Confederations Cup 2013: i dilettanti di Tahiti sono pronti al debutto

Al di là del mero significato sportivo, quella di Belo Horizonte tra la Nigeria e Tahiti sarà una partita a suo modo storica, perché segnerà il debutto internazionale in una competizione ufficiale della piccola selezione oceanica. In pochi giorni la squadra del commissario tecnico Etaeta affronterà alcune delle formazioni più forti del mondo: obbiettivo è quello di subire meno gol possibile, cercando di onorare fino in fondo una competizione alla quale i tahitiani sono riusciti a qualificarsi dopo la bella affermazione nella Coppa della Nazioni Oceaniche.

Tanto coraggio: è questa la qualità specifica richiesta ai suoi giocatori dal commissario tecnico di Tahiti; una selezione che Etaeta conosce molto bene, visto che alcuni dei calciatori che compongono la rosa dei 23 giocano con il tecnico dall’età di dieci anni. Una squadra, quella oceanica, composta per lo più da giocatori dilettanti, visto che l’unico professionista è l’attaccante Marama Vahirua, con un passato in Francia e Grecia. Per il resto, compongono la formazione professori di educazione fisica, commercialisti e nove disoccupati.

Dei 23 della mia rosa, nove non hanno un lavoro, alcuni sono insegnanti di educazione fisica, un altro si occupa di contabilità, un altro ancora è un allenatore sportivo. Il mio difensore Teheivarii si alza ogni giorno alle 4:00 del mattino, si mette le scarpe e passa tutto il giorno a lavorare come magazziniere. Alle 17:00, poi, va ad allenarsi con la sua squadra di calcio“, le parole nella conferenza stampa prepartita del CT Etaeta che spiegano al meglio chi sono i calciatori che sfideranno le Super Aquile nigeriane.

Non avremo le stesse armi, tecnicamente, tatticamente e fisicamente, ma domani (oggi, n.d.r.), avremo certamente il cuore e questa è la nostra arma“. Ha parlato anche Vahirua, l’uomo più rappresentativo della nazionale tahitiana: “La maggior parte dei miei calciatori gioca per il piacere, mentre per me è il mio lavoro. Siamo molto esigenti. Vogliamo lavorare per crescere, convinti del fatto che non vorremo essere ridicolizzati in campo“.

 

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Michele Pannozzo