MIAMI HEAT – SAN ANTONIO SPURS 103-84 (1-1 nella serie)
PRIMO QUARTO
Solito stadio incandescente a Miami. Gara-2 comincia sulla falsa riga del primo match tra Heat e Spurs e cioè in assoluto equilibrio. Rispetto a tre giorni fa, però, c’è più spazio per Diaw con un tipo di quintetto diverso dal solito che sorprende i padroni di casa, non tanto nel punteggio quanto nella disposizione in campo. Parker, eroe di gara-1, ci mette un pò ad entrare in partita così Popovich gli preferisce Gary Neal; sono già incandescenti, invece, le mani di Danny Green, autore di 9 punti con uno strabiliante 3/3 dall’arco. In casa Miami spiccano i 3 assist di Wade ma a 3′ dal termine fa ancora notizia il numero 0 nella casella dei punti di Lebron James. Parker continua a rimanere seduto con Neal sugli scudi autore della tripla del 22-20 che precedono i primi due punti della partita del numero 6 in maglia bianca che continua a soffrire la straordinaria difesa di Leonard, definito “Condor andino” dal telecronista di Sky Sport, Federico Buffa, per via delle sue braccia estremamente lunghe. 22 pari, dunque, e squadre al riposo in perfetto equilibrio.
SECONDO QUARTO
Pronti, via e 5-0 di parziale per Miami con Cole e la tripla di Mike Miller ma dopo 2′ e 20” coach Eric Spoelstra è costretto a fermare la partita sul 29-29. Ritorno di fiamma preoccupante degli Spurs che si permettono il lusso di tenere in panchina Duncan, Ginobili e Parker sfruttando la mano calda di Neal, autore della tripla del pareggio. Dal timeout Miami incassa un altro 5-0 di parziale firmato Parker e Ginobili che segna la sesta tripla vincente su 6 tentativi quando il cronometro segna 7’11” alla fine del secondo quarto. Heat che rimangono aggrappati al risultato grazie a Chirs “Birdman” Andersen, 3/3 dal campo e 7 punti a referto, dominatore sotto canestro. Punteggio come sempre in parità, non ci si schioda dal 45 pari ma la sensazione che Miami faccia molta più fatica a livello tattico rispetto i nerostellati che intanto mettono dentro un’altra tripla a 2′ dal lungo riposo, la quarta su quattro tentativi di Green che fa anche 7/10 dall’arco per San Antonio, il 70% contro il 3/6 pro Heat. L’aggressività negli ultimi secondi del secondo quarto sale, l’atletismo di Lbj e compagni può davvero essere un fattore e così con un parziale di 5-0 Miami chiude il periodo sul 50-45, solo 3 le palle perse dai rossoneri mentre sono ben 8 quelle dei texani.
TERZO QUARTO
Ancora errori al tiro per San Antonio ma Miami, nonostante le statistiche possano dire il contrario, non riescono ad allungare. Miami arriva a toccare quota +8 poi altra mossa vincente di coach Popovich che fa sedere Parker buttando nella mischia Cory Joseph e in tre azioni gli Spurs fanno un 7-0 di parziale con Danny Green a bersaglio, 15 punti, e 5/5 da tre. 54-53 sul tabellone e time out coach Spoelstra. I minuti scorrono, Green sale a quota 17, Chalmers fa 14 mentre sono 13 i rimbalzi di Leonard ma ciò che più colpisce sono i soli 6 punti di Lebron James, 2/12 dal campo, seguito anche da Tim Duncan con 8 punti a referti e 3/12 dal campo. A 3′ dalla fine del terzo quarto coach Popovich mette in campo un quintetto basso e poco fisico e nel giro di pochi secondi si ritrova sotto di 7 lunghezze dopo la tripla a bersaglio di Allen e la transizione di Lebron. Dopo la 13esima persa in casa San Antonio, prende di colpo fuoco Miami proprio come il finale di secondo quarto con un superlativo Mario Chalmers (17 pt) che concretizza un gioco da tre chiudendo il terzo periodo sul 75-65 firmando il primo vero break della partita.
ULTIMO QUARTO
Si entra nell’ultimo periodo con tanti errori di marca nerostellata, Duncan e Parker non segnano più un canestro che è uno mentre dall’altra parte il settimo assist della partita di James consegna nelle mani di Mike Miller la tripla del +15, Chalmers fa 19 e sul tabellone Miami è avanti 82-65. Emorragia che non accenna a fermarsi dopo il recupero di Chalmers e il dodicesimo punto di James che fa precipitare San Antonio sul -19 costringendo Popovich a fermare la partita. Serve a poco il time out degli Spurs che di lì a poco sprofonderanno sul 91-67 dopo una stoppata di bellezza indecente di Lebron su Splitter che infiamma l’American Airlines Arena andando poi a schiacciare il +24 a 7’40” dalla fine della partita. Il segnale della resa lo mette in atto coach Pop che al rientro in campo butta nella mischia le secondo linee Mills, Bonner, Blair, Joseph e, udite udite, Tracy McGrady. Negli ultimi minuti, di fatto, è un allenamento anche per le terze linee. Miami vince 103-84, 1-1 e ora la serie si sposta in Texas per altre tre gare di questa equilibratissima finale Nba.