È successo in Serie A: il Bologna

SQUADRA INDEBOLITA MA SALVA – Le bella squadra che lo scorso anno stupì molti conquistando la bellezza di 53 punti in campionato in estate è stata smontata pezzo per pezzo con la colonna portante – Gillet, Portanova, Mudingayi, Ramirez e Di Vaio – partita per altri lidi chi in estate chi a gennaio. Si è ripartiti dal tecnico Pioli e dalla stella Diamanti, messosi in luce anche in nazionale all’Europeo dello scorso anno. Attorno a lui è stata costruita una squadra raffazzonata fatta di tanti prestiti e comproprietà spesso poco utili alla causa, basti pensare a gente come Pazienza, o acquisti un po’ azzardati e forse anche sballati – Abero, De Carvalho e Riverola – che hanno reso difficile l’inizio di stagione e il lavoro di un Pioli bravo a trovare la quadratura del cerchio con un modulo molto offensivo che esaltava un potenziale offensivo che poche squadre in lotta per la salvezza potevano vantare. In mezzo a tante mosse sbagliate infatti sono arrivati anche alcuni colpi importanti come Konè, Gabbiadini e Gilardino. Giocatori che al fianco della stella Diamanti hanno brillato e dato il loro contributo fondamentale in termini di gol alla salvezza. Qualche problema anche fra i pali con Curci – il titolare designato – spesso fuori per acciacchi fisici che ne minano la riconferma in rossoblu, Agliardi troppo spesso incerto e bocciato definitivamente nel finale di stagione quando, vista l’assenza di Curci, la maglia numero uno è stata affidata al giovane Stojanovic, futuro e forse presente dei felsinei.

Un inizio difficile che ha fatto temere per il futuro del tecnico e poi la scalata verso la salvezza da novembre a marzo che ha regalato sprazzi di grande calcio e un gruppo solido che non andrà smembrato in estate per tentare di costruire finalmente un progetto ambizioso che permetta ai tifosi di soffrire un po’ meno e magari sognare di finire nella colonna sinistra della classifica o anche a ridosso della zona coppe.

LA PARTITA PIÙ BELLA – Napoli-Bologna 2-3

Fra le tante partite epiche giocate dal Bologna in questa stagione – Roma e Inter in trasferta, Catania, Cagliari e Fiorentina in casa – di certo la più memorabile è stata quella giocata al San Paolo il 16 dicembre. Passati in vantaggio dopo appena 10 minuti con Gabbiadini i rossoblu lottano e resistono al ritorno di un Napoli allora in piena corsa scudetto, cedendo però il fianco a inizio ripresa sotto i colpi dell’ex Gamberini e del bomber azzurro Cavani che facevano esplodere uno stadio che sognava di rivivere le gioie dei tempi di Maradona. Al 77° però arriva la mossa che cambia tutto: Pioli manda in campo Konè e il greco, dopo appena cinque minuti, segna uno dei gol più belli dell’anno con una rovesciata da ‘Figurine Panini’ che va a infilarsi sotto la traversa pareggiando i conti. La gara non finisce qui perché all’ultimo minuto tocca a Portanova, appena rientrato dalla squalifica, stendere la sua ex squadra deviando in fondo alla rete un pallone messo in mezzo dall’amico/nemico Diamanti. Forse non la miglior prestazione del Bologna in stagione, ma sicuramente una delle più emozionanti e che hanno fatto godere maggiormente i tifosi emiliani.

IL MIGLIOR GIOCATORE – Alessandro Diamanti

Fra un Alberto Gilardino che ritrova la forma e il fiuto del gol smarriti a Genova e un Saphir Taider in crescita costante, che si prende il centrocampo felsineo, di certo la nota più positiva della stagione del Bologna è sicuramente Alessandro Alino Diamanti. Il fantasista dopo una stagione ad altissimo livello che gli permette di partecipare alla spedizione italiana in Polonia e Ucraina, si ripete nelle prestazioni e nei numeri prendendo per mano il Bologna e trascinandolo nella buona e nella cattiva sorte. Gol, assist e giocate di classe sopraffina, ma non solo. Anche tanta corsa al servizio della squadra e uno spirito di sacrificio raro da trovare in giocatori di questo livello. Copre come un terzino sulle ali avversarie, gioca in mezzo al campo da regista per poi farsi trovare sempre pronto nei pressi dell’area di rigore. Pioli apprezza e lo mette al centro del progetto e anche Prandelli sembra ormai essere convinto dell’importanza di Diamanti convocandolo con continuità durante tutte le qualificazioni in vista dei prossimi Mondiali.

IL FLOP – Michele Pazienza

Arrivato come l’erede designato di Gaby Mudingayi con un contratto faraonico, per le casse rossoblu, il centrocampista non riesce a mostrare le qualità mostrate a Napoli e prima ancora Firenze e Udine finendo presto ai margini della prima squadra. Da mediano gioca con una mollezza irritante, sbagliando praticamente tutto sia in fase di copertura, sia in quella di costruzione con passaggi superficiali che spesso mettono in ambasce la difesa. Pioli presto capisce che non si può fare affidamento su di lui come titolare e cambia modulo affidando al duo Perez-Taider (e in alternativa Guarente o Krhin) il compito di coprire la difesa e rilanciare l’azione. Scelta vincente visto che il Bologna da allora vola e conquista una salvezza tutto sommato tranquilla. Ora sarà però difficile piazzare il giocatore sul mercato in virtù anche di un contratto fuori scala per il valore del giocatore.

IL GOL PIÙ BELLO – Panagiotis Kone in Napoli-Bologna 2-3

Senza dubbio la semi rovesciata Panini-style del greco Kone al San Paolo è il gol più bello della stagione felsina. Cross dalla destra per il neo entrato che si coordina al limite dell’area e calcia al volo con forza mettendo la spalla sotto la traversa battendo De Sanctis per il momentaneo pareggio azzurro. Una delle tante perle del greco che sembra avere nel suo bagaglio personale solo gol belli e difficili.

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L’Atalanta