Europei Under 21: l’Inghilterra
Continua il nostro breve percorso di avvicinamento ai prossimi Europei Under 21 che ci farà conoscere a fondo le otto Nazionali protagoniste del torneo continentale. Vedremo come esse si siano conquistate un posto fra le migliori d’Europa, chi sono i loro selezionatori, quali campioni, o presunti tali, metteranno in campo e come si schiereranno. Dopo Israele e Spagna è la volta dell’Inghilterra, sorteggiata nel girone A, proprio quello degli azzurri di Devis Mangia.
PERCORSO DI QUALIFICAZIONE – Sorteggiata nella fase a gironi nel gruppo 8, con l’unico pericolo rappresentato dal Belgio, l’Inghilterra si è resa protagonista di un cammino quasi intatto con il c.t. Pearce che si è potuto godere i complimenti della stampa nazionale. Vittorie tonde contro Azerbaigian, Islanda e Belgio; contro i fiamminghi, però, anche l’unica sconfitta delle qualificazioni, maturata per 2-1. Per approdare agli Europei in Israele, inoltre, la selezione britannica ha dovuto superare la Serbia agli spareggi. Contro una formazione non di certo facile da affrontare, Chamberlain e compagni si sono imposti di misura sia all’andata che al ritorno.
L’ALLENATORE – Da giovane gregario e carismatico, da grande allenatore. È questo il percorso di Steaurt Pearce, selezionatore dell’under 21 inglese. Nel suo curriculum un passato da difensore roccioso nel Manchester City, proprio quella formazione che li diede la possibilità di iniziare la propria carriera da allenatore a tempo pieno (in precedenza, invece, al Nottingham-Forrest ricopriva il ruolo di giocatore-allenatore).
Dopo l’esperienza nel club di Manchester viene chiamato dalla Federazione inglese per occuparsi dell’under 21 britannica. Dal 2007 è in panchina e, inoltre, ha ricoperto anche il ruolo di selezionatore per la Prima squadra quando Capello diede le dimissioni e ha allenato l’under 23 per gli ultimi giochi Olimpici (quelli di Londra, ndr.).
LE STELLE BRITANNICHE – Fanno un po’ discutere le scelte del c.t. Pearce che ha lasciato a casa, senza alcuna spiegazione plausibile, calciatori del calibro di Rodwell (Manchester City), Parker (Tottenham) e Chamberlain (Arsenal): tutti elementi di grande valore e dal sicuro avvenire che guarderanno i propri coetanei dal divano di casa. A queste scelte “scellerate” si aggiungano le assenze McManaman, giovane 1995 che deve rimanere in patria per un infortunio e Luk Shaw, sempre annata ’95 ma infortunato; in più, in terra britannica, impazza il caso Townsend, escluso dai convocati per aver scommesso su alcune partite del campionato. Pearce, così, non potrà avere con sé un organico all’altezza ma punterà parecchio su Chalobah, Lansbury sarà il leader carismatico (classe ’90) e trascinatore dell’Inghilterra, avendo già realizzato quattro gol nelle qualificazioni. Infine, in attacco il giovanissimo Wickham del Sunderland.
MODULO E TATTICA – Non è semplice capire come farà giocare la propria squadra il c.t. Pearce, un tipo a cui la tattica non piace poi così particolarmente. Viste le diverse assenze dovrà fare di necessità virtù ma ci è possibile credere che vorrà giocare con un 4-3-3 fisico e al tempo stesso veloce. Saranno le due ali a dover fare la differenza, sia in fase offensiva che quella difensiva. In fase di non possesso viene prediletto il 4-5-1 con un centrocampo molto folto che bada più ai muscoli che al palleggio.
Ecco quale sarà, secondo noi, la formazione tipo di questa Inghilterra: Steele, Smith, Caulker, Dawson, Rose; Chalobah, Lansbury, Lowe; Ince, Wickham, Sterling.