Piacevole chiacchierata con l’agente Fifa Umberto Calaiò, fratello dell’attaccante in forza al Napoli. Insieme abbiamo analizzata la situazione in casa Palermo e dei suoi giovani in giro per l’Italia.
Salve Dottor Calaiò, iniziamo dal tema a lei più caro, quale è sicuramente la situazione in casa Palermo. Ci può riassumere, in poche battute, i fattori di una stagione così disgraziata?
Il Palermo purtroppo paga alcuni errori e non può sempre andare bene. La tifoseria è intelligente e capisce le problematiche ma sono convinto che il Presidente, così come il direttore, vogliono ritornare subito nel calcio che conta. Ciò sarà possibile se la società opererà bene in sede di mercato.
Risultato la retrocessione in B che può essere un’arma a doppio taglio per i giovani della Primavera. Lei tra le sue “fila” ne ha diversi come Sanseverino e compagnia cantante, tutta gente d’ottima prospettiva. Sono già pronti a un campionato difficile come quello cadetto?
Sì, può essere indubbiamente un’arma a doppio taglio perché è comunque un campionato difficoltoso, ci saranno determinate pressioni dalla piazza. Ma, come le dicevo prima, il Palermo ha bisogno di questi ragazzi per ripartire. Lo ha fatto il Milan con De Sciglio, la Juventus a suo tempo. Sono processi che hanno affrontato anche le grandissime del nostro calcio. Se Sanseverino farà 8, 9 partite di buon livello in serie B già il prossimo anno saremo soddisfatti. Elementi importanti della Primavera sono anche ragazzi come Malele.
Ha sentito suo fratello (Emanuele) questa settimana? È dispiaciuto per la retrocessione del Siena?
No, non ci siamo sentiti in questi giorni. Emanuele affronterà le sue ex squadre come tante altre volte ha già fatto. Se dovesse scendere in campo darà tutto se stesso per far bene. Quanto concerne il discorso relativo al Siena mi sembra banale dire che ci è rimasto male perché è una piazza in cui è stato 4 anni ottenendo risultati fantastici e perché lì ha famiglia. E poi vedere squadre che stanno al cuore come Palermo, Siena e Torino in queste situazioni di classifica fa male.
Soddisfatto del ritorno a Napoli?
Sì, perché ha toccato con mano una società migliorata dal suo arrivederci di tempo fa, frutto di programmazione e serietà da parte del presidente.
In Toscana la sua società, la Cadipe Soccer, ha Maicol Candiano, quest’anno con la maglia del Borgo a Buggiano. Sarebbe pronto per un campionato di serie B?
Dobbiamo sederci a tavolino e parlare un attimo con la società perché ha ancora un anno di contratto con la squadra toscana. A Borgo a Buggiano ha realizzato 5,6 gol e fatto innumerevoli assist, così come tanti sono i rigori procurati. Per parlare in ottica mercato, però, è ancora presto. Sicuramente, con un Siena in B può ritornare molto utile.
Mentre di Giovanni Catanese cosa ci dice, tornerà alla Reggina?
Catanese tornerà quasi sicuramente alla Reggina. Ha qualità indiscutibili ma va a sprazzi perché ha una struttura fisica che qualche volta gli impedisce di iniziare il ritiro con la squadra. Dovessi descriverlo è il giocatore moderno che può piacere molto, classico attaccante ricercato sul mercato in questo momento.
Dottor Calaiò, per Alberto Scaglia ha avuto qualche richiesta di trasferimento?
Ci sono stati dei sondaggi, ci incontreremo con la società in settimana. Il ragazzo ha fatto un ottimo campionato. Giocatore molto importante per la categoria, ha una qualità non indifferente, penetra facilmente tra le linee. Lui, Catanese, Sanseverino hanno un ottimo dominio di palla che li porta a colmare il gap fisico.
Chiudiamo il discorso assisti con le situazioni di Davì, De Sena e Silvestri.
Davì ha una situazione di contratto da risolvere: è in comproprietà, piace a molte squadre in serie B è da tenere d’occhio. Così come Silvestri: quest’anno a Salerno ha fatto vedere ottime cose, difensore moderno. Classe 1993 e ha già vinto un campionato, ha le carte in regola per fare una carriera importante. Infine, Carmine De Sena, attaccante del Portogruaro, dovrà rinnovare il proprio contratto con la squadra attuale.
Quando deve muoversi sul mercato, cosa sceglie Umberto Calaiò?
La mia mission aziendale vuole perseguire l’obiettivo di trovare calciatori completi, sotto ogni punto di vista sia fisico che tecnico che, soprattutto, caratteriale.