SAN ANTONIO SPURS – MIAMI HEAT 93-109
PRIMO QUARTO (26-29)
All’at&t Center, San Antonio – Texas, va in scena la tanto attesa gara-4 tra gli Spurs, avanti 2-1 nella serie, e i campioni in carica dei Miami Heat. Spoelstra decide di premiare Mike Miller in campo dall’inizio così come Splitter che però dopo sole due azioni si accomoda in panchina. Popovich sceglie di tornare immediatamente al quintetto basso e quindi dentro Neal che con Leonard e Green cominciano subito a bombardare da tre. Primo time out sul 15-5 per i nerostellati quando sul cronometro mancano 7′ alla fine del primo quarto. Al rientro dalla sospensione Wade e James accorciano le distanze ma San Antonio continua a tirare con il 70% dal campo. Altro time out per Spoelstra e questa volta Miami ritorna più aggressiva in campo, con la novità Shane Battier, soprattutto con un Lebron James in grande serata. Si va dunque sul 19 pari, sale l’intensità difensiva degli Heat che mettono la testa avanti 25-21 grazie agli 11 punti del fenomeno in maglia numero 6 coadiuvato dal come sempre ottimo inizio di Wade (10 pt). Punti che consentono al quintetto della Florida di chiudere il primo quarto avanti 29-26 lanciando il guanto di sfida per una partita chiaramente decisiva ma che si preannuncia infuocata.
SECONDO QUARTO (23-20)
Pronti, via e 4-0 di parziale Miami che allunga sul +7. Popovich decide così di togliere Splitter, in evidente difficoltà sotto canestro nella gabbia rossonera, ma la musica non cambia. La difesa di Spoelstra funziona, l’aggressività è alle stelle e Popovich è costretto a fermare la partita. San Antonio in difficoltà a 6’35” sotto di 10 sul 41-31 quando nel referto della partita ci sono già 13 punti, 2 assist e 4 rimbalzi per James e 14 punti per Wade, la vera sorpresa positiva degli Heat di questa gara-4. Nel momento di difficoltà coach Pop è costretto a tenere in panchina Ginobili (3 falli) ma è spaventosa la scossa di Tony Parker che in due azioni spacca in due la difesa avversaria salendo in doppia cifra. Il punteggio ora dice 41-36 e prima che sia troppo tardi tocca a Miami fermare l’incontro. Al rientro in campo ancora Lebron e Ray Allen riportano la squadra sul +9 fino all’ingresso nella partita dell’inquilino di Tony Parker, Boris Diaw, a segno con cinque punti consecutivi e partita riaperta. Ancora una volta serve un trascinatore in casa San Antonio per tornare a contatto e chi meglio di TP9 (15 pt e 6 assist all’intervallo) che si inventa di fatto due canestri impossibili che vanno contro le leggi della fisica (-2) poi è ancora Diaw a chiudere in campo aperto per il 49 pari (11-2 di parziale), risultato con il quale si chiude la seconda frazione di gioco.
TERZO QUARTO (27-32)
Popovich premia Boris Diaw in quintetto base al rientro dal lungo riposo. Miami e San Antonio si rispondono punto a punto anche con giochi da tre punti di Wade e Leonard ed è proprio il 3 della Florida che cerca di mantenere la leadership della partita con i suoi 19 punti nonostante un ginocchio in fiamme. La partita è stupenda, giocate, cambi difensivi, accoppiamenti complicati e decisivi, stoppate, insomma c’è tutto in questa gara-4. Green mette la sua seconda tripla su due tentativi a bersaglio poi Miami piazza un 6-0 di parziale provando a scappare via. Nulla di fatto, Leonard concretizza il gioco da 3 e riporta San Antonio a contatto 69-66 a 4′ dal termine del terzo quarto. Il canovaccio tattico non cambia con Miami intenta a scappare in questo finale di quarto con Lebron sugli scudi (stoppato Duncan) e punteggio che dice 74-68. Neal in transizione infila la tripla del -2 prima del 22esimo punto di Wade e del 24esimo gong di Lbj conditi anche da 8 rimbalzi e 4 assist che stampano l’81-76 finale di terzo quarto.
ULTIMO QUARTO (17-28)
Miami sceglie Allen dall’inizio che con la bomba del +8 fa calare il silenzio all’at&t Center che dopo pochi secondi esplode nuovamente per una tripla tanto bella quanto assurda di Gary Neal (13 con 3/4 dall’arco) per riportare San Antonio sul -4. Campo per Splitter rimasto evidentemente negli spogliatoi o meglio, rimasto alla stoppatona di Lebron in gara-2, e senza Tony Parker ancora ai box per il riacutizzarsi del problema alla coscia, gli Heat rischiano seriamente di azzeccare l’allungo decisivo (86-79) con diversi possessi difensivi a dir poco fantastici. In odore di trentello c’è, invece, Wade che con quattro punti consecutivi fa volare Miami sul 90-81 e senza il pick and roll tra Duncan e Parker sembra davvero improbabile per gli Spurs riuscire a rientrare nel punteggio. Miami che vede lo striscione del traguardo sul +11 96-85 a 6′ dal termine, sei minuti in cui San Antonio proverà a chiedere il miracolo anche all’uomo di Bahia Blanca, Manu Ginobili, ancora a secco di canestri dal campo e totalmente fuori partita. Ginobili però non entra e Wade continua a mangiarsi il campo nella difesa nerostellata con 32 punti all’attivo e +15 per Miami. Partita ormai in congelatore, Pop decide così di non rischiare Parker e in campo ci vanno tutte le seconde linee con Ginobili punta di diamante. Bandiera bianca alzata ufficialmente per gli Spurs. Nel finale anche Lebron scollina a quota 33 e fanno 65 punti in due con Wade più i 20 di Bosh fanno 85 punti per i Big Three che dominano nettamente gara-4 e allungano la serie. Domenica notte si torna ancora all’at&t Center per gara-5 ma per assegnare il titolo serviranno ancora molte partite.