Nba Finals: a Miami riesce il colpaccio. Spurs ko all’overtime 103-100. Si va a Gara-7
MIAMI HEAT – SAN ANTONIO SPURS 103-100 dts
PRIMO QUARTO (27-25)
E’ la gara della vita per i San Antonio Spurs, è la gara della vita per i Miami Heat. All’American Airlines Arena di Miami va in scena Gara-6 delle Finals Nba tra la squadra di coach Spoelstra costretta a vincere per guadagnarsi gara-7 e il team di coach Pop che ha servito sul piatto d’argento il match ball per il titolo di campioni Nba 2012/2013. Rispetto a Gara-5 c’è il solo cambio di Ginobili che siede per il momento in panchina; partita estremamente equilibrata nelle prime battute di gara dove entrambe le squadre si rispondono punto a punto, senza paura e con un’intensità altissima. Sul 18-16 in favore degli Spurs (oltre il 70% dal campo) coach Spoelstra chiama timeout dopo la schiacciata poderosa di Leonard (8 pt) come quelli di Duncan ampiamente nel match. In casa Miami i punti sono distribuiti un pò ovunque. A 2′ 30” dalla fine del tempo gli Spurs toccano quota +5 grazie grazie al 12esimo punto del caraibico Tim Duncan ma la reazione dei padroni di casa è dietro l’angolo con la bomba+tabella del 24 pari di Battier a 1′ 41” dal termine della prima frazione di gioco. Il livello di intensità di pallacanestro sia offensiva che difensiva è straordinario, il primo quarto si chiude con i 5 assist già a referto di Lebron James e il punteggio dice 27-25 Miami che nel finale di tempo ha aumentato la qualità dei tiri a disposizione riuscendo a mettere la testa avanti.
SECONDO QUARTO (17-25)
Il tiro da tre punti inizia a diventare un fattore per Miami che infila la bomba del +5 con Battier mentre Lebron si riposa in panchina, dall’altra parte però arriva mister Three Point, Danny Green, che mette a segno la 58esima tripla di queste finali Nba, record di Ray Allen ufficialmente eguagliato. Dopo 2′ di gioco c’è il primo break di vantaggio di Miami (+6) in virtù dei due falli consecutivi di Splitter che manda in lunetta un ottimo Mario Chalmers che scollina a quota 12 punti. Wade mette il suo sesto punto della partita (36-30) e per coach Popovich tanto basta per fermare subito la partita. Le percentuali al tiro degli Spurs continuano ad essere notevoli ma pesano come un macigno le 6 palle perse dei nerostellati costretti a rincorrere ma con un Duncan così è davvero tutto più facile, 8/8 al tiro e 16 punti a referto in meno di un quarto d’ora di gioco: tanta roba. E la prestazione al momento leggendaria del numero 21 di San Antonio continua a risaltare agli occhi dei presenti, con 21 punti a referto quando sul cronometro ci sono ancora 2’47” da giocare prima del lungo riposo. Miami è avanti di due sole lunghezze (44-42) quando arriva una sanguinosa palla persa per Lebron James seguito dal repentino time out di coach Spoelstra. Se da un lato c’è un Duncan maestoso, in casa Spurs coach Pop deve fare i conti con la serata al momento disastrosa di Manu Ginobili (0/2 al tiro) giunto alla sua quarta palla persa. Il finale di secondo quarto è tutto di marca San Antonio con Boris Diaw sugli scudi, i 10 punti raggiunti da Leonard e i 25, si avete capito bene venticinque punti di Tim Duncan con 8 rimbalzi all’attivo: un mostro. In casa Heat ci sono da segnalare i 14 punti con 5/7 al tiro di Mario Chalmers, il resto della squadra è ancora sotto la doppia cifra. Un parziale, comunque, che consente agli Spurs di chiudere avanti il secondo quarto 50-44.
TERZO QUARTO (21-25)
Si rientra dopo il lungo riposo e come nel più classico dei copioni prima tripla a bersaglio di Manu Ginobili che dopo aver latitato per i primi due quarti si concede il lusso anche di consegnare a Duncan un assist favoloso per il punto numero 27 del caraibico. Ci si schioda dal 55-50 a 7’20” con i liberi di Lebron James che accede finalmente in doppia cifra ma la notizia forse più importante di questo terzo quarto arriva dal bonus già raggiunto dagli Heat che potrebbe diventare un fattore in questo periodo di gioco. La difesa dei rossoneri comincia a funzionare per davvero e il gap si riduce ad un solo punto di distacco (57-56): coach Pop ha visto abbastanza e ferma la partita per riorganizzare le idee nella speranza che Parker (2/9 dal campo, 6 pt) e Ginobili (1/3 dal campo, 3 punti e 5 palle perse) ritornino prepotentemente in partita. Detto fatto e Parker con uno splendido gioco da tre punti fa infiammare la panchina degli Spurs che allungano sul +6 (62-56) e questa volta il time out è di Eric Spoelstra, costretto a fermare una gara in questo momento di cruciale importanza. Al rientro dallo stop arriva un altro gioco da tre punti messo a segno da Leonard (65-56), Lebron sbaglia l’azione successiva ed ecco il terzo gioco da tre punti dei San Antonio Spurs, questa volta è Tim Duncan a guadagnarsi il fallo e a mettere dentro il +12 (68-56) che fa anche 30 punti e 12 rimbalzi per il venerabile maestro. Immediato il time out di coach Spoelstra, gli Spurs toccano prima il +13 poi arriva un parziale di 5-0 Miami firmato Battier-Wade ma ad 1′ dal termine è di nuovo +12 San Antonio con Neal e Parker che nel frattempo ha toccato quota 13 punti all’attivo. In questo finale di tempo fioccano le palle perse, Lebron è a 3/12 dal campo e proprio dal campo non segna addirittura dal primo quarto ma mette i liberi del 75-65, risultato con il quale si chiude il terzo quarto.
ULTIMO QUARTO (95-95)
Gli ultimi 12′ della gara coach Spoelstra decide di giocarseli con il quintetto forse più aggressivo e cattivo a disposizione di Miami e la differenza si vede subito: 8-2 di parziale per gli Heat con due triple a bersaglio di Miller e Chalmers (20 pt) e sul 77-73 arriva puntuale la T di Greg Popovich che non vuole buttare al vento l’ottimo parziale costruito nel finale di terzo quarto. Con 24 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, Lebron James spacca in due la gara, il parziale è di 19-7 e i Miami Heat tornano di nuovo avanti a 6′ 03” sul punteggio di 84-82. Partita sovrannaturale che il numero 6 della Florida vuole fare sua per andarsi a giocare il tutto per tutto in gara-7. Dalla lunetta arriva il suo 27esimo punto per l’87-84, punteggio che rimane bloccato per diversi minuti quando si entra nel 10′ di gioco, 2’57” alla fine. Ad 1′ 30” dalla fine Tony Parker, in stile Allen Iverson come commenta l’avvocato Buffa su Sky Sport, si inventa il canestro della vita da tre punti che impatta gli Spurs all’89 pari e pochi secondi più tardi a 58” arriva anche il sorpasso sul 91-89. 58” lunghissimi, tesissimi, per decidere la stagione di una o l’altra squadra. Con 45” da giocare, follia tecnica di Lebron James che prova la penetrazione ma perde il contatto, stoppato da Duncan, parte il contropiede con fallo di Allen; Ginobili fa 93-89. Altro timeout fischiato da Spoelstra, al rientro ancora Lebron si prende un tiro forzato e senza senso che mette direttamente nelle mani di Ginobili, ancora Allen a spendere il fallo sull’uomo di Bahia Blanca che fa 1/2 dai liberi e quindi +5 94-89 Spurs con 28” da giocare. Squadre di nuovo in campo, Miami prova a forzare il tiro da tre, il primo è sbagliato ma il secondo è buono ed è di James che fa 30 punti e -2 (94-92) con 20” sul cronometro. Leonard dalla lunetta fa 1/2 (95-92) poi a 5” dalla fine quando tutto sembrava perso, Ray Allen inventa il tiro della vita per impattare a quota 95 pari. Con 5” ancora da giocare, la palla è in mano a Tony Parker che però sbaglia in tutta fretta il tiro della vittoria ed è overtime all’American Airlines Arena. OVERTIME: due punti da una parte, due punti dall’altra. Leonard manda sempre avanti gli Spurs che toccano il +3 100-97 ma Ray Allen decide che non è ancora finita sul 100-99. James sale a quota 32 punti siglando un complicatissimo 101-100 e a 1′ 18” dalla sirena sono gli Spurs a perdere il pallone con un possesso più che discutibile. Palla in mano a Miami dopo il time out ma sbagliano praticamente tutti fino ai liberi del +3 di Ray Allen (l’uomo del destino con 9 punti pesanti come macigni) che fa 103-100 quando il cronometro segna 1”9 e dopo le polemiche sul possibile fallo in penetrazione su Ginobili. Il tiro dell’ave Maria non riesce a Danny Green e si va quindi a gara-7. Appuntamento a giovedì notte per l’ultima e decisiva sfida di questa serie.