Dopo anni di flirt e mesi di trattative, oggi finalmente Carlo Ancelotti ha cominciato la sua avventura da nuovo allenatore del Real Madrid. Il tecnico italiano è stato prima presentato sul palco d’onore, poi in sala stampa ha riposto alle domande dei tanti giornalisti presenti: “Sono molto felice di essere al Real Madrid, non è facile parlare spagnolo ma migliorerò – ha esordito -. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile il mio arrivo qui, ma ringrazio anche il Paris Saint-Germain per l’esperienza che ho vissuto in Francia. Sono nel club più prestigioso al mondo, l’obiettivo è quello di vincere giocando un calcio spettacolare”
Sul Real Madrid che verrà: “La rosa è molto buona, nei prossimi giorni parlerò con il club di quello che serve – ha assiucrato -. Oggi non posso fare nomi di giocatori perché ancora non ne ho parlato con la dirigenza. Serviranno alcuni nuovi innesti, ma la rosa è buona e non faremo molto. Pirlo come Modric? Sono diversi. Pirlo ha una posizione definita, Modric gioca più avanti. Cavani? Non ho parlato di mercato ancora, quindi non posso ancora rispondere sui nomi degli obiettivi di quest’estate. Quanto a Kakà, spero di allenarlo, poi decideremo. E’ un giocatore del Real, lavoreremo insieme e faremo il possibile. Falcao? E’ un giocatore fantastico, ma noi abbiamo attaccanti formidabili come Ronaldo, Benzema e Higuain. Isco? E’ formidabile, ha le qualità per giocare nel Real Madrid ma non posso dire che è già così. La Decima? Ho l’ambizione di vincerla, so che è un traguardo molto sentito e questo mi darà grandi motivazioni che ci aiuteranno nel nostro lavoro”.
La stampa spagnola lo ha subito soprannominato Pacificador, forse per sottolineare le differenze con il suo predecessore José Mourinho: “Non so perché mi chiamino così, io sono un allenatore che vuole avere buone relazioni con i propri giocatori. Credo comunque che il Real necessiti di un Pacificador. Mourinho? E’ un grandissimo tecnico e lo rispetto molto. Ognuno ha il suo carattere, il suo è sicuramente diverso dal mio. Non voglio fare paragoni con lui, alla fine del mio lavoro qui il presidente dirà se ho fatto bene o male”.