Il presidente giallorosso James Pallotta ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni riguardo alla gestione della sua squadra. Non è mancata un’analisi della scorsa stagione e una critica riguardo la “vecchia” gestione Sensi.
Pallotta è come sempre positivo e propositivo e, contento della scelta di aver affidato la panchina a Rudi Garcia, ha dichiarato che nella prossima stagione sarà più presente e decisionista.
L’imprenditore americano ha così parlato al quotidiano economico-finanziario “‘Financial Times”: “E’ stato un anno frustrante. Sono decisamente insoddisfatto. Abbiamo sconfitto tutti i migliori team: la Juventus, abbiamo distrutto il Milan, la Fiorentina e battuto tre volte l’Inter. Ma è assurdo il modo in cui abbiamo giocato contro le squadre dalla metà in giù. Abbiamo molti nuovi giocatori. Ci vorrà tempo.”
Ma è un Pallotta che apre e chiude immediatamente il capitolo sulle analisi puramente calcistiche, raccontando, da vero uomo d’affari, come vede la sua Roma del futuro in ambito aziendale: “Stiamo facendo di Roma un brand. Le squadre di calcio in Italia sono scambiate sulla base di ricavi e un certo ammontare di ego. Noi non lo abbiamo fato per l’ego. C’è una grande distanza, ora come ora, fra noi e i top club europei: ci sono tante opportunità per colmare quel divario. Noi abbiamo bisogno di grandi investitori con la tasche belle profonde“.
Dopo gli accordi con colossi di casa Usa come Nike e Disney, il prossimo passo sarà quello della stadio di proprietà, ma con una visione totalmenrte nuova, differente dallo stile latino e più vicina a quello dello sport-spettacolo americano: “Le squadre di calcio – racconta il bostoniano – dovrebbero essere gestite come un business, non come un hobby. Stiamo cercando di portare molta professionalità al club usando le migliori esperienze dei team sportivi americani, che su questo fronte battono tutti. I tifosi useranno direttamente il cellulare per accedere a qualsiasi tipo di prodotto marchiato Roma. Le persone ordineranno molto di più se non devono lasciare il loro posto. Speriamo nel nuovo stadio di usare questo tipo di tecnologie”
Infine c’è spazio anche per un piccolo affondo alla vecchia dirigenza: “Prima del nostro arrivo non c’era social media. Zero. Il precedente padrone (i Sensi ndr) non ha fatto nulla, figuriamoci Facebook o Twitter – insiste Pallotta – Non c’era alcun sistema di gestione dei fan“.