Marco Reus, storia di un campione in potenza

Dopo il doppio incrocio tra Real Madrid e Borussia Dortmund s’è parlato molto, moltissimo (e talvolta anche a sproposito) del “nuovo miracolo del calcio” targato BVB. Al di là dell’incapacità di molti commentatori sportivi italici di dare spazio negli scorsi anni alla fenomenale ensemble che sono le Api renane quando già mieteva successi (Meisterschale 2011 e 2012, tanto per gradire), probabilmente a causa della proverbiale miopia che affligge i critici sportivi del Belpaese, tra i vari “ingranaggi” di quell’organismo (quasi) perfetto che è l’attuale Dortmund di Jurgen Klopp, gli esegeti pallonari italiani stanno ora ricoprendo di elogi i vari Lewandowski e Götze.

Il primo s’è meritatamente preso la copertina di tante riviste e trasmissioni grazie alla prodigiosa quaterna rifilata una settimana fa ai Galacticos di José Mourinho; il secondo è sulla bocca di tutti in quanto protagonista dell’affaire di mercato più notevole (finora) del 2013 in virtù del suo annunciato passaggio al Bayern Monaco übercampione di Germania e di scena stasera in quel di Barcellona.

In realtà, la stragrande maggioranza degli osservatori neutrali di questa Champions League sta decisamente tralasciando, a favore dei compagni di reparto più blasonati e rinomati sul mercato, le pazzesche prestazioni di un’altro gioiello di Klopp: la fenomenale Rote Rakete Marco Reus.

Giocatore dotato di una tecnica sopraffina, capace di serpentine ubriacanti quando parte palla al piede e di un’accelerazione spaventosa nello stretto, Reus è Dortmunder fin dalle origini, essendo nato nella stessa città in cui adesso sta giocando. Tuttavia, il giovane attaccante teutonico è arrivato tra i gialloneri della prima squadra solo la scorsa estate, dopo essere prima cresciuto proprio nel BVB e poi nel Rot Weiss Ahlen (dove ha giocato dai sedici ai vent’anni). Nel 2009 viene notato dalla terza compagine renana della sua vita, il glorioso Borussia M’gladbach, nel quale gioca, diventando un titolare inamovibile, dal 2009 all’estate del 2012. Tra i Fohlen Reus ha collezionato 107 presenze condite da 40 reti, delle quali 21 siglate solo nella sua ultima stagione in Bassa Renania (che gli valsero l’equivalente del titolo di MVP di Bundesliga e la chiamata per Euro2012).

Come già detto, la scorsa estate Marco è tornato alle origini rincasando in quel BVB dove già aveva appreso i rudimenti del pallone proprio quando i Borussen alzavano al cielo la prima Champions League della loro storia. Finora, la prima stagione della Rote Rakete nei gialloneri è stata ottima: 42 presenze e già 17 marcature, senza contare la decina abbondante di assist tra Bundesliga, UCL e DFB Pokal.

Adesso per il numero 11 del Dortmund si attende solo la consacrazione definitiva di un campione che ormai non lo è più solamente in potenza. E quale scenario è migliore del magico tempio di Wembley e di una finale di Coppa dei Campioni per affermarsi definitivamente come nuova stella di primissima grandezza nel già vasto universo calcistico tedesco?