Viaggio a… Krasnodar
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle varie piazze calcistiche russe. Oggi è la volta della città di Krasnodar.
Krasnodar è il luogo perfetto per fare calcio. Situata sulle rive del fiume Kuban, che da tra l’altro il nome a una delle due squadre delle città, gode di un clima straordinario, diversamente da molte altre località russe, penalizzate da un’escursione termica importante. Ma non solo: Krasnodar è una piazza che vive di calcio, grazie ai tanti appassionati e a due società che sanno come lavorare, sia in campo che fuori.
Lo dimostra il lavoro svolto dalle due società (Kuban e FK) negli ultimi anni, che hanno riempito il proprio stadio (Stadion Kuban’, 35000 posti, che le due squadre condividono) e hanno raggiunto risultati straordinari: su tutti la qualificazione del Kuban alla prossima edizione dell’Europa League (3° turno preliminare).
Grazie a una stagione memorabile, infatti, la squadra guidata da Petrescu prima, Krasnozhan durante e Kuchuk poi, ha terminato la stagione al quinto posto. Un piazzamento decisamente meritato, impensabile per una serie di fattori: i numerosi avvicendamenti in panchina, la cessione della stella Lacina Traorè all’Anzhi, la concorrenza di squadre più blasonate in un torneo equilibrato come quello russo.
Il Kuban è una squadra completa in tutta i reparti. Belenov da sicurezza tra i pali ed è un ottimo prospetto per il futuro. In difesa la partenza di Lolo potrebbe coincidere con l’arrivo di Douglas, mentre Kozlov ha dimostrato quanto vale anche in nazionale, sul complicato campo del Portogallo. La linea mediana ha acquistato fisicità con l’arrivo di Kaborè dal Marsiglia, che ben si è coagulato nei meccanismi generati da Fidler e Tlisov. Ma la vera forza di questa squadra sta nella fase offensiva: un centravanti dotato di grande forza fisica, Baldè, che lavora in modo propedeutico agli inserimenti dei talentuosi trequartisti del Kuban, presenti in numero esagerato in rosa. Ionov (ceduto all’Anzhi), Popov, Pizzelli (passato ai cugini del Krasnodar in campo dell’equivalente Ignatjev), Bucur, Niculae, Kulik (ceduto al Rubin), ma sopratutto Aras Ozbiliz. E’ stato l’armeno il vero crack di questa squadra, un giocatore di qualità spaventose, clamorosamente snobbato dai grandi palcoscenici. Si prenderà la sua rivincita tra qualche mese?
Grande campionato anche da parte dei neroverdi dell’Fk. Salvezza acquisita già a metà torneo e ruolino di marcia praticamente perfetto tra le mura amiche, dove soltanto CSKA, Zenit e Krylya Sovetov hanno colto i tre punti (vincendo 0-1, 0-2 e 0-3). Muslin sa lavorare bene e si completa alla perfezione con questa piazza, che sa di valere ben più della salvezza. La squadra del presidente Galitskiy, che sta investendo molto anche nel settore giovanile, è stata abile a trovare un sostituito in casa al bomber armeno-statunitense Movsisyan: è bastato infatti adattare al ruolo di centravanti l’ex GAIS Wanderson per mantenere un certo livello di risultati. Il brasiliano, coadiuvato dal talentuoso Joazinho, non ha fatto assolutamente rimpiangere l’oggi attaccante dello Spartak Mosca.
Krasnodar vive di calcio, le compagini locali esaltano i tanti tifosi. Ma non è tutto: la forza di questa città sono anche loro, le tifose.
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