UNA SQUADRA A DUE FACCE – Quanto vale davvero la Lazio? Quali obiettivi deve porsi? All’inizio di questa stagione, regnava sovrana l’incertezza. Una campagna acquisti estiva piuttosto deludente, conclusasi con gli arrivi di Ciani ed Ederson, aveva lasciato l’amaro in bocca a tutti. Il nuovo allenatore Petkovic, un esordiente a questi livelli, non convinceva nessuno. Tifosi preoccupati, ambiente spaccato, aria di contestazione. L’inizio del campionato ha segnato una netta inversione di tendenza. La Lazio è sembrata volare: ha realizzato 39 punti nelle prime 19 giornate con una media superiore ai due punti a partita. Impressionante. Gli scettici hanno dovuto ricredersi, Petkovic è stato subissato di complimenti. L’asticella si è inevitabilmente alzata: un piazzamento tra le prime cinque non sarebbe stato più sufficiente, l’obiettivo minimo diventava adesso il terzo posto. E con la Juventus capolista distante appena tre punti, sembrava lecito persino sognare il tricolore. Poi i nodi sono venuti al pettine. Una squadra con la rosa e il fiato corto, sommersa dagli infortuni, ha cominciato lentamente a cedere il passo. Nel mercato di gennaio, il Patron Lotito ha chiuso gli occhi e si è voltato dall’altra parte, lasciando solo l’allenatore nel momento del bisogno. Sono arrivati solo Pereirinha e Saha: un fallimento su tutta la linea. Risultato: 13 punti nelle prime 15 partite del girone di ritorno, campionato compromesso. Il settimo posto finale non lascia alibi a nessuno, Petkovic compreso, ma il vero responsabile del disastro è il Presidente che in otto anni di gestione non è riuscito a far compiere alla squadra il definitivo salto di qualità. L’unica, parziale, giustificazione è l’impegno che la Lazio ha profuso nelle Coppe. In Europa League è uscita ai quarti di finale, più per demeriti dell’arbitro che per colpe proprie; la Coppa Italia invece l’ha vinta. E questo successo merita due righe a parte perché il terzo trofeo della presidenza Lotito ha un significato particolare, non fosse altro perché in finale a cadere sono stati i cugini della Roma. Guai, però, a giustificare un anno di delusioni per una vittoria: il prossimo anno un piazzamento tra le prime tre è d’obbligo.
LA PARTITA PIÙ BELLA – Lazio-Milan 3-2
La vittoria sul Milan rispecchia al meglio il sogno che i biancocelesti hanno vissuto nel girone d’andata, miraggio-Champions che si è trasformato in un incubo con il passare delle domeniche. Siamo a metà ottobre e la Lazio è chiamata a confermare l’ottimo avvio di stagione, di fronte a un avversario in grande difficoltà. L’inizio di partita è tutto a favore dei ragazzi di Petkovic, che si portano sul 3-0 grazie ai gol di Hernanes, Candreva e Klose, prima di subire la reazione dei rossoneri. Segnano De Jong ed El Shaarawy ma è troppo tardi. Il 3-2 finale premia la determinazione di una squadra che con questi tre punti si issa al terzo posto in classifica, a sole quattro lunghezze dalla Juventus. Una vittoria di prestigio, il miglior viatico verso grandi traguardi. Ma la conclusione del viaggio non è stata positiva quanto si sperava.
IL MIGLIOR GIOCATORE – Miroslav Klose
IL FLOP – Louis Saha
IL GOL PIÙ BELLO – Ogenyi Eddy Onazi in Inter-Lazio 1-3
LE PUNTATE PRECEDENTI
Atalanta, Bologna, Cagliari, Catania, ChievoVerona, Fiorentina, Genoa, Inter, Juventus