Home » Esclusiva Mp – Andrea Losapio: “Alla Juve serve anche Alexis Sánchez, perché una punta da sola non basta”

Esclusiva Mp – Andrea Losapio: “Alla Juve serve anche Alexis Sánchez, perché una punta da sola non basta”

Al termine della stagione calcistica dei club, subito prima della partenza di quella dedicata alle nazionali, abbiamo parlato con Andrea Losapio, già fondatore e direttore del primo MondoPallone, attualmente collaboratore di TuttoMercatoWeb e del Corriere della Sera. Uno sguardo a 360 gradi sulla stagione appena finita e sui prossimi mesi di calcio giocato e calciomercato.

L’Inter ha appena firmato Mazzarri, il Napoli si affida a Benítez, con Allegri lanciato verso Roma e il Milan che pensa a Seedorf: il valzer delle panchine che contano è questo. Chi ci guadagna, e perché?
Sicuramente l’Inter, nonostante Stramaccioni non mi dispiaccia. Quando è uno Schelotto a doverti salvare la baracca (un giocatore di medio livello, che può dare molto solo se attorniato da campioni), e sei una grande squadra, allora c’è qualche problema strutturale. Certamente gli infortuni hanno colpito duro, per il resto Garlando sulla Gazzetta di domenica ha già fatto chiarezza (rimanendo forse un po’ sbilanciato dalla parte del tecnico). Poi Mazzarri è un buonissimo allenatore, non sarà difficile sradicargli qualche fissazione di troppo… anche se non va molto d’accordo con chi è appena arrivato dall’Argentina, quindi il colpo Botta (già infortunato: bontà sua) e Laxalt andranno rivisti. Il Milan di sicuro si è indebolito tecnicamente, perché Allegri ha esperienza, ma occhio anche a Donadoni, che è un altro nome probabile. Per fare meglio della scorsa stagione, alla Roma servono investimenti massicci e una improbabile rivisitazione/rivoluzione della rosa. Chi prende De Rossi? Infine il Napoli: Benítez è una garanzia, ma non vince uno scudetto dai tempi di Valencia. E ci sarà da aspettare ancora un po’, la Juventus mi sembra ancora inarrivabile.

Parlando proprio di Juventus, si fanno i nomi di Higuaín, Tévez e Ibrahimović per l’attacco. Arriverà un top player per Conte? E, se arrivasse, chi riuscirebbe davvero a fare la differenza (in Europa più che in Italia)?
Finora gli attuali attaccanti della Juventus, lo dice la loro storia, non hanno mai segnato 20 gol in una stagione; l’unico a sfiorarli è stato Vučinić con il Lecce, ormai otto anni fa, con Zeman in panchina; tutti gli altri, da Quagliarella a Matri passando per Giovinco, non ci si sono mai nemmeno avvicinati. È chiaro che un centravanti dal gol facile possa andare bene, senza dimenticare che Llorente ha sempre segnato molto sia in campionato che in coppa (l’ultima stagione non fa testo, non essendo stato titolare). Lui almeno è stato spesso vicino a quota venti in campionato, e nel 2011/12 ha messo a segno 29 gol in tutta la stagione: un buon biglietto da visita, ora servono due tasselli: io prenderei Alexis Sánchez (a prezzo di saldo) e poi punterei su Marcelo, del Real Madrid.

Visto che segui da vicino l’Atalanta, ci puoi dire se Marino ha già piazzato qualche colpo in entrata? E i vari Bonaventura, Consigli, Cigarini e Denis rimarrano a Bergamo oppure andranno via?
Cigarini vuole l’Atalanta e lo dice da tempo: rimarrà, la società eserciterà il diritto di riscatto sul prestito. Vero che piace alla Fiorentina, ma penso che sia il giocatore su cui i Percassi vogliono puntare per il futuro. Consigli e Bonaventura sono vicini all’uscita, ma più per mere questioni di bilancio (e di rilancio, cambio di consonante) che per l’intenzione di cambiare squadra; Bonaventura piace all’Inter, mentre Consigli ha davanti a sé dieci anni di carriera da alto livello: credo che Fiorentina o Roma, con lui in porta, avrebbero avuto molti più punti in classifica. Denis invece rimane un’incognita: pare voglia andarsene, ma la dirigenza lo ha dichiarato incedibile anche a chi – come la Juve – ha chiesto informazioni.

Se ce ne fosse stato ancora bisogno, questa stagione ha definitivamente affermato che Montella è pronto per una grande squadra. L’anno prossimo farà altrettanto bene a Firenze? Anche se se ne andasse Jovetić?
Beh, dipende dalla squadra: l’allenatore incide per il 30%. Io però dico di sì. Il montenegrino, poi, non ha fatto la differenza neanche quest’anno, quindi non penso sia un problema.

Facciamo una parentesi usando il senno di poi: visti gli insuccessi recenti della Roma, come sarebbe andata se Montella fosse rimasto sulla panchina giallorossa?
Mah, penso che sarebbe cambiato davvero poco. Forse ci sarebbe stato più rispetto perché faceva parte del vecchio spogliatoio; ma solo questo.

