Pirlo racconta il “Lippi Furioso”
Non smette di far parlare di sé (abile trovata di marketing?) l’autobiografia che Andrea Pirlo ha scritto e recentemente pubblicato. Il regista juventino, dopo aver parlato delle molte tentazioni di mercato occorsegli nel periodo milanista, rivela ancora tramite le pagine dell’ormai famigerato Penso Quindi Gioco dei retroscena particolarmente piccanti, per così dire, relativamente alla spedizione (vincente) dell’Italia ai Mondiali del 2006.
In particolar modo, non sarà entusiasta delle rivelazioni l’ex compagno Filippo Inzaghi, preso particolarmente di mira, insieme con Lippi, nel trafiletto appunto dedicato alle sfuriate dell’ex mister “A un certo punto il commissario tecnico pensava questo [del tanto osannato gruppo che arrivò alla vittoria finale, NdR]: ‘Siete delle merde, mi fate schifo’. Prima degli ottavi di finale contro l’Australia, la partita che abbiamo vinto con un rigore (inesistente) di Totti, ci ha chiamati tutti in una saletta riunioni, in ritiro, e ci ha fatto un culo così: ‘Parlate troppo con i giornalisti, siete delle spie, non riuscite a tenervi neppure un segreto, sanno sempre la formazione in tempo reale. Ma dove volete andare? Non posso neanche fidarmi di voi!
Rincara la dose l’ex Trilli Campanellino di Pellegatti: “ [Lippi, NdR] Non ci lasciava fiatare, il suo era un monologo. Con la faccia deformata dalla rabbia, con la vena del collo al limite della deflagrazione, non riusciva a contenersi. Gli avevano manomesso i freni: ‘Andate affanculo, con voi non voglio aver più nulla a che fare. Gruppo di stronzi. Stronzi e spie’. Il tutto è durato cinque minuti e alla fine, con la coda dell’occhio, molti di noi hanno controllato la reazione di Pippo Inzaghi” conclude Pirlo, indicando nell’ex compagno la più probabile “gola profonda” all’interno dello spogliatoio.