MotoGp, Assen: Rossi torna a vincere, Lorenzo miracoloso 5°

Nella pista più bella e tecnica del circuito, incredibilmente, si presenta al via anche Lorenzo, operato sabato mattina per ricomporre la frattura alla clavicola e rimasto sotto i ferri per due ore.

In partenza Pedrosa scatta più veloce di tutti e si ritrova primo già dopo la prima staccata, seguito da Marquez e Bradl, con Crutchlow che parte male e che dopo poche curve viene superato anche da Rossi, intenzionato a non far scappare le due Honda, in ritardo per tutto il weekend e velocissime in gara.

Il miracolo, però, lo fa Lorenzo, che partito dodicesimo dopo due giri si ritrova quinto facendo gli stessi tempi di Pedrosa, Marquez, Rossi e Crutchlow davanti a lui.

A 23 giri giri dalla fine, mentre Pedrosa prova a staccarsi dagli altri, le Yamaha hanno un sussulto: prima Lorenzo supera Crutchlow e sul rettilineo finale Rossi passa Marquez, portandosi all’inseguimento del 26.

E ne bastano due, di tornate, al Dottore per prendere e sopravanzare Pedrosa grazie a una serie di giri veloci e una guida che rasenta la perfezione, trovando traiettorie che gli altri quattro non riescono nemmeno a cercare.

Dopo qualche giro di apparente calma, con qualche tentativo di Lorenzo di superare Marquez, a 14 giri dalla fine si creano due mini gruppi con Rossi, Pedrosa e Marquez nel primo e Lorenzo con Crutchlow a circa cinque decimi di distanza nel secondo. La sensazione è che Lorenzo inizi a sentire il dolore della clavicola fratturata (non sarebbe stato umano se le sue prestazioni fossero durate fino a fine gara), mentre Rossi non riesca a staccare definitivamente le due Honda.

E le sensazioni si dimostrano vere quando dopo due giri Crutchlow prova l’affondo su Lorenzo, in difficoltà fisica in staccata. Il sorpasso riesce e l’autore della pole prova a ricucire lo strappo con i primi tre.

A 9 giri dalla fine le due Honda danno vita a un duello incredibile durato mezzo giro: prima Marquez infila Pedrosa ritardando la staccata di così tanto da sembrare un errore, poi il 26 gli restituisce lo sgarbo nella curva successiva. Alla fine, però, è l’esordiente col numero 93 ad averla vinta, superando il compagno di squadra alla “S” finale. In tutto questo Rossi ha un secondo di vantaggio quando i giri dalla fine sono 8, mentre Lorenzo resta quinto rallentando il ritmo e accontentandosi della gara — miracolosa — fatta fin lì.

A 5 giri dalla fine Valentino ha un vantaggio di un secondo e 8 decimi su Marquez, che a sua volta ha staccato Pedrosa, che deve subire l’attacco dell’altra Yamaha di Crutchlow, che nella seconda metà di gara ritrova il ritmo delle qualifiche e risulta essere il più veloce in pista con Rossi. Il 35 autore della pole, però, non si accontenta di aver superato Pedrosa e prova ad avvicinarsi anche al giovane Marquez, riuscendoci a 3 giri dalla fine.

All’inizio dell’ultimo giro Crutchlow prova a passare alla staccata in fondo al rettilineo, ma la manovra è un mezzo suicidio e, per evitare di colpire Marquez, è costretto ad andare dritto e perdere definitivamente la possibilità di arrivare secondo.

Finisce così, in una giornata bellissima per noi italiani perché, finalmente, possiamo tornare a dire: Rossi c’è, Rossi c’è.
Il Dottore è tornato.

ORDINE D’ARRIVO GARA:

  1. ROSSI Yamaha Factory Racing 26 giri
  2. Marquez Repsol Honda Team +2.170
  3. Crutchlow Monster Yamaha Tech 3 +4.073
  4. Pedrosa Repsol Honda Team +7.832
  5. Lorenzo Yamaha Factory Racing +15.510
  6. Bradl LCR Honda MotoGP +27.519
  7. Bautista GO&FUN Honda Gresini +31.598
  8. Espargaro Power Electronics Aspar +32.405
  9. Smith Monster Yamaha Tech 3 +33.751
  10. Dovizioso Ducati Team +33.801