Il capitano dell’Udinese, Antonio Di Natale, ha parlato ieri sera in una lunga intervista ai microfoni del canale tematico, Udinese Channel.
Il giocatore ha spaziato su tutte le tematiche del momento e sulla sua carriera in Friuli. Ecco alcune dichiarazioni del bomber:
“Il mio recupero procede bene. Oggi ho lavorato con la bici, fanno un po’ male le gambe ma è normale visto che è una preparazione diversa da quando si corre in campo. Da ancora un po’ fastidio il polpaccio ma voglio esserci domenica, voglio essere insieme ai miei compagni per festeggiare, possiamo fare molto bene contro l’Inter. E’ una partita difficile, cercherò di fare il massimo, magari segnando, per arrivare all’obiettivo dell’Europa League”.
“Sono ormai tre anni che facciamo bene, pur partendo male all’inizio. Non pensavamo ad un avvio così in salita ma con tutto lo staff abbiamo lavorato tanto e i tanti giovani e qualche vecchietto hanno dato qualcosa in più. Come si dice siamo arrivati a Roma e ora vogliamo vedere il Papa, intendiamo coronare questa stagione con gli ultimi 90 minuti e tagliare il traguardo che ci porta in Europa”.
Il cambio di passo è stato merito del nuovo modulo o c’è qualcosa in più?
“Non ci credo molto, credo a chi sta bene fisicamente. Con la condizione si può giocare a 3, 4, 5… Il mister ha provato tanti schemi e alla fine tutti i giocatori sanno quel che devono fare. Dobbiamo mantenere questa forma anche a Milano”.
Il CT ha parlato molto bene di te, anche in chiave Mondiale
“Ho un grande rapporto con Prandelli e sono contento delle sue dichiarazioni. All’Europeo abbiamo fatto bene, siamo arrivati secondi dietro la Spagna che è più forte. L’anno scorso non ho fatto nemmeno una amichevole e sono stato chiamato solo per la competizione. Ma in questo momento penso solo all’Inter e poi ho bisogno di staccare un po’ la spina, è stata una stagione impegnativa. Dopo con il presidente vedremo se andare avanti una, due, tre stagioni. Cercherò di dare il massimo e se sto bene non dico di sicuro di no ad una maglia come quella azzurra della nazionale che è sempre un orgoglio”.
“Forse tecnico per il settore giovanile… Il campo è la mia passione, ma mi piacerebbe proseguire con i ragazzi, mi fanno sentire giovane e voglio mettere la mia esperienza al loro servizio. Per il mio futuro da giocatore devo solo riposare un po’ perché sono già arrivato in ritiro, ancor prima di iniziare la stagione, che ero molto stanco. Il presidente lo sa, un po’ di vacanza e poi non ci saranno problemi. A proposito di questa stagione ringrazio Guidolin e il mio preparatore Paolo Artico che mi hanno permesso di lavorare bene dopo l’Europeo. Non credevo di fare ancora 22 gol, fortunatamente è andata così e siamo ancora in corsa per un grande obiettivo”.
Il tuo rapporto con Guidolin? E con la famiglia Pozzo?
“Ho un grande rapporto con il mister, 3-4 giorni fa ho scherzato con lui sul futuro. Capita di avere un momento così come a Palermo: a volte capita a me, altre volte a lui… Gli ho consigliato di continuare qui, ha un grande rapporto con squadra, società e tifosi. Devo ringraziare il patron per le belle parole che ha speso per me. Con lui ho un rapporto speciale e importante, tutto quello che ho fatto è stato per lui e per la famiglia”.
Con 175 gol sei dodicesimo nella classifica dei migliori bomber di sempre della Serie A
“Quando vedo questa classifica sento che ho dato tutto. Sto cercando il nome più scarso ma forse sono io! Essere nei primi 12 mi inorgoglisce, se ho la forza proverò ad entrare nei primi 8. Ci possiamo arrivare. Quando mi hanno dedicato la scarpa per i 100 gol non credevo di arrivare fino a qui e invece siamo a 175… Un giorno spero di poter raccontare ai miei figli di aver tagliato un traguardo ancora più alto, magari 200”.