Diretta Messico-Italia: la sghimberlo-cronaca!

Tutti pronti per il primo sghimberlo di questa Confederations Cup, l’unico trofeo uomo-donna-bambino, che non serve a niente quando lo perdi e che invece diventa di fondamentale importanza quando arrivi in finale.

Si affrontano Italia e Messico: una classica di tricolori, anche se i messicani – con il solito gusto dell’orrido – hanno reputato il bianco della bandiera troppo bianco e ci hanno infilato un avvoltoio che divora una salsiccia. Contenti loro…

0′ – Inni nazionali, entrambi molto belli, ma si evince subito un’inquietante caratteristica dei messicani. Sono tutti stonati in maniera quasi sadica. Tranne il Chicharito, che però canta con la voce del pupazzo Gnappo.

0′ – Si schierano in campo le due squadre, così come i due tecnici si accomodano sulle panchine. Molto elegante De La Torre, mentre Prandelli sfoggia il consueto completino da Iena di Tarantino.

3′ – Lancio illuminante di De Rossi, che interrompe uno scambio cocaina-dollari nei pressi di Medellin, in Colombia.

4′ – Erroraccio di Rodriguez che non interpreta nel modo giusto il colore di Balotelli e gli serve un pallone comodo comodo. L’italiano, con la consueta leggerezza, spara un pallonetto nella mesosfera.

6′ – Scorribanda di Montolivo che fa fuori tre messicani e mette al centro per Balotelli, che con la consueta leggiadria spara in bocca a Corona. Poco dopo Giaccherini cerca inutilmente di piazzare il destro a giro.

8′ – La difesa del Messico si muove con la sapienza di una formica su un giradischi in funzione. Il portiere ha già il 32% del possesso palla dell’incontro.

11′ – Dos Santos e Abate, un singolare duo di gente che si completa. Il primo sa giocare, il secondo no: il Messico sfiora il gol mentre Balotelli continua a prendere le misure della porta. Per ora ha imparato che il Maracanà non ha il quinto anello.

14′ – Capitan Rodriguez ha i piedi sensibili come due narcotrafficanti a un concerto di Chopin. Ogni volta che tocca il pallone appare la scritta “Don’t try this at home”.

15′ – L’arbitro è il cileno Osses, che ha espulso 76 giocatori nelle ultime 8 partite. Famoso anche perché prima di ammonire spruzza il giocatore reo del fallo con lo spray al peperoncino per intimidirlo.

20′ – C’era un rigore clamoroso su Pirlo, ma l’arbitro Osses non gradisce che i giocatori si facciano crescere la barba e anziché fischiare spruzza una polverina bianca disinfettante sull’italiano, che attualmente sta vagando alla cieca a bordo campo.

25′ – Continua a essere raccapricciante la difesa messicana, ma Balotelli è utile come un pacchetto di fiammiferi per un sub.

27′ – Grondando vim, Pirlo imbrocca una grande traiettoria e porta in vantaggio l’Italia. Il Messico prende gol su punizione nonostante disponga di un giocatore che si chiama Barrera.

32′ – Prandelli vuole che la squadra sia molto corta. Questo suggerirebbe per quale ragione ama inspiegabilmente circondarsi di Giaccherini, che supera a stento il metro e venti.

33′ – Barzagli prima regala il pallone a Dos Santos, poi ci ripensa e tenta di sodomizzarlo senza preservativo. L’arbitro Osses non gradisce queste confidenze e concede il rigore. Dal dischetto Chicharito spiazza Buffon.

35′ – Chicharito significa “Pisellino”. Come per Robinho, sono nomi che non andrebbero utilizzati per rimorchiare in discoteca.

36′ – Giaccherini praticamente sta facendo la punta. Quello che manca è soltanto una colonna sonora di Morricone ad accompagnare le scene più raccapriccianti.

41′ – Palla quasi profetica di Pirlo per Abate, che mette al centro per Balotelli, il quale con la consueta eleganza si fa anticipare da Fabrizio Corona.

44′ – Secondo Dossena Rodriguez fa cacare perché è sorpreso dai tagli di Balotelli. Dato che SuperMario è stato finora immobile come la statua di Garibaldi, forse sono i capelli alla Mohicana che non sono molto usati in Messico.

46′ – Si chiude il primo tempo. Portiamo a casa, finora, un punticino, utile per non retrocedere. Nell’intervallo Stramaccioni si lamenterà degli infortuni dell’Inter. Stay tuned!

46′ – Iniziato il secondo tempo. Ci si aspetta molto dal duo artistico Balotelli-Giaccherini, affiatati come la peste nera e l’Europa.

50′ – Break di Guardado, che si fa 50 metri prima di essere fermato da Chiellini. Il commento di Dossena: “correva con la palla troppo vicina alla palla”. Ok che Guardado è basso, però…

54′ – Italia vicina al gol con una mischia sugli sviluppi di un calcio piazzato. Per i messicani salva molto bene Montolivos.

58′ – Osses comincia a prendere confidenza con i cartellini. La noia di questa partita è destinata forse ad arginarsi presto.

60′ – Balotelli s’infuria e prende a calci la propria scarpa, la quale risponde chiedendo l’ammonizione.

62′ – Ci riprova Barzagli. Stavolta Buffon gli nega l’autogol.

63′ – Inquadratura per Mario e Luigi Bros sugli spalti. Se l’Italia perde, gli idraulici ci sono.

64′ – Entra Marchisio. Non esce nessuno.

68′ – Entra Cerci al posto di Marchisio, torniamo in 11 contro 11.

70′ – Abate commette uno stupidissimo fallo su Dos Santos. Questo passa il… convento.

73′ – Arriva il dato degli spettatori paganti: 78.000. Undici per la questura di Rio.

75′ – Per quattro minuti Osses indice a centrocampo una conferenza sull’importanza dell’avocado nell’economia del Paraguay.

78′ – Flipper vincente di Balotelli con la consueta delicatezza in area di rigore messicana. 2-1!

79′ – Ammonizione per Balotelli, che con la consueta furbizia s’è tolto la maglia per mostrare il pancreas scolpito. Dossena commenta deluso: in Polonia mi sembrava più muscoloso.

84′ – La partita ora ha il ritmo di un film di Kurosawa.

87′ – Non battiamo il Messico da quando il calcio si giocava con il pallone marrone da beach volley.

88′ – Melina del Messico, che non ha molta dimestichezza con le regole.

91′ – Abate e il passaggio sono due rette parallele che si stanno sui maroni.

92′ – Calcione messicano sul petto di Cerci. Fosse stato Julian Ross, gli sarebbero venuti gli occhi viola e si sarebbe fermata l’immagine.

93′ – Finale dal Maracanà: l’Italia ribatte il Messico dopo 50 anni grazie a una grande prestazione offensiva di Javier Rodriguez.

Published by
Gaetano Allegra