I lettori di Mondopallone danno fiducia all’Italia. Questo è il responso del sondaggio che vi abbiamo proposto alla vigilia della Confederations Cup. Un po’ per spirito nazionalistico, un po’ perché questa nazionale è piaciuta per la sua grinta dopo il secondo posto ottenuto ai recenti europei. Il gruppo azzurro di Prandelli, cresciuto in particolare sul blocco Juventus-Milan, con 74 voti si è lasciato nettamente alle spalle la coppia Brasile-Spagna (rispettivamente 52 e 43 preferenze), le due squadre favorite per la vittoria finale dagli addetti ai lavori.
Se il voto dei nostri lettori si concretizzasse, arriverebbe un successo prestigioso per i colori azzurri, anche se la Confederations Cup è un semplice banco di prova estivo per ciò che ci attenderà tra un anno con l’atteso appuntamento iridato. Sorprende, invece, il successo di voti ottenuto da Tahiti: ben 23. La giovane squadra dell’Oceania gioca il classico ruolo della Cenerentola della manifestazione e questo è sicuramente il motivo principale di questo largo consenso. Le sconfitte rimediate in amichevole contro l’under 20 cilena e la netta battuta d’arresto contro la Nigeria, in un match terminato con risultato tennistico, hanno dimostrato le notevoli difficoltà tecniche di questa squadra, rappresentante di un continente dove il rugby la fa da padrone. Non convince invece l’Uruguay nonostante la presenza in attacco di bomber Cavani, oggetto del desiderio di molti club europei di prima fascia. Solo nove i voti ricevuti dai sudamericani; una squadra bloccata dal suo andamento altalenante nelle competizioni che contano. Lontane, come prevedibile, le altre nazionali: il Giappone di Zaccheroni e la Nigeria, ferme a quota 3 insieme al Messico.
Ora attendiamo l’esito della manifestazione per vedere se questa Italia è veramente in grado di interrompere il dominio iberico che perdura da anni e di vendicare la cocente sconfitta subita un anno fa in Polonia. Le furie rosse non appaiono più così imbattibili rispetto al passato e questo potrebbe essere un ottimo stimolo, mentre il Brasile, nonostante il vantaggio del fattore casalingo, non ha l’aria di essere uno scoglio insuperabile come si poteva pensare fino a qualche tempo fa. Insomma non ci resta che gridare forza azzurri, sperando che le nostre previsioni vengano trasformate in realtà.