MondoPallone Racconta… Jupp Heynckes, re di coppe
Grazie al trionfo europeo alla guida del Bayern Monaco, Jupp Heynckes è entrato nella ristretta cerchia dei tecnici vincitori della Champions League con due squadre diverse. Una compagnia davvero niente male…
Ernst HAPPEL – 1970 (Feyenoord) e 1983 (Amburgo)
Austriaco, classe 1925, Ernst Franz Hermann Happel è considerato uno dei tecnici più influenti e vincenti di sempre. Ottimo difensore in gioventù, fu una colonna della nazionale austriaca che giunse terza ai Mondiali 1954, risultato finora ineguagliato. Ritiratosi dall’attività nel 1959, ha iniziato come tecnico in Olanda nell’ADO Den Haag. Vince il suo primo trofeo nel 1968 conquistando la Coppa nazionale ed attira l’interesse del Feyenoord: guida i biancorossi campioni nazionali in carica alla conquista della Coppa dei Campioni 1970. A cadere in finale, gli scozzesi del Celtic per il 2-1 all’extra-time firmato dallo svedese Kindvall. Happel guiderà il club anche alle conquiste in Coppa Intercontinentale e al campionato olandese 1971. Una breve esperienza al Siviglia fa da preludio ad un’altra parentesi vincente al Bruges (tre campionati consecutivi più una coppa del Belgio) e all’amaro secondo posto con la Nazionale olandese al Mondiale argentino 1978. Torna in Belgio all’Harelbeke e poi allo Standard (Coppa e Supercoppa). Nel 1981 inizia l’avventura più lunga in panchina, alle redini dei tedeschi dell’Amburgo. Con lui a bordo campo, gli anseatici vincono subito due Bundesliga di fila e, soprattutto, trionfano ad Atene contro la Juventus nella finale di Coppa dei Campioni 1983: il sinistro di Magath è una ferita ancora aperta nella storia bianconera. Chiude con la conquista della Coppa tedesca 1987. Rientra in patria per un quadriennio al Tirol Innsbruck: il suo tocco magico è ancora in agguato. Nella stagione 1988-89 centra il double campionato-coppa e si conferma campione nazionale l’anno seguente. Il 1° gennaio 1992 viene nominato Commissario Tecnico dell’Austria. Fa a tempo a sedersi in panchina per 9 incontri: il 14 novembre viene stroncato ad Innsbruck da un cancro ai polmoni. Quattro giorni dopo avrebbe dovuto guidare la squadra nell’amichevole di Norimberga contro la Germania.
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Ottmar HITZFELD – Borussia Dortmund (1997) e Bayern Monaco (2001)
Tedesco di Lörrach, anno di nascita 1949, è stato un discreto attaccante la cui carriera si è dipanata soprattutto in Svizzera tra Basilea (due campionati ed una coppa nazionale, capocannoniere della Super League 1973), Lugano e Lucerna. In mezzo, una parentesi in Germania tra il 1975 ed il 1978 con lo Stoccarda. Nel 1972 partecipò con la Germania Ovest alle Olimpiadi, realizzando 5 reti in 6 partite nel cammino interrotto prima della zona medaglie. Appese le scarpe al chiodo nel 1983 intraprende subito la parabola da allenatore nel modesto Zug. Segue il periodo all’Aarau in cui nel 1985 conquista il suo primo titolo: la Coppa di Svizzera. Il club elvetico di punta del periodo è il Grasshopper, che mette sotto contratto Hitzfeld nel 1988. Sarà un triennio ricco di allori, con due campionati, due coppe ed una Supercoppa. Nel 1991 viene chiamato dal Borussia Dortmund e contribuisce con la sua guida al periodo d’oro della storia giallonera. Due vittorie consecutive in Bundesliga (1994-95 e 1995-96), le relative Supercoppe nazionali e, ovviamente, la Champions League 1997 grazie al 3-1 sulla Juventus campione uscente. Non può festeggiare anche la Coppa Intercontinentale (vinta dal suo successore Nevio Scala) perchè alcuni malumori interni al club lo dirottano dalla panchina alla poltrona di sports manager per la stagione 1997-98. Ritorna da tecnico al Bayern Monaco nell’annata seguente, ed è un’altra raccolta di successi: in due fasi interrotte da una pausa tra il 2004 ed il 2007, i bavaresi conquistano 5 volte la Bundesliga, 3 Coppe di Germania, 4 Coppe di Lega, la Champions League 2001 (grazie a cui il Bayern ritorna sul tetto d’Europa dopo 25 anni) e la Coppa Intercontinentale nello stesso anno. Al termine della stagione 2007-08 lascia il club. Dal 1° luglio 2008 è selezionatore della Nazionale svizzera, che ha portato al non esaltante Mondiale sudafricano, chiuso al primo turno.
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José MOURINHO – Porto (2004) e Inter (2010)
Nato a Setúbal (Portogallo) nel 1963, è l’unico dei “Magnifici 4” a non aver avuto un background da calciatore professionista. Milita in Rio Ave, Belenenses, Sesimbra e Comércio e Industria. Focalizza, ancora molto giovane, la sua attenzione sullo studio dello sport: si scrive all’ISEF di Lisbona, nella sezione dedicata allo scienza dello sport. La madre lo aveva iscritto inizialmente ad un istituto di Economia, ma dovette piegarsi all’inclinazione del figlio. Dopo 5 anni consegue il diploma. Frequenta corsi di allenamento tenuti dalle federazioni inglese e scozzese: Andy Roxburgh (ex C.T. della Scozia e Direttore Tecnico dell’UEFA) rimane impressionato da preparazione ed attenzione al dettaglio del giovane tecnico portoghese. Diventa allenatore del settore giovanile al Vitória Setúbal e poi diventa il secondo all’Estrela Amadora. Diventa interprete e poi assistente per Bobby Robson sulle panchine di Sporting Lisbona, Porto e Barcellona, dove resta il secondo anche di Van Gaal. E’ arrivato il tempo di salire sul treno del successo. I primi tempi come primo allenatore con Benfica non sono esaltanti, ma poi porta il piccolo União Leiria al 5° posto in campionato. Arriva la chance al Porto nel gennaio 2002, un successo folgorante: due campionati, una coppa nazionale, la Coppa UEFA seguita l’anno seguente dalla Champions League. Il suo nome è ormai quotatissimo. Passa al Chelsea e vince 6 trofei senza però trionfare in Europa. E’ atteso all’Inter da un altro triennio glorioso. Nel 2010 realizza lo storico triplete (Scudetto, Coppa Italia e Champions League). Diventa l’allenatore più pagato del mondo e si sposta di nuovo, al Real Madrid. Dal 2010 al 2013 porta a casa una Liga, una Coppa del Re ed una Supercoppa, ma cade in Champions League in semifinale tre stagioni su tre. E’ appena tornato al Chelsea.