò mai la doppietta di Pippo Inzaghi. L’ho sempre ammirato molto come calciatore. Così piccolo rispetto agli altri, ma così dannatamente cinico sottoporta. Quella notte molti tifosi si riversarono nelle strade a festeggiare, nella cittadina dove risiedevo. Sono stato anche un fan della Fiorentina quando Batistuta era lì. Ma ovviamente la mia preferita è la nazionale. Nessuno potrà mai dimenticare la vostra cavalcata nel 2006! La vittoria con la Germania è stata una delle più belle sensazioni sportive della mia vita. Guardai quella sfida in un bar di San Pietroburgo e ti posso assicurare che il 99 per cento delle persone voleva che l’Italia vincesse! Tutti amano l’Italia!

Le interviste precedenti:

12 novembre 2012-Yulduz Dzhumandykova (Anzhi)

2 maggio 2013-Marija Aleksic (Zenit)