Home » Zenit-Spalletti: la fine di un ciclo?

Il finale della gara del Rostov e il conseguente addio alle residue speranze di titolo hanno aperto la questione allenatore in casa Zenit. Difficilmente resterà Spalletti, con chi andare avanti?

Basta vedere questo video per capire come il rapporto tra i giocatori dello Zenit e Spalletti sia arrivato al capolinea. L’ultima stagione è stata davvero fallimentare per il tecnico italiano, che non ha portato a casa alcun titolo e che ha visto mettersi contro lo spogliatoio; dall’arrivo di Hulk e Witsel ai vari episodi plateali che più volte si sono susseguiti in campo e fuori. E i risultati si sono visti, con una pessima campagna europea (non la prima per i russi con il calvo allenatore) e un secondo posto giunto soprattutto grazie ai tanti regali concessi dall’Anzhi in primavera.

E’ praticamente impossibile al momento immaginare una prosecuzione dell’avventura di Luciano Spalletti allo Zenit. Chiamato per fare risultati in Europa, ha raccolto bene o male solo magre figure fuori dalla Russia. E quest’anno ha gestito male lo spogliatoio: è evidente che l’idillio della prima stagione è scomparso. Come mai? Sicuramente gli arrivi di Hulk e Witsel ha settembre hanno complicato e non poco la situazione, ma non lo scopriamo certo ora; a questo bisogna aggiungere alcune scelte fuoriluogo dell’allenatore (su tutte la sopracitata sostituzione col Rostov, che di fatto ha regalato anticipatamente il titolo al CSKA) e la totale mancanza di personalità del gruppo nelle trasferte di coppa.

Spendere tanto e finire l’anno con nessun titolo (e pessime prestazioni in Europa). Probabilmente adesso Aleksey Borisovich Miller, uno degli uomini più influenti del globo terracqueo, non dedicherà più versi di Montale al suo dipendente toscano, anzi, gli intonerà il benservito. D’altronde lo spogliatoio è spaccato, e mandare via uno è più facile (e in questo caso è meglio) che allontanare una ventina di giocatori.

Ma chi può arrivare? I tifosi dello Zenit stanno tremando dopo aver sentito la notizia dell’esonero di Roberto Mancini. Un suo eventuale arrivo continuerebbe il processo di regressione del progetto della Gazprom; meglio una scelta interna, magari proprio Sergey Semak; o Dan Petrescu, anche se difficilmente abbandonerà la Dinamo Mosca.