Europei Under 21: Israele

Il nostro breve percorso di avvicinamento ai prossimi Europei Under 21, a partire da oggi, ci farà conoscere a fondo le otto Nazionali protagoniste del torneo continentale. Vedremo come esse si siano conquistate un posto fra le migliori d’Europa, chi sono i loro selezionatori, quali campioni, o presunti tali, metteranno in campo e come si schiereranno. Iniziamo col Girone A e con i padroni di casa dell’Israele Under 21.

PERCORSO DI QUALIFICAZIONE – Regolamento vuole che chi ospita il torneo sia ammesso di diritto alla fase finale. È così per i Mondiali, non poteva essere altrimenti per gli Europei Under 21. Dunque, per i ragazzi di Guy Luzon, niente gironi di qualificazione e niente spareggi. Soltanto tante amichevoli negli ultimi due anni, in cui gli israeliani si sono misurati più volte con avversari di livello, riuscendo a tenere testa a Nazionali ben più quotate. Il 2011, però, è l’annus horribilis per l’Under 21, che colleziona sei sconfitte in altrettante partite (su tutte, quella che più brucia è il 4-1 inflitto dall’Inghilterra). Ma l’anno seguente, Golasa e compagni si riprendono e inanellano importanti vittorie contro Ucraina (4-0), Belgio (4-1) e Bielorussia (2-0). Il 2013, infine, ha regalato agli israeliani note positive sul piano del gioco, meno dal punto di vista dei risultati: 0-0 contro la Serbia a febbraio, doppia sconfitta per 2-1 contro Olanda e Germania a marzo e finalmente, pochi giorni fa, una vittoria che dà morale contro la Slovacchia (1-0).

A fine Europei, Guy Luzon lascerà la selezione israeliana per allenare lo Standard Liegi in Belgio.

L’ALLENATORE – Strana storia quella di Guy Luzon, giovane commissario tecnico di Israele, alla guida della selezione Under 21 dal 2010. Di strano c’è che il suo destino è già segnato, indipendentemente dall’esito della competizione. Luzon, infatti, ha firmato nei giorni scorsi un contratto annuale con il club belga dello Standard Liegi e raggiungerà la sua nuova destinazione subito dopo la fine del torneo. Nipote del presidente della Federazione israeliana, Avi Luzon, Guy ha iniziato la sua carriera d’allenatore con il Maccabi Petah Tikwa, con il quale ha vinto la Premier League israeliana nel 2004-05, per poi guidare l’Hapoel Tel Aviv, il Bnei Yehuda e, nell’ultimo triennio, l’Israele Under 21, appunto.
“Abbiamo un mix di giocatori ebrei, arabi, drusi, etiopi e russi. Differenti tradizioni e differenti culture. Ma siamo una squadra unita e giochiamo assieme con grande armonia”, sarà questa l’arma con la quale Luzon cercherà di scalare la vetta? Sognare è lecito, poi chissà…

Eyal Golasa con la maglia del suo club: il Maccabi Haifa.

LE STELLE DI ISRAELE – La Nazionale israeliana, a differenza delle altre colleghe più blasonate, è priva di uomini da copertina. L’unico volto celebre, Gai Assulin, ex Barça e City e ora al Racing Santander, non è stato convocato. A causa di una frattura alla caviglia, ha dovuto dare forfait anche il difensore centrale Sari Falah, titolare indiscusso nelle amichevoli disputate dalla Nazionale. D’altronde, dei 23 convocati da Luzon, l’unico “straniero” che non gioca in patria è il giovane centrocampista del Fulham Omri Altman. Tuttavia, i biancazzurri possono contare su una spina dorsale di sicuro affidamento, con Kleyman fra i pali, Ben Harush in difesa, Golasa e Nir Biton a centrocampo e il capocannoniere Orr Barouch davanti (5 gol all’attivo per lui). Molti di questi sono nell’orbita della Nazionale maggiore, come Eyal Golasa, in passato vicino alla Lazio, che con la sua squadra, il Maccabi Haifa, ha collezionato 24 presenze in Europa, condite da 4 gol. Niente male per un classe ’91.

MODULO E TATTICA – Non è facile indovinare il modulo con cui scenderà in campo la Nazionale meno conosciuta dei prossimi Europei Under 21. Non avendo giocato gare ufficiali in questi anni, Guy Luzon ha potuto sperimentare diverse soluzioni e l’ha fatto fino all’ultimo impegno contro la Slovacchia, quando ha deciso di sostituire nove pedine all’intervallo. Considerate, però, le formazioni iniziali dell’Israele nelle ultime quattro amichevoli, sembra che il modulo preferito dal tecnico sia il classico 4-4-2, con punte centrali come Barouch, Dabour e Turgeman, spesso supportate da ali di movimento, su tutti Sallalich.
Proponiamo, a mo’ di gioco, un’ipotesi di formazione con cui Israele potrebbe scendere in campo nella gara d’esordio contro la Norvegia, il prossimo 5 giugno: Kleyman; Azam, Ben Harush, Gotlib, Davidzade; Golasa, Nir Biton, Kabah, Krieff; Barouch, Dabour.

Prossimo appuntamento stasera, alle ore 20:00, con la Spagna campione in carica e testa di serie del Girone B. Poi via via con tutte le altre: domani sarà la volta di Inghilterra e Olanda, lunedì toccherà di mattina alla Norvegia e di sera alla Russia; martedì, finalmente, spazio all’Italia (alle ore 12:00) e alla Germania (20:00). L’attesa sta per finire, arriveremo all’appuntamento sufficientemente preparati?

Published by
Francesco Cucinotta