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Ciclismo: è il giorno del Campionato Italiano

Si disputa oggi il Campionato Italiano Professionisti di Ciclismo su Strada 2013. Come lo scorso anno, teatro della prova sarà nuovamente il Trentino. La gara coincide con il 22° Trofeo Melinda, tradizionale prova del calendario italiano. La partenza è fissata a Malè e l’arrivo è posizionato, su un arcigno strappo, in quel di Fondo, per un totale di 229 chilometri. La prima parte della gara sarà caratterizzata da un tratto in linea di 107 chilometri, pieno zeppo dei cosiddetti “mangia e bevi“, vale a dire di un susseguirsi di brevi salite seguite da altrettanti brevi discese, con pochi tratti di respiro. Si affronta poi per la prima volta lo strappo di Fondo, prima di immettersi nel circuito conclusivo, lungo 30,5 chilometri e da ripetere per quattro volte.

Questa edizione sarà un Campionato Italiano per pochi intimi. Appena 73, infatti, gli iscritti. Manca il dominatore del Giro d’Italia, Vincenzo Nibali, mancano, tra gli altri, Visconti (tre volte campione italiano), Pozzato (tricolore nel 2009) e Pozzovivo, ma non manca però la qualità. Gli occhi sono tutti puntati sul beniamino di casa, Moreno Moser. Il trentino della Cannondale, nipote d’arte (suo zio è il grande Francesco), avrà tutta la squadra a disposizione, compreso Ivan Basso che rientra alle corse dopo lo stop forzato causa la rimozione di una cisti. Moser però dovrà vedersela contro Saronni. No, non è un salto nel tempo di trent’anni, ma è la semplice considerazione dovuta al fatto che i principali avversari di Moreno saranno Damiano Cunego, Michele Scarponi e Diego Ulissi (sebbene gli ultimi due sono un po’ acciaccati, dopo le cadute che li hanno coinvolti al recente Giro di Svizzera), che corrono per la Lampre-Merida che è una formazione diretta proprio da Beppe Saronni. Altri pretendenti sono il campione uscente Franco Pellizotti (Androni Giocattoli) e Rinaldo Nocentini (Ag2r – La Mondiale). Occhio alle sorprese. Potranno avere la giovane età di Fabio Aru (Astana), ma potranno anche essere più mature, come Davide Rebellin. Il quarantunenne della CCC Polsat è uno che, nelle corse senza una squadra che tiene le redini del gioco, si scatena. E chissà che, alla torta che raffigura idealmente la sua positiva (a parte la macchia della squalifica per doping nel 2009) carriera, non possa aggiungere una ciliegina particolare, che oltre al rosso, contenga pure il bianco e il verde.