La Sghimberlo cronaca diretta di Spagna-Italia

La Sghimberlo cronaca di Spagna-Italia, ovvero: quelli che hanno vinto negli ultimi 6 anni contro quelli che hanno vinto negli ultimi 72.

0′ – Inni nazionali e subito si capisce che la FIFA non è bendisposta nei confronti degli Azzurri. La telecamera ha infatti 11 ugole a disposizione, ma sceglie quella di Buffon per tutta la durata dell’inno. A una prima stima, sono 37.000 i televisori feriti. 11 per la questura.

4′ – L’Italia si schiera col 3-5-2, ovvero l’unica tattica che ci ha permesso di fare un gol nelle ultime 15 partite contro gli spagnoli. De Rossi parte in contropiede tracannando Furie Rosse, Gilardino serve nello stesso modo di Italia-Germania 2-0: solo che al posto di Del Piero stavolta c’è Giaccherini. Però un bambino brasiliano in una catapecchia di Fortaleza ha appena guadagnato un pallone.

10′ – La Spagna ha cominciato ad attuare il suo noiosissimo Tiqui-taqua, tanto è vero che noi pensavamo di essere già al 35esimo del secondo tempo.

15′ – Grande azione corale dell’Italia! Non ne vedevamo una dal 2-1 contro la Bulgaria nel mondiale ’94. Insospettabilmente stiamo giocando una buona partita.

17′ – Maggio di testa impegna seriamente Casillas. Poi Candreva ingerisce l’anima di Garrincha e ubriaca mezza Spagna sulla fascia destra. Sulla seguente punizione De Rossi spizzica fuori di poco. Un minuto dopo Marchisio s’avvita e spedisce a lato. Gli spagnoli sono come Alvaro Vitali durante l’ora di matematica: sono passati 20 minuti e non ci hanno ancora capito niente.

21′ – Ci siamo mangiati in 120 secondi la stessa quantità di occasioni che generalmente ci capitano in un intero mondiale.

22′ – La nuova grande mossa scenografica di Pirlo. Tiene palla, s’infila in un vicolo cieco, attende di essere circondato da giocatori spagnoli e poi collassa per un calo di zuccheri. In allenamento funzionava…

24′ – Prandelli mette le mani avanti in panchina: “Al gol sbagliato da Marchisio ho detto: in radio c’è il pulcino Pio”.

29′ – Ricomincia il Tiqui-taqua spagnolo. Crollano come le mosche sugli spalti. Secondo una stima empirica, i venditori ambulanti di caffè brasiliano dovrebbero eguagliare l’incasso dello stadio intorno alla metà del secondo tempo.

34′ – Partono anche salve di fischi dagli spalti, non per cattiveria: per tenersi svegli. Intanto Maggio va ancora vicinissimo al gol sparando la zuccata centrale a tu per tu con Casillas.

35′ – Prandelli in panchina dovrebbe aver detto: “C’è un orco che è amico mio”.

41′ – Anche l’Italia si dà al torello, a spregio, cercando di irridere gli avversari. Se quello spagnolo è un Tiqui-taqua, il nostro possiamo battezzarlo “Chi-ti-caca”.

45′ – Ancora nei guai Casillas, che deve ribattere alla meno peggio sul sinistro di De Rossi. L’Italia è come la carta igienica in pelle di daino: bella, ma non molto pratica.

46′ – Termina così 0-0 il primo tempo di Italia-Spagna, con gli Azzurri nettamente superiori. Intanto nell’intervallo Stramaccioni ci sorprenderà lamentandosi degli infortuni dell’Inter.

47′ – Iniziata la ripresa. La Spagna ricomincia da dove aveva lasciato, col suo palleggio nichilista che fa la gioia degli ambulanti.

51′ – Candreva mette una gran palla per la zuccata vincente di Klose. Poi si ricorda che Klose non c’è. Pallone sul fondo.

57′ – Ci prova Ramos di testa, ma è in fuorigioco di 720 metri. Otto per la questura.

61′ – L’Italia sembra aver perso lo smalto. E’ in questi frangenti che servono i giocatori metrosessuali.

65′ – Iniesta abusa del tasto R2 saltando in dribbling tutta la Confederation Cup, ma il tiro si srotola altrove.

67′ – Dopo Barzagli anche Marchisio rantola a terra. Perdiamo i pezzi come la spogliarellista di ogni addio al celibato che si rispetti.

69′ – Altra giocata brasileira degli Azzurri, che però continuano a non metterla dentro nemmeno per errore. Dalla panchina l’impressione è che Prandelli abbia detto le parole: “Se non segnamo tosto paghiamo il fio”.

75′ – Italia che continua a macinare bel gioco ma anziché essere incisiva davanti alla porta è canina. Su col molare, che un aiutino dalla sorte può sempre arrivare.

76′ – Una temporanea morte cerebrale di tutti e quattro i difensori spagnoli potrebbe essere sufficiente.

79′ – Cambi: dentro Mata per la Spagna, dentro Aquilani per l’Italia. Cerchiamo di non fare confronti e manteniamo l’ottimismo.

80′ – Siamo spacciati ma manteniamo l’ottimismo.

83′ – Secondo Dossena Iniesta PREDILISCE la parte sinistra.

85′ – Intanto l’Italia concede un vaghissimo 7 contro 2 nella propria metà campo.

90′ – Siamo in zona culo, ci prova la Spagna che padroneggia la suddetta arte.

93′ – Ultimo sussulto. Ci scusiamo, ma non potevamo scrivere prima perché avevamo entrambe le mani impegnate a contrastare le secciate clamorose di Bizzotto.

1′ ts – Ricomincia la partita. Le folate di Jesus Navas stanno condizionando l’atmosfera in campo. In ascensore dev’essere temibile.

3′ ts – Gli spagnoli, maestri di culo, vedono Giaccherinho tirare una bastonata sul palo e rimangono impassibili di fronte a tale gastonata. Dalla panchina azzurra è partito un “Io compro bio”.

6′ ts – De Rossi moltiplica pani, pesci e mercanti del tempio miracolando su Sergio Ramos. Siamo tornati la cara vecchia Italia che non ama i pacemaker.

8′ ts – Secondo Dossena sembra di vedere Polonia-UCRANIA. Una classica…

11′ ts – Aquilani sta facendo molta più pena di quanto preventivato. E vi assicuriamo che le previsioni radevano la moquette.

14′ ts – Dopo il palo di Giaccherini siamo leggerissimamente calati intorno allo zero Kelvin.

15′ ts – Termina il primo tempo supplementare. L’Italia sta inquietantemente giocando con la stessa vivacità di un marito all’Ikea la domenica pomeriggio.

17′ ts – Maggio si beve Iniesta e Mata con una sola finta e guadagna così una storia da raccontare al bar per i prossimi 40 anni.

18′ ts – Mata sfiora il gol dopo il torello spagnolo. Avrebbe il cognome adatto per esaltare corride, perché venire a rompere le balle proprio a noi?

21′ ts – Pirlo suda come Maurizio Costanzo alle terme.

24′ ts – La Spagna pareggia il conto dei pali grazie a un’insensata sfarfallata di Buffon. Intanto la stampa spagnola si lamenta dei “buu” del pubblico brasiliano. Che i brasiliani, amanti del bel calcio, odino il tiqui-taqua potrebbe far cominciare a capire che giocare  a pallanuoto senza l’acqua non è spettacolare, ma palloso.

28′ ts – Un’Italia mai doma sta chiudendo gli avversari nell’area di Buffon.

30′ ts – Giovinco è entrato in partita come Marilyn Manson in chiesa.

31′ ts – Bizzotto e Dossena mendicano sfacciatamente i calci di rigore. Qualcuno faccia notare che i tetracampioni siamo noi…

Rigori – Ci tocca quest’ennesima calata di zuccheri. E senza Grosso…

Candreva contro Casillas: il cucchiaio. Pochi neuroni, ma molto cazzuti.

Xavi contro Buffon. Manco l’ha vista Gigi.

Aquilani azzecca l’angolo e dà un senso ai suoi ultimi tre mesi di carriera.

Ma anche Iniesta, pur privo di quei cinque-sei palloni d’oro trafugati spesso da suoi compagni di squadra, la mette in rete.

De Rossi calcia esattamente come con la Francia. Fotocopia. Ora ci vorrebbe Trezeguedos…

Piqué pareggia il conto e ora ci tocca Giovinco…

Giovinco parte come un bambino che gioca a campana, ma poi clamorosamente pesca l’angolino.

Parte Ramos, Del Bosque lo guarda come un vecchietto al parco. Ma è gol.

Tocca a Pirlo, che ricalca la traiettoria di Giovinco con una rincorsa ancora più buffa.

Mata la ripiazza di nuovo lì. Si piazzeranno direttamente lì i portieri d’ora in poi?

E anche Montolivo la ributta nello stesso centimetro.

Segna perfino Busquets. Io il 6 luglio avrei una serata importante…

Bonucci? COME BONUCCI?!

Ma perché Bonucci?

Cioè, ma BONUCCI?

Perché?

Navas piazza la bordata urlando: ¿POR QUE BONUCCI? Mentre dalla panchina Prandelli bofonchia: “Sono troppo pio”