Dopo il dominio delle qualifiche di ieri, per Pedrosa la gara di casa della MotoGP non inizia nel migliore dei modi: in partenza Lorenzo scatta meglio di tutti e dalla terza posizione gira in prima dopo la staccata. Marquez e Crutchlow seguono i primi due, francobollati a loro volta da Rossi e Bautista, che dopo pochi secondi prova a ripetere la stessa scena del Mugello. In staccata attacca Valentino ma arriva lungo, l’italiano è costretto ad allargarsi e, quando lo spagnolo cade scivolando, evita per un soffio la moto del rivale, riuscendo a mantenere la quinta posizione. Sarebbe stata una beffa incredibile con gli stessi protagonisti.
Ma pochi giri dopo nella stessa curva, a distanza di pochi secondi, cadono in serie Crutchlow — mentre tentava di recuperare sui tre spagnoli davanti –, Hayden e Iannone, che con Dovizioso occupavano la sesta, la settima e l’ottava posizione tutte ducatiste.
La prima metà di gara, dopo le prime uscite, va via tranquilla con i primi tre che in media guadagnano tra i due e i tre decimi al giro su Valentino, che resta solo senza particolari bagarre in quarta posizione. Il gran caldo obbliga i piloti a tenere il passo di gara più alto di un secondo rispetto a quanto aspettato, ma dall’inizio della seconda metà di corsa le gomme iniziano a deteriorarsi comunque.
E in questa situazione ne approfittano Lorenzo, che riesce a tenere i tempi più bassi di tre decimi rispetto a Pedrosa, e Marquez, che si avvicina pericolosamente al suo compagno di squadra.
A quattro giri dal termine ecco arrivare il primo tentativo del 93, che si fa vedere in fondo alla staccata senza affondare il colpo. Una manovra di disturbo che pare avere i suoi effetti, visto che la guida di Pedrosa diventa più scorbutica e perde terreno da Lorenzo, ormai con la vittoria in pugno.
Gli ultimi due giri iniziano con le Honda in completa lotta e Marquez prova l’affondo in un punto impossibile: il tentativo è quasi suicida, perché il giovane esordiente non ha lo spazio per passare ed è costretto a un’imbarcata paurosa che gli fa perdere un secondo buono.
I giochi sembrano fatti, ma il 93 ha mille risorse e incredibilmente nell’ultimo giro raggiunge il compagno di squadra con una serie di rischi incredibili che, però, lo portano solamente a pochi millesimi dal suo connazionale.
Finisce così, con un podio completamente di catalani e con Valentino Rossi quarto.
Da analizzare la gara del dottore, che nella prima metà di gara non riesce mai a tenere il passo dei primi tre e poi, come al solito, allinea i suoi tempi a quelli di Lorenzo, sempre più vicino a Pedrosa – soli 7 punti – nella classifica mondiale.
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