ITALIA
Seconda partecipazione consecutiva per i colori azzurri alla Confederations Cup, dopo quella di quattro anni fa in terra sudafricana. L’allora selezione di Marcello Lippi si arrese fin dal principio, terminando la propria avventura alla fase a gironi, considerato che Egitto e Stati Uniti (per dirne due a caso) misero in netta difficoltà i più quotati azzurri. Quello non fu altro che il preludio al Mondiale di dodici mesi dopo che portò Marcello Lippi a rassegnare le proprie dimissioni. L’Italia di Cesare Prandelli si appresta a disputare questa competizione prima di andare in vacanza: la Confederations Cup 2013 non va sottovalutata, è una manifestazione interessante in cui il c.t. può capire quali siano gli aspetti da limare in vista del Mondiale in Brasile del prossimo Giugno.
LA DIFESA (VOTO 6.5)
Barzagli non ha l’età dalla propria anche se, comunque, negli ultimi anni ha disputato stagioni a livelli più che soddisfacenti. Prandelli ha convocato anche Astori, ma bisognerà vedere se lo confermerà anche dopo la preselezione: inoltre, il difensore sardo, non è di certo quell’elemento di qualità atto a limitare le giocate di Neymar e compagni. La nota positiva è sicuramente Mattia De Sciglio, prelevato dall’under 21 e pronto a impossessarsi per molto tempo della fascia, destra o sinistra non fa differenza, azzurra. Resta il “neo” Maggio che, come dimostrato più e più volte in carriera, il terzino non lo sa fare.
IL CENTROCAMPO (VOTO 7)
Tra geometrie e muscoli l’Italia di Cesare Prandelli può contare su un centrocampo alquanto ottimo. L’esperienza di Andrea Pirlo che, anche per il Mondiale 2014 e l’attuale Confederations Cup, dovrebbe essere punto fermo della selezione azzurra sarà affiancata dai polmoni di Claudio Marchisio e dalla voglia di riscatto di Daniele De Rossi. Queste due mezzale, però, restano alquanto incognite visto che il primo ha disputato un finale di stagione non all’altezza mentre il secondo è in rottura con l’ambiente giallorosso per le scarse prestazioni fornite. Elementi di qualità come Aquilani e Bonaventura rischiano di restare a casa visto che il commissario tecnico sembra preferire Giaccherini nella lista dei ventitré, forse perché fornisce più soluzioni di gioco.
L’ATTACCO (8)
Diamante del tridente è SuperMario Balotelli che in Nazionale ha già regalato diverse emozioni lo scorso anno contro la Germania, con quella doppietta che resta impressa negli occhi dei tifosi italiani da qualche tempo. Come riserve non vanno sottovalutate le alternative del calibro di Giovinco e Gilardino, specie il secondo consentirebbe un diverso approccio tattico e una diversa lettura della partita.
Mario Balotelli, nato nel 1990 in terra palermitana da genitori ghanesi venne adottato da una famiglia bresciana. Cresce calcisticamente in terra lombarda per poi approdare all’Inter e far parlare di sé fin dalla veneranda età di 16 anni. A diciassette debutta con la Prima squadra e realizza il suo primo gol di professionista, non è altro che l’inizio di una lunga carriera, nonostante la giovane età. Fa parlare di sé sempre: sia fuori che dentro dal campo. Ha classe da vendere e ancora deve trovare sulla sua strada il maestro giusto per saper sfruttare la materia pura che ha nei propri piedi. Ha trascinato il Milan al piazzamento in Champions League, nonostante la sofferenza finale. È l’idolo dei ragazzini perché rappresenta lo spaccato del mondo moderno.
IL COMMISSARIO TECNICO
Commosse l’Italia qualche anno fa, quando dovette lasciare il calcio per un periodo per la prematura scomparsa della moglie. Fu una brusca frenata per la sua carriera e a Roma, tuttora lo rimpiangono. Ripartito da Firenze, più forte di prima, con anni di grande calcio ha fatto divertire i tifosi viola e si è conquistato il posto sulla panchina della Nazionale. Pecca, forse un po’ troppo, nella preparazione psicologica delle amichevoli (non buon segno, visto che la Confederations Cup è un torneo non ufficiale) ma quando si tratta di qualificazioni, Europei o quant’altro si dimostra uno stratega. Fa della propria forza il codice etico, col quale ha escluso Osvaldo per alcuni comportamenti non consoni con Andreazzoli.
FORMAZIONE TIPO (4-3-3)
Italia: Buffon, Abate, Barzagli, Chiellini (Bonucci), De Sciglio (Chiellini); De Rossi, Pirlo, Marchisio; Cerci, Balotelli, El Shaarawy.
VOTO GLOBALE SQUADRA (7)
La formazione vicecampione d’Europa, se dovesse riuscire a far quadrato, dovrebbe e potrebbe togliersi più di qualche soddisfazione in terra brasiliana. Un mix di qualità, gioventù ed esperienza, con tanti ragazzi con la testa sulle spalle e quasi nessuna testa calda nello spogliatoio. Le selezioni sembrano quelle giuste, come prova per il Mondiale 2014, quale test migliore?