Palermo, parla Miccoli: “Chiedo scusa a tutti. Non sono un mafioso”

In una conferenza stampa organizzata ad hoc, Fabrizio Miccoli ha cercato di chiarire pubblicamente la vicenda legata alle sue dichiarazioni lesive nei confronti della memoria di Giovanni Falcone emerse dalle intercettazioni in cui l’ex capitano del Palermo parlava con il figlio di un boss mafioso.

Come si ricorderà, nei giorni scorsi il calciatore era stato raggiunto da un avviso di garanzia emesso dalla Procura di Palermo per aver commissionato al figlio del boss mafioso Antonio Lauricella, suo amico, il recupero di alcune somme di denaro.

Non dormo da tre notti. Sono uscite cose che non penso, avevo già contattato la signora Falcone e mi ha detto che bastava chiedere scusa a tutta Palermo e sono qui per questo. Mi scuso anche con la mia famiglia“, le prime parole del calciatore salentino, che aggiunge: “Chiedo scusa a tutti, non sono un mafioso“.

Per quanto riguarda l’interrogatorio al quale è stato sottoposto nella giornata di ieri: “Ho risposto a tutto quello che mi hanno chiesto dicendo tutto quello che sapevo sulla vicenda in questione Adesso devo rinascere, evitare tutte le sciocchezze, devo crescere. Pensare a quello che è la vita vera, la mia famiglia, i miei figli“.

Non sono mafioso, sono contro la mafia e voglio dimostrarlo. Ho cercato di non essere in questi anni il capitano del Palermo, ma Fabrizio per tutti. Ho trascurato la mia famiglia per essere un palermitano. Ho frequentato tutti pensando che mi potessero dare vera amicizia, ho sbagliato“, ha tenuto a precisare l’ex numero 10 rosanero, apparso comunque dispiaciuto per la situazione.

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Michele Pannozzo