Siamo al capolinea. La Seria A ci saluta domenica sera, e la corsa all’ultimo posto in Champions passa anche da Siena-Milan. I bianconeri di Toscana, ormai retrocessi, ospitano i rossoneri ai quali potrebbe non bastare un pareggio, visto che la Fiorentina è a due punti di distacco. Diamo uno sguardo al cammino delle due squadre nelle ultime 5 gare di campionato: i toscani arrivano da uno score d’inferno, con 5 sconfitte, 11 gol subiti e solo 1 segnato. Il Milan, archiviata l’unica sconfitta del 2013 – contro la Juventus – si presenta con 3 vittorie e un pareggio, 9 gol fatti e 2 incassati.
Dal 1930 a oggi il numero di incontri al Franchi è pari a 8: un pareggio, 6 trionfi milanisti e uno senese, per un totale di 32 reti messe a segno. L’unico successo del Siena è datato stagione 2004/2005, vinto per 2-1 con i gol di Chiesa, Cozza e Crespo, mentre la vittoria milanista più larga risale al 2009, turno numero 28; finì 1-5 con le doppiette di Pato e Inzaghi, la rete di Pirlo e quella di Maccarone. Per gli amanti delle statistiche, dei 32 gol segnati negli otto incontri se ne registrano 19 nella ripresa e 13 nel primo tempo, con il Milan in pole per ciò che riguarda la tempistica: sempre a segno per primo sia negli iniziali 45′ che nei secondi tempi. Due gli ex della gara, Nicola Pozzi – al Milan nella stagione 2003/2004 – e Luca Antonini, a Siena tra il 2006 e il 2007.
Iachini deve fare a meno degli indisponibili Pozzi e Vergassola, e si affida a Rosina e al solito Emeghara per concludere senza l’ennesima sconfitta questa stagione negativa. Per Allegri – dopo le parole di Berlusconi che lo vogliono già alla Roma – vietato sbagliare: confermata dietro la coppia ormai collaudata Mexes-Zapata, e con Muntari squalificato, schiererà il solito 4-3-3 con il tridente Boateng-Balotelli-El Shaarawy. Con Super Mario in campo il Milan non ha mai perso: 8 vittorie e 4 pareggi. Curiosità bis: i rossoneri sono la squadra di serie A che ha subito più gol di testa, ben 14. Si decide dunque tutto domenica sera a partire dalle 20,45, l’ingresso in Champions vale quasi quanto uno scudetto. Quasi.