Ciclismo: un Giro di Svizzera per tutti i gusti

Sono ormai passati i tempi in cui, soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, il Giro di Svizzera rivaleggiava con il Giro d’Italia e con il Tour de France per importanza, qualità dei partecipanti e difficoltà dei percorsi. Ora la corsa elvetica, a causa delle logiche di un calendario sempre più intenso e globalizzato, è costretta a competere con il Giro del Delfinato. E sebbene abbia perso nettamente il confronto con la gara francese dal punto di vista della qualità dei partecipanti (dato che i vari Froome, Contador, Valverde e altri hanno optato per il Delfinato), cerca di rimediare offrendo un percorso molto interessante dal punto di vista tecnico, con tappe che, sulla carta, offrono diverse possibilità di strategia di corsa consentendo, a ciascuno dei 168 corridori in gara, la possibilità di ritagliarsi una giornata di gloria.

Saranno nove le tappe del Giro di Svizzera 2013, con partenza a Quinto l’8 giugno e arrivo finale sul Flumserberg il 16 giugno, per un totale di 1277,8 chilometri da coprire. Cinque le frazioni dove si daranno battaglia gli uomini di classifica. Innanzitutto le due cronometro individuali che aprono e chiudono la corsa elvetica. Infatti la prima tappa è una cronometro individuale di 8 km interamente pianeggiante che si disputerà a Quinto, mentre la frazione finale è una sfida all’orologio di 26,8 km dal doppio volto: la prima parte di 16,5 km tutta pianeggiante, la seconda parte che diventa una vera e propria “cronoscalata” verso il traguardo del Flumserberg. Poi l’arrivo in salita di Crans Montana (1°categoria) nella seconda tappa, sebbene questa frazione sia stata privata, causa maltempo, della salita del NufenenPass (e anche di quella che sarebbe stata l’alternativa, il Passo Furka). E infine la terza tappa con arrivo a Meiringen e la settima tappa che si conclude a La Punt, precedute entrambe da impegnative salite poco prima del traguardo. Nella terza frazione, i corridori dovranno scalare la salita di 1°categoria del Brünig Pass, con vetta posta a 20 km dalla conclusione, mentre l’erta che caratterizzerà la settima tappa, sarà (tempo permettendo), il temibile Albula Pass, salita “Hors catégorie” lunga 24 chilometri e con cima posta ad appena 3,3 km dalla conclusione. Una la frazione per i velocisti, la quarta con arrivo a Buochs, una la tappa per gli scattisti, l’ottava con traguardo a Bad Ragaz con una salita di terza categoria, quella di St.Luzisteig, con cima a poco meno di 7 km dall’arrivo, che gioca il ruolo di perfetto trampolino di lancio. Nelle rimanenti due tappe, la quinta con arrivo a Leuggern e la sesta con traguardo a Meillen, sarà sfida tra i velocisti che vorranno tenere la corsa chiusa e gli scattisti, che proveranno a sfruttare a loro favore l’altimetria piena zeppa di “saliscendi“.

Il campo partenti è sì inferiore tecnicamente a quello del Delfinato, ma certo non è a livello di gara da oratorio. Per i successi parziali se la vedranno l’idolo di casa Fabian Cancellara (Radioshack) – soprattutto per le due cronometro -, il Campione del Mondo Philippe Gilbert (BMC), lo slovacco Peter Sagan (Cannondale), il belga Tom Boonen (Omega Pharma – Quick Step) e il nutrito gruppo dei velocisti, tra i quali spiccano i nomi di John Degenkolb (Argos-Shimano) e Arnaud Démare (FDJ). Per gli uomini di classifica, il ruolo da favorito spetta senza dubbio al vincitore del recente Giro di California, Tejay Van Garderen. A sfidare lo statunitense della BMC dovrebbero pensarci, sulla carta, il ceco Roman Kreuziger (Saxo-Tinkoff) – già vincitore del “Tour de Suisse” nel 2008 – lo svedese Thomas Löfkvist (IAM Cycling), gli sloveni Janez Brajkovič (Astana) e Simon Spilak (Team Katusha), gli olandesi Steven Kruijswijk e Bauke Mollema, entrambi della Blanco, l’eterno tedesco Andreas  Klöden (Radioshack), il portoghese Alberto Rui Costa (Movistar) – vincitore della scorsa edizione del Giro della Svizzera – lo spagnolo Igor Antón (Euskaltel) e il francese Jean-Christophe Péraud (Ag2r – La Mondiale). E c’è forte attesa per il ritorno alle gare del vincitore del Giro d’Italia 2012, il canadese Ryder Hesjedal (Garmin-Sharp), che però probabilmente correrà il Giro di Svizzera come preparazione al Tour de France, senza puntare alla classifica. Ma anche l’Italbici potrebbe recitare un ruolo da protagonista. Per le volate ci affidiamo a Roberto Ferrari (Lampre-Merida) e Jacopo Guarnieri (Astana). Per le tappe con altimetria più complicata occhi puntati su Diego Ulissi e Michele Scarponi (Lampre-Merida), sul duo Cannondale formato da Moreno Moser e Damiano Caruso e sullo scalatore lucano Domenico Pozzovivo (Ag2r – La Mondiale). L’obiettivo dei nostri sarà quello di vincere una tappa e di prepararsi al meglio per il campionato italiano che si disputerà a Cles (TN) il prossimo 22 giugno. Ma, dato il livello non certo eccezionale della concorrenza, chissà che l’appetito non possa venire mangiando. E magari non si possa “ordinare” a Flumserberg una bella maglia gialla.

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Giuseppe Pucciarelli