Rimanendo ai piani alti della classifica, sembra vicino l’addio di Cavani al Napoli. Chi è il giocatore che seconde te lo sostituirebbe al meglio?
Non ci sono sostituti testuali, più per il lavoro che fa per la squadra che per i gol segnati (quelli possono essere replicabili da parecchi giocatori). Mi piacerebbe vedere Leandro Damião in Italia, ma probabilmente non farebbe subito il Careca; Lewandowski è innarrivabile, così come i vari Falcao, Agüero e simili. Sotto fucile puntato, probabilmente direi il nome di Fernando Torres: con Benítez ha già fatto bene, si è rivalutato in maniera importante, in una piazza come Napoli esploderebbe in maniera fragorosa, come a Liverpool. E come spalla uno fra Emenike dello Spartak e Doumbia del CSKA. E chi li prende più?

Dopo la Champions: dopo Götze il Bayern si prenota anche Lewandowski, per blindare ancora di più la squadra. E arriva Guardiola in panchina, in una condizione in cui fare di meglio è difficile. Ci sono gli estremi per aprire un ciclo degno, per esempio, del Milan di Capello?
Per ora fanno acquisti mirati, ma che portano a un’abbondanza in attacco che qualcuno dovrà diramare: Shaqiri sul piede di partenza, Mario Gómez anche, ma qualcuno uscirà anche fra i big. Ribery ha appena rinnovato, mi pare chiaro che Robben sia vicino a una cessione. Impossibile pensare di potere tenere così tanti galli in un pollaio, soprattutto quando non c’è alcuna differenza (o quasi) fra gli interpreti della rosa. Per dire: Lewandowski-Mandžukić è un cambio onesto, il primo è meglio del secondo seppur di poco. Ma Götze, Robben, Ribery, Götze e Kroos non possono giocare tutti insieme. In campo si va in 11, e qualcuno rischia di scoppiare. Detto questo, io avrei tenuto Heynckes almeno fino alla fine della stagione. E mi pare che Guardiola voglia vincere facile, perché, se saccheggi il tuo principale avversario, poi giochi solo contro i tuoi limiti dell’anno precedente. Anche se a Dortmund sanno il fatto loro.

Verso la Confederations Cup: Osvaldo si fa fuori da solo, Prandelli non ammette eccezioni (stavolta). A un anno dalla fine del ciclo programmato con Prandelli, a che punto è la maturazione della sua nuova nazionale?
Sinceramente non ne ho idea, perché l’Europeo ha dato delle ottime risposte (abbiamo vinto con la Germania padrona di tutto, non con l’Ucraina, in semifinale), ma ha steccato la prova conclusiva. Adesso, poi, il gruppo di qualificazione è davvero poca roba, impossibile giudicare. La Confederations Cup è un torneo abbastanza inutile (lo ha vinto il Brasile nel 2009), poco cambierà. Alla fine è il Mondiale a potere cambiare le carte in tavola: hai quaranta giorni per dare il meglio, maturazione oppure no.

Uno sguardo sulla B. Sassuolo e Verona si rinforzeranno a dovere o la loro storia in serie A sarà breve come quella del Pescara?
Il Verona si rinforzerà sicuramente, ma per storia non è una squadra che rimane nella parte alta della Serie A. Ha vinto il penultimo scudetto-leggenda — poi c’è stata la Sampdoria a inizio anni Novanta — ma è stato un exploit isolato. Farà un buon campionato, visto l’entusiasmo delle neopromosse, poi toccherà riconfermarsi (e questo è sempre più difficile). Il Sassuolo, beh… i soldi il signor Mapei (o Squinzi) ce li ha. Vedremo se vorrà tirarli fuori.

Già, i soldi per il calciomercato sono un fondamentali. In proposito, pensi che il mercato di quest’anno sarà avaro di emozioni come quelli delle ultime stagioni, o finalmente arriveranno in Italia grandi giocatori?
Avaro, perché, in qualche modo, anche negli anni passati sono arrivati giocatori di grande levatura, ma anche carneadi degni del Manzoni-pensiero. Quando arrivava Ibrahimović si cercava Džeko, quando sbarcava Vidal si chiedeva Xabi Alonso, l’anno scorso, seppur a gennaio, è stato acquistato Balotelli. Qualche grande colpo negli ultimi anni è stato messo a segno; però bisogna sempre capire a che punto è la notte coi bilanci. Sperando che le società italiane ci siano arrivate, ma è difficile.

Chiudiamo con un tocco di fanta-calciomercato: sei un direttore sportivo e hai a disposizione solo cinque milioni di euro. Chi compreresti?
Uhm, quanti ne devo acquistare, e con che ingaggi? Tempo addietro avrei preso Marković da extracomunitario; ora serve il doppio. Facciamo allora un terzino sinistro, Jetro Willems del PSV, e sono a posto per 10 anni.