Il passato non si dimentica. Però stavolta…
Un altro tuffo nel passato bello, entusiasmante, stavolta più che mai pericoloso. Dopo le emozioni di Genova, Montella affronta la sua Roma, e sarà sfida vera: l’aeroplanino, quello che nei suoi anni d’oro da calciatore ha fatto sognare la tifoseria giallorossa, proverà a fungere adesso da contraerei, e respingere gli attacchi di quella squadra che dodici stagioni fa gli regalò il titolo di campione d’Italia.
Montella e la Roma: un rapporto mai finito. Appesi gli scarpini al chiodo, per vincenzino si sono aperte le porte de…lle panchine: il corso di Coverciano, l’esame superato, i primi insegnamenti di calcio impartiti ai ragazzini. Poi, la grande chance: Ranieri si dimette – correva l’anno 2011 – e Montella viene chiamato ad allenare la prima squadra: diviene il tecnico della Roma, ma non avendo ancora il patentino per allenare in Serie A… chi lo affianca? Già, quell’Aurelio Andreazzoli che, stasera, gli sarà fiero avversario.
Il resto della storia lo conoscete: Montella arriva sesto in campionato, la dirigenza capitolina lo sostituisce con Luis Enrique (!), l’aeroplanino va al Catania, dopo un anno positivo approda a Firenze. Qui, nella patria di Dante, nella città in cui Batistuta dimostrò il suo grande talento (quel Batistuta che fu, anch’egli, campione d’Italia 2001 con la Roma), Montella sta dimostrando che non era solo un eccellente attaccante dal mancino elegante, dal fiuto del gol spiccato; è, oggi, anche un signor allenatore. I suoi schemi, la sua filosofia di gioco, il suo essere pacato, simpatico, mai sopra le righe, hanno fatto sì che la sua Viola divenisse una macchina precisa, magari non perfetta, ma molto vicina a esserlo. Montella sta riuscendo a tirare fuori il meglio dai suoi ragazzi – vedi Cuadrado, vedi Ljajic – facendo sognare ai fiorentini quella Champions League che, a inizio stagione, non sembrava assolutamente roba per loro. Già, la Champions: il Milan è avanti e a Firenze lo si vuole agguantare, poi… la Roma è dietro. Una Roma affamata: ingenua per i due punti persi a Pescara, lontana ora come ora sei lunghezze, e desiderosa di non mollare. Perché checché se ne dica, l’obiettivo dei giallorossi è, sì, l’Europa League, ma dati i due scontri diretti ancora da giocare (con, appunto, Fiorentina e poi Milan) il discorso “Europa, ma quella grande” potrebbe non essere definitivamente chiuso. Difficile, certo, molto difficile. Ma non impossibile. Molto – anzi, tutto – dipenderà dalla sfida di stasera: vincere riaprirebbe i giochi, perdere li chiuderebbe definitivamente. La Roma ci proverà, questo è certo: come ha sempre fatto, come da suo stile. Ritrovare Montella… dall’altra parte, però, non è proprio garanzia di successo.