Rugby league: gli Sharks sono pronti a mordere
A pochi giorni dalla presentazione ufficiale della neo squadra del Firenze R.L., oggi un’altra squadra toscana si aggiunge alla corsa per il titolo di Campione Italiano di Rugby a XIII: gli Sharks Tirreno.
La franchigia toscana, è una selezione di giocatori della costa tirrenica, principalmente provenienti da Piombino, Cecina e Livorno, ma è aperta a tutti i giocatori di qualsiasi club che vogliano cimentarsi con il rugby league.
Gli Sharks se la vedranno, nella prima fase del torneo contro la compagine toscana del Firenze, Modena e Parma in un girone Centro che al suo primo anno di attività promette già spettacolo.
Abbiamo parlato con Edoardo Pescucci, fondatore del club, che per questo primo anno vestirà anche il ruolo di allenatore-giocatore.
Che cosa ti ha spinto a fondare un club di rugby league a Cecina?
L’idea era nata un paio di anni fa insieme a due amici, che come me volevano provare il rugby a 13, poi per motivi di studio, mi sono trasferito in Inghilterra, e il progetto fu momentaneamente accantonato. Quest’anno però, dopo aver giocato con la squadra universitaria e essermi divertito un sacco, ho deciso che sarebbe stato bello dare questa possibilità anche ai miei ex compagni di squadra e a tutti quelli che volessero provarlo.
Quali sono le differenze più importanti rispetto al rugby a 15?
Innanzitutto è molto più faticoso! Si corre il triplo, c’è molta lotta corpo a corpo e gli impatti sono durissimi, almeno qui in Inghilterra, ma è anche molto divertente perché ovviamente ci sono più spazi da attaccare e più libertà di movimento. Ho dovuto imparare molto per adattarmi, soprattutto in difesa perché è quella che fa la differenza, ma sicuramente ne vale la pena perché sono tutte ‘transferrable skills’, cioè abilità applicabili e utilissime anche nel rugby a 15.
Ti senti pronto per questa avventura da allenatore dopo un anno di esperienza nel rugby league?
Assolutamente. Quest’anno alla Coventry University ho avuto la fortuna di essere stato allenato da Alan Robinson, ex nazionale Irlandese che ha giocato da professionista in Francia e Inghilterra, oltre ad aver allenato l’Irlanda, prima di diventare responsabile per lo sviluppo alla RFL (la federazione inglese) e fondare un club, i Coventry Bears.
E’ uno che sa il fatto suo in materia e che ha grande esperienza: tutto quello che so sul rugby league è grazie a lui; se c’è una cosa che mi ha insegnato è imparare a fare bene le cose semplici, ed è quello che faremo con gli Sharks quest’anno.
Quali sono le tue aspettative verso la squadra e il campionato?
Sinceramente, non conosco tutte le squadre, ma di sicuro il nostro sarà un battesimo di fuoco: in casa contro Firenze che, anche se neoiscritta, ha un mix di giocatori di esperienza come i nazionali azzurri Nannini e Segundo insieme a giovani di buone qualità.
Anche noi abbiamo degli ottimi elementi in squadra, e sono convinto che se i ragazzi prenderanno seriamente questa esperienza e saranno disposti ad imparare, non c’è avversario che dobbiamo temere.
L’incentivo a fare bene, è la possibilità che tutti i giocatori degli Sharks hanno di partecipare di mettersi alla prova per ottenere un posto nella Nazionale Italiana che giocherà l’Euroshield (l’Italia, infatti giocherà quest’anno contro Russia, Germania e Serbia) prima della Coppa del Mondo a ottobre in Inghilterra.
Penso che l’onore di rappresentare l’Italia dovrebbe bastare a spronare ogni singolo giocatore a dare il massimo in ogni partita e allenamento!
Un’ultima domanda: quale sarà la sfida più grande per i Tirreno Sharks?
Sicuramente, la parte logistica rappresenta un ostacolo: la squadra è composta da giocatori di tutta la provincia, e far conciliare gli impegni di tutti con gli spostamenti per allenarsi insieme sarà la sfida più grande, per questo ci sarà bisogno della collaborazione da parte di tutti i membri della squadra.
Abbiamo scelto di giocare le partite in casa al campo di via Settembrini a Livorno per due motivi: prima di tutto perché la dirigenza del rugby Livorno si è dimostrata, da subito molto disponibile e interessata al progetto, anzi ne approfitto per ringraziare in prima persona il direttore sportivo Massimo Milianti e l’allenatore Diego Saccà per la gentilezza e il sostegno dimostrati; in secondo luogo, obiettivamente parlando è il campo più bello che abbiamo in zona, e la passione per il rugby che ha la gente di Livorno non è seconda a nessuno.
Per quanto riguarda gli allenamenti, cercheremo di alternarli compatibilmente con le disponibilità delle società e dei giocatori stessi.