È successo in Europa: la Champions League

E VENNE L’ANNO DEL DERBY TEDESCO – L’edizione numero cinquantotto della Champions League, la ventunesima giocata con la formula attuale, verrà ricordata come quella in cui la finalissima è stata disputata per la prima volta nella storia da due squadre tedesche. Dopo quello spagnolo, italiano ed inglese, dunque, anche la Germania può vantare un derby nell’atto conclusivo della massima competizione europea per club; merito di Bayern Monaco e Borussia Dortmund, che si sono contese la conquista del trofeo nella finale di “Wembley”.

A trionfare è stata la formazione bavarese di mister Jupp Heynckes, capace di battere 2-1 i gialloneri del collega Klopp e di mettere in bacheca per la quinta volta nella sua gloriosa storia la così detta coppa dalle grandi orecchie. Parlando in generale, quella 2012/2013 è stata un’edizione avvincente della Champions League, in cui ha prevalso la concretezza, ma anche la spettacolarità del calcio tedesco a fronte di un parziale tramonto della supremazia spagnola ed inglese degli ultimi anni, movimenti calcistici entrambi ridimensionati dall’egemonia teutonica.

Per quanto riguarda il calcio italiano, niente da fare per la Juventus, eliminata a testa alta nei quarti di finale da quelli che sarebbero poi diventati i nuovi campioni d’Europa; una partecipazione di tutto rispetto quella della squadra juventina, che al ritorno in Champions League dopo una lunga assenza ha saputo esprimere un ottimo calcio, superando squadre forse più organizzate, come il Chelsea, e cedendo solamente di fronte alla forza dell’armata del Bayern. Meno gloria, invece, per il Milan, eliminato negli ottavi di finale dal Barcellona; tra i ricordi migliori dei rossoneri, la vittoria nella gara d’andata contro i catalani, battuti dalle reti di Boateng e Muntari.

LA RIVELAZIONE – Il Malaga

Alla prima partecipazione assoluta in Champions League, la squadra spagnola ha stupito tutti, arrivando addirittura alla soglia dei quarti di finale e vedendo infrangersi il sogno della semifinale in pieno recupero a Dortmund. Guidati in panchina dall’ingegner Manuel Pellegrini, i biancoblu hanno giocato un torneo eccezionale, sciorinando un gioco piacevolissimo e mettendo in difficoltà squadre dal pedigree europeo ben più importante. Primo nel suo girone, costringendo il Milan al secondo posto, il Malaga è riuscito a superare il più blasonato Porto negli ottavi, giocandosi fino all’ultimo secondo l’approdo tra le migliori quattro squadre d’Europa; il tutto nonostante le note difficoltà economiche societarie, mettendo in mostra alcuni giovani davvero interessanti: tra tutti il talentuoso Isco, vero astro nascente del calcio spagnolo.

 

LA DELUSIONE – Le squadre inglesi

Pochissima gloria nella Champions League 2012/2013 per le squadre inglesi . Le formazioni di Sua Maestà hanno abbandonato precocemente il torneo, venendo chi eliminata addirittura dopo la fase a gironi, come i campioni uscenti del Chelsea ed il Manchester City, chi dopo gli ottavi di finale, come Manchester United e Arsenal. Un deciso passo indietro rispetto alle edizioni passate per le rappresentanti del calcio d’oltremanica, accomunate dalla difficoltà incontrata nell’imporre il loro solito gioco; clamorosa, in tal senso, l’eliminazione degli ormai ex campioni d’Europa del Chelsea, che non sono nemmeno riusciti a raggiungere la fase ad eliminazione diretta; Blues che, a onor del vero, sono riusciti a consolarsi con la conquista dell’Europa League.  Sulla stessa lunghezza d’onda il milionario Manchester City, che per il secondo anno consecutivo hanno visto interrompere la loro corsa in maniera brusca nonostante gli ingenti investimenti fatta dalla proprietà nell’allestire una rosa di tutto rispetto.

LA PARTITA PIU’ BELLA – Borussia Dortmund-Malaga 3-2

Dopo lo 0-0 della “Rosaleda”, il ritorno in casa dei quarti di finale contro il Malaga doveva essere una pratica da sbrigare in maniera abbastanza agevole per il Borussia Dortmund; invece, quella del “Westfalestadion” stava per rivelarsi come una serata da incubo per i gialloneri, qualificatisi per il rotto della cuffia al termine di una partita folle. Vantaggio spagnolo con l’ottimo Joaquin, autore di una Champions League di alto livello, ma Lewandowski pareggia i conti a fine primo tempo; tedeschi alla ricerca costante del gol nella ripresa, ma sono ancora i biancoblu ospiti a segnare, stavolta grazie all’ex laziale Eliseu che manda in estasi i suoi. Sembra fatta per i ragazzi di mister Pellegrini, invece, prima Reus al 91′ pareggia i conti, quindi è il brasiliano Felipe Santana a siglare al 93′ la rete qualificazione che manda in visibilio uno stadio intero, spedendo agli inferi della disperazione gli iberici, svegliati proprio sul più bello da un sogno a lungo accarezzato.

IL GOL PIU’ BELLO – Mexes in Anderlecht-Milan 1-3

Gol meraviglioso quello messo a segno dal difensore francese del Milan; controllo di petto e rovesciata dal limite dell’area di rigore da posizione defilata per una rete che rimarrà nella storia della Champions League 2012/2013.

Per palati fini anche la rete del brasiliano Oscar, autore della doppietta che aveva illuso il Chelsea nella gara contro la Juventus, terminata poi 2-2.

LE PUNTATE PRECENDENTI

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