Il Giro del Delfinato affronta la seconda tappa, da Châtel a Oyonnaz, per 191 chilometri da coprire e 6 Gran Premi della Montagna da scalare: tre di quarta categoria, la Côte de Mornex (2,6 km al 4,7% di pendenza media), la Côte de Mons (1 km al 5,5% di pendenza media) e la Côte du Bugnon (1,9 km al 6,1% di pendenza media), uno di terza categoria, la Côte de Lancrans (3,1 km al 5,2% di pendenza media) e due di seconda categoria, la Côte du Communal (5,6 km al 6,3% di pendenza media) e il Col du Sentier (2,7 km al 7,6% di pendenza media). Occhi puntati soprattutto su quest’ultima ascesa, sia perché è la più difficile, sia perché la vetta è collocata a 11,5 km dal traguardo e quindi potrebbe essere un interessante trampolino per chi vorrà conquistare il successo.
La tappa si anima immediatamente. Le salite iniziali sono terreno fertile per i tentativi di fuga. Quello buono si sviluppa sulla Côte de Mornex e vede protagonisti i francesi Thomas Damuseau (Argos-Shimano), – nuovamente in fuga dopo ieri poiché in cerca di punti per rafforzare il suo primato nella classifica dei Gran Premi della Montagna – Arnaud Gérard (Bretagne – Séché Environment) e Rudy Molard (Cofidis) e il portoghese José Mendes (Team Netapp). A differenza di ieri, il gruppo, guidato dalla Lotto-Belisol di Gianni Meersmann, non lascia ampio margine ai fuggitivi, che arrivano ad avere un massimo vantaggio di 4 minuti e mezzo. Il ricongiugimento arriva alle pendici del Col du Sentier. Ci prova l’estone della Cofidis Rein Taaramae, che scollina per primo sul GPM, ma viene ripreso a 2 chilometri dall’arrivo. Si arriva dunque con una volata di un gruppo formato da una cinquantina di corridori. E ad avere la meglio è Elia Viviani, che brucia allo sprint Meersmann e Gallopin (Radioshack). Per il velocista della Cannondale, abile a resistere sul Col du Sentier al ritmo intenso profuso dagli uomini della Lotto-Belisol (che invece è costato caro agli altri velocisti presenti in gruppo, primo fra tutti il campione di Francia Nacer Bouhanni (FDJ) ) per poi battere nettamente gli avversari sul traguardo di Oyonnaz, si tratta del primo successo stagionale. L’Italbici torna a sorridere al Giro del Delfinato dopo quattro anni. L’ultimo corridore di casa nostra capace di imporsi fu Angelo Furlan, che conquistò la seconda tappa del Delfinato 2009, da Nancy a Dijon. Il canadese David Veilleux (Europcar) resta in maglia gialla.
Domani terza tappa, da Ambérieu-en-Bugey a Tarare. 167 i chilometri da coprire, due i Gran Premi della Montagna, entrambi di terza categoria: il Col des Écharmeaux e il Col des Sauvages, con la cima di quest’ultimo piazzata a 9,5 km dall’arrivo. Facile prevedere un andamento della tappa similare a quello della frazione odierna. Si spera che anche il finale possa seguire “in toto” lo stesso copione.