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“Scrivete pure quello che volete ma alla confederation cup tifate un’altra nazione ve lo dico con il CUORE. (e rivedete la partita BENE TUTTA)”

Parole, musica e incazzatura di Mario Balotelli, SuperMario per amici e tifosi. Lui, espulso più o meno a venti minuti dalla fine nello scialbo zero a zero con la Repubblica Ceca, per via di un doppio giallo in fin dei conti esagerato. Nessun pugno, nessuna voglia di far male, giusto un po’… sì, di incazzatura, e passatemi il termine: perché quella di SuperMario, glielo si leggeva negli occhi, era incazzatura vera e propria. Pura, di quella che proprio non si può esprimere con un termine diverso. Non renderebbe l’idea.

L’ha scritto, lui, nel suo tweet: “rivedete(vi) bene tutta la partita”. Non intendeva però mica fare riferimento al gioco espresso dagli azzurri (inesistente), né alle occasioni concesse agli avversari, né al possesso palla, né ai fischi dei tifosi durante tutto il match. E no, nessun razzismo stavolta a cui appigliarsi: erano fischi, non ululati. Mario ce l’aveva con i continui, ripetuti, insistenti, imperterriti calcioni subiti dal primo all’ultimo minuto in cui è stato in campo. Marcature asfissianti (e ok, ci stanno), condite da spinte e falli non fischiati. Che dopo 70 minuti, hanno scatenato… sì, l’incazzatura. E via, primo giallo; via, secondo giallo: rosso.

Beffa*.

E’ da quando è tornato in Italia che Balotelli accusa, dopotutto, di subire troppi calci durante le partite: non c’è campo, ipse dixit, in cui non torna a casa senza essere sommerso di falli. Probabilmente, non si aspettava che stessa musica sarebbe suonata anche in nazionale. Lui, Balo, l’ex bad boy di Manchester, quello che tirava freccette ai ragazzi della squadra Primavera, un po’ pazzo, un bel po’ campione, è caduto nel tranello. Come a Firenze, ricordate? Un campione, dicevamo, come al solito mix di genio e sregolatezza. Anche piuttosto irascibile, in alcuni momenti troppo, ma con l’età questo aspetto si spera migliorerà. Capirà che prendere calci è il suo mestiere, che è forte, molto forte, e per intimorirlo, per provare a fermarlo, ci vogliono le maniere forti. Gli avversari, quelli non alla sua altezza, ne sono costretti. E’ una delle leggi non scritte del calcio, non trovate? Una legge che esiste da sempre, e molto spesso è efficace. “Mordilo sulle caviglie”! Tattica eloquente, che a qualcuno – i difensori – porta benefici, a qualcun altro no. A qualcun altro, fidatevi, fa veramente incazzare.

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*Sia chiaro, anzi: chiarissimo: beffa per SuperMario, nel senso che ha subito calcioni non sanzionati e poi è stato espulso lui. Lungi da me voler difendere la nazionale: gli azzurri? Inguardabili. In Confederations Cup ci vorrà ben altro tipo di convinzione.