Lunedì 24 giugno 2013, una data importante che segna l’inizio dell’era Guardiola a Monaco di Baviera. L’ex tecnico di quel Barcellona stellare, ammirato nelle stagioni passate sia in Liga che in campo europeo, si prepara all’avventura in Bundesliga per fondere il suo tiki taka con la struttura e il gioco di uno dei club più forti nel panorama attuale. Un binomio vincente sulla carta, rasente la perfezione e con un potenziale tecnico e tattico potenzialmente in grado di dominare le prossime stagioni.
Guardiola si è presentato agli addetti ai lavori, esprimendosi nella lingua locale, quella tedesca, e ricordando per certi versi un suo illustre rivale (Mourinho). Quella di Monaco, come lo stesso Guardiola ha ricordato, è una sfida diversa, particolare e molto rischiosa. A Barcellona infatti si è partiti dal nulla o quasi per costruire un progetto partito dale radici del club e dal suo settore giovanile e finito poi per essere ammirato in tutto il mondo. A Monaco invece c’è una qualcosa di nettamente diverso, una squadra già costruita e vincente a cui bisogna fornire ulteriori stimoli per confermarsi. Questo aspetto la rende una scommessa affascinante perché al raggiungimento degli obiettivi prefissati si oppongono il peso e la pressione e tutte le responsabilità che ne derivano, ma anche le critiche di chi è dietro l’angolo e non aspetta altro per poter scatenare la sua lingua biforcuta.
Ragionando per paragoni è un po’ come avere la possibilità di guidare per un giorno una Ferrari nuova e sgargiante; tenere una velocità adeguata per gradire appieno le sue prestazioni non è facile perchè la concentrazione deve essere sempre alta e anche una sola distrazione può rovinare il nostro viaggio in maniera irreversibile. Il tecnico, seppur leggermente nervoso, ha accettato questa delicata sfida con la forte consapevolezza che un successo può rappresentare la sua definitiva consacrazione calcistica.
Mentre a Monaco gongolano per il recente triplete e sognano in grande, a Madrid, accantonato il progetto Mourinho, ci si prepara ad accogliere Carlo Ancelotti.Trepidante attesa per l’ufficialità; il suo arrivo infatti può dare una scossa al mercato europeo, concludendo una serie di trattative e smuovendo il calciomercato dei grandi club europei. Con Ancelotti a Madrid inoltre si rinnova la grande tradizione dei tecnici italiani, vincenti e molto richiesti all’estero, anche se per il nostro “Carletto” non sarà un’avventura facile; rispetto a Parigi infatti troverà un avversario particolarmente ostico per la lotta al titolo e la concorrenza in ambito europeo sarà delle più agguerrite e spietate; condizioni dure per una stagione che Ancelotti dovrà gestire con la massima attenzione.