Il Giro del Delfinato 2013 esordisce con una “tripla” prima: prima tappa, prima volta con una partenza caratterizzata da una tappa in linea e non con il solito cronoprologo, prima partenza dalla Svizzera nella storia della corsa del sud-est francese. Prima frazione, con partenza e arrivo a Champéry, che presenta un breve chilometraggio (121 km complessivi) ma si distingue per la presenza di 4 Gran Premi della Montagna, due di prima categoria, la Côte de Morgins (9,2 km al 6% di pendenza media) all’inizio e il Col du Corbier (7,6 km al 7,5% di pendenza media) che precede le salite finali del Pas de Morgins (seconda categoria, 4,5 km al 6,7% di pendenza media) e quella che porta all’arrivo di Champéry (terza categoria, 6,9 km al 3,3% di pendenza media).
In partenza, si susseguono i tentativi di fuga. Quello buono si sviluppa sulle rampe della Côte de Morgins. Vanno via in quattro: il canadese David Veilleux (Europcar), lo spagnolo Ricardo García Ambroa (Euskaltel) e i francesi Jean-Marc Bideau (Bretagne-Séché Environment) e Thomas Damuseau (Argos-Shimano). Il gruppo lascia fare e la fuga arriva ad acquisire fino a 10 minuti di vantaggio verso metà tappa prima che si possa assistere a una reazione del plotone. Dapprima Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) esce dal gruppo (facendosi il Corbier e il Pas de Morgins in solitaria più per raffinare la gamba che per provare a raggiungere i fuggitivi), poi la Movistar prende il comando delle operazioni allo scopo di favorire un’eventuale volata del capitano Alejandro Valverde. Il gruppo rimonta e riduce il distacco fino a 3 minuti, quando davanti Veilleux attacca sul Corbier e lascia i compagni di avventura. Il canadese della Europcar riesce a resistere al ritorno del plotone e taglia trionfante il traguardo di Champéry. Il gruppo arriva due minuti dopo, regolato in volata dal belga Gianni Meersman (Omega Pharma – Quick Step). Per Veilleux, alla seconda vittoria da professionista dopo il successo alla Tre Valli Varesine dello scorso anno, arriva anche la soddisfazione della maglia gialla di leader della generale. Vittime illustri della frazione, tra i favoriti della vigilia, lo statunitense Andrew Talansky (Garmin-Sharp) e il belga Thomas De Gendt (Vacansoleil-DCM), che hanno perso le ruote del gruppo sul Pas de Morgins.
Domani si rientra in Francia per la seconda tappa, da Châtel a Oyonnaz per 191 chilometri, con 6 Gran Premi della Montagna (quattro di quarta categoria, uno di terza e due di seconda), l’ultimo dei quali, il Col du Sentier (2,7 km al 7,6% di pendenza media), prevede la cima piazzata a 11,5 km dall’arrivo e può quindi fungere da perfetto trampolino di lancio per chi avrà forza, coraggio (e soprattutto gambe) di tentare un attacco per la conquista della frazione